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Forum tematici => Religione => Topic aperto da: anira - 11 Febbraio 2005, 16:46:56 pm
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io odio poche cose, ma tra queste, tutte quelle persone che "credono" in una religione, unicamente per conformismo o praticità.
la gente che va a messa solo per incontrare amici, per chiacchirare, per non essere da meno di altri (se seguiure un certo tipo di idee vuol dire essere superiori), fare la cresima solo perchè "tanto"...
mio padre è cattolico; mia madre crede in un dio, in un paradiso, e forse anche in un inferno.
io invece sono buddhista.
chi lo viene a sapere, generalmente inizia a considerarmi "strana", e a guardarmi in modo un po' diverso... ormai non ci faccio più caso.
credo nel buddhismo come religione e non solo in quanto filosofia, e una delle cose che mi ha colpito maggiormente, è stato l anti razzismo che perdura ovunque e comunque. e il perenne pacifismo che al contrario, non ho trovato nella chisa cattolica. per quest ultima considerazione, tengo a precisare che mi riferisco unicamente al passato, e parlo dei cristiani solo, per comodità, dato che rappresentano la maggioranza qui in italia.
mi farebbe molto piacere poter scambiare di queste idee con voi!
con affetto, anira
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Cara anira,
mi fa piacere discutere con te di questo argomento.
Io sono cattolico, ma mi riconosco in quello che dici in vari punti.
Non penso che la gente ti consideri strana per la religione ma perchè sei "spirituale".
Questo capita anche a me e sono Cristiano.
E' molto facile oggi vivere senza dogmi ed è difficile accettare l'opinione di chi cerca di vivere seriamente secondo un credo religioso.
Quelli di cui parli in realtà sono pseudi-cattolici(e con questo non voglio dire che io sia superiore)perchè la nostra religione predica proprio il contrario, predica la tolleranza e l'amore universale.
Essere cristiano non è facile, significa impegno continuo(ed in questo non è che io sia così bravo)andare a messa non basta bisognerebbe vivere in maniera differente.
Purtroppo però la mondanità in questo non ci aiuta affatto ,sessualità perversione,
e caduta dei valori in televisione sono la base degli ascolti e del commercio.
Nonstante tutto però ho ancora molta speranza, infin dei conti se un cattolico ed una buddhista in questo momento stanno dialogando, vuol dire che le cose possono cambiare no?
Devo inoltre aggiungere che questo Papa una volta ha detto che i Cristiani hanno molto da imparare dalle altre religioni,specialmente quella Buddhista.
Ti abbraccio Vincenzo.
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caro vincenzo,
si, se non altro si può ancora parlare!
"sessuelità, perversione e caduta dei valori", sfortunatamente mi è impossibile contraddirti, perchè è chiaro, siamo in un mondo dove si sta perdendo ogni libertà, e i principali valori sono spesso scambiati per anarchia, denaro e potere.
tu dici che essere cristiano non è facile...io credo che nessuna religione sia facile da seguire, del resto, non è semplice vivere.
come ho detto un' altra volta, io sono una bambina e ho tutta la vita da vivere, ma lo stesso, credo che non si smetta mai di imparare.
qualche giorno fa, sono andata a sentire una conferenza dove parlavano due signore che hanno vinto il premio nobel per la pace. sono uscita che piangevo per la profondità delle loro parole e dei loro racconti...le paragonerei solo alla mia amata marina cvetaeva. beh, una era mussulmana, e una cristiana.
grazie della tua risposta.
speranzosamente (visto che si può ancora sperare), anira
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Cara Anira,
tutte le religioni rivelano progetti di speranza.
La speranza è il cuore stesso dei messaggi dei profeti e degli illuminati.
Non è facile conservare i valori e trasmetterli agli altri ma non è detto che sia impossibile.
Mi piace molto una frase del Papa che dice:
"quando il secolarismo avanza,il male diventa il bene ed il vero Bene resta scaduto."
Comunque sia è nostro compito continuare a credere per far si che il negativo(non so se è prorio giusto definirlo così)non prevalga sul positivo,almeno nei nostri cuori.
Inoltre ribadisco che non sono le religioni la causa del male e delle discordie, ma il loro fraintendimento ,che sfocia nel fanatismo.
Ciao.
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:) Ciao anira, ciao vincenzo
Prima di tutto vorrei congratularmi con voi perchè oggi si fà veramente fatica ed è sempre più raro ragionare su queste problematiche.
Per quanto riguarda la mia posizione religiosa, io amo definirla filantropoatea, in quanto non credo assolutamente in un ente spirituale superiore all'uomo. Ma mi unisco a voi per quando riguarda il rispetto su altre ideologie, le quali,come qualcuno ha fatto notare tramite le parole del papa, sono fonti inesauribili di conoscenza.
Vorrei intervenire adesso su ciò che oggi è esplicitamente evidente,per quanto riguarda la scomparsa della fede cattolica nell'occidente. Io penso che questo decadimento culturale sia stato causato dal fiorire di un'altra religione, anch'essa tuttavia con radici secolari:parlo della cultura CONSUMISTICA, che fonda la sua capitale proprio nel nostro occidente.E così, se un tempo la cristianità giustificava il potere e il predominio di papi, re ed imperatori, al fine di salvare e rafforzare i rapporti sociali, adesso sno il possesso e l'amore per i soldi a difendere i signori di oggi. Francesco
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Grazie Francesco,
per il tuo intervento e per quello che hai detto credo che fondamentalmente sia giusto, devo tuttavia confermare il mio persiero in favore della speranza, credo che questo Papa sia realmente riuscito a raggiungere quello che era il suo scopo,superare le incomprensioni che hanno tanto lacerato la storia dei popoli dividendoli.Con la sua morte almeno per una volta tutte le religioni si sono riunite in preghiera per un unico scopo, dimostrando così che si possono realmente superare le diversità,quando un musulmano , un cattolico ed un ebreo pregano uno stesso Dio per un uomo che tanto bene ha fatto, io guardo al futuro con più fiducia. :)
A presto
Vincenzo.
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la vera religione non e' quella delle cosidette religioni organizzate, infatti come qualcuno ha scritto in un post precedente la religione da speranza, ed e' proprio quello che fanno le "religioni organizzate"...no la religione vera, ti toglie la terra da sotto i piedi,ti scrolla, e soprattutto non ti dara mai certezze
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sei ateo?
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....io studio le religioni... dei popoli....Essendo atea mi piace conoscere ed entrare
nella'insegnamento che ogni dottrina propone ai fedeli...e conoscere...
Non ho nessun Dio, e non per questo non ho la mia religiosità...
Sono molto sensibile ai problemi sociali....
Sono allergica alle dottrine siano politiche che religiose....
Sono uno spirito libero....non amo le costrizioni di nessun tipo....
Come Socrate so di non sapere, non conosco la verità e quindi non conosco
il vero bene, pur essendo alla sua ricerca.
bye
silvia
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Come Socrate so di non sapere, non conosco la verità e quindi non conosco
il vero bene, pur essendo alla sua ricerca.
Sono d'accordo con questo concetto, Silvia: so di non sapere...
La religione risponde a molte domande, eppure ritengo che un credente sia sempre umilmente alla ricerca del vero per se stesso, niente di precostituito, solo consapevolezza di essere piccoli e nello stesso tempo grandissimi, questi estremi per me sono la misura dell'UOMO.
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La religione, più o meno conclamata non insegna nulla. L'unica cosa che fa,non di poco conto, è di far emergere a livello concreto i sentimenti di fratellanza fra gli uomini stessi. Un uomo senza religione conclamata vive secondo natura, con le leggi che la governano (la legge del più forte,del miglioramento delle capacità di sopravvivenza etc.) salvo poi tendere la mano al bisogno dell'altro in caso di pericolo. Anche quest'ultima particolarità non è solo appannaggio dell'uomo ma la si riconosce spesso fra le diverse specie animali la cui sola eccezione è la mancanza di speculazione di pensiero e conoscenza. Per cui abbandonano il "malato" o comunque il "deficiente" solo in virtù della migliore sopravvivenza del gruppo. L'insegnamento che esiste un solo Dio non è neppure quello dovuto a una religione specifica, infatti in passato "menti" con alto contenuto intellettuale ne avevano già riconosciuto l'esistenza e quante volte pur non essendo tramandato da scritti molti uomini avevano in sè riconosciuto la stessa verità o pensiero.
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Brezza, è molto interessante questo tuo esame della struttura religiosa, intesa come impalcatura, da un punto di vista sociale e strutturale, quanto ai contenuti è logico che si entra in un campo personalissimo e tu non lo sfiori, giustamente.
Convengo che spesso nella religione e nei suoi dettami, nella sua "organizzazione" , si riscontrano usi, principi e applicazioni che sono insiti o acquisiti dall'uomo, sia istintivamente quindi, che culturalmente, ed è logico, poichè la religione è strettamente connaturata alla natura dell'uomo e non potrebbe essere altrimenti per risultare universale...Tutto ciò che è rivolto allumanità intesa come entità giuridico sociale ( gruppo, nazione, popolo) non può esulare da questo.
Le differenze poi nascono dal pensiero teologico -filosofico, e qui abbiamo detto che si entra in un campo squisitamente "individuale"
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Da un ateo...ex credente cristiano. Noi piccoli ed insignificanti esseri umani, come pecore dobbiamo avere un pastore che ci guidi e conduca, poco conta quale, ma senza di esso molti se non troppi non saprebbero nemmeno vivere. Le grandi religioni e ripeto religioni, sono nate come uno stile di guida per le masse, secondo la zona di provenienza cambiano il modus vivendi. Che uno spirito di guida sia necessario forse si, siamo molto ignoranti sulle nozioni di vita, sul vivere bene, quale migliore guida di qualcuno che in passato ha dato speranze, tutt'ora ci sono guide in cui credere. Analizzate la Sacra bibbia, che nel tempo si è radicalmente trasformata a seconda della religione di appartenenza, eppure vi sono capitoli che istigano la guerra, l'eroismo della battaglia...non a caso la provenienza è la stessa del corano, 2 religioni che ancora dopo millenni si contrastano sanguinosamente. Noi dovremmo esser un po piu autosufficenti, non pendere dalle parole di chi nel passato ci ha dato guida, i tempi sono cambiati ma non i nostri punti deboli. Si può credere ciecamente se si vuole a qualsiasi cosa, negli anni 30 Hitler coinvolse emotivamente miglioni di tedeschi, Masse di uomini hanno creduto nel comunismo, altrettanti nell'imperatore Hiroito e sono morti per lui. Poca differenza per me c'è tra religione e politica...entrambe coinvolgono le masse. Ricordando una parola di gesù nel vangelo...Aiutati che dio ti aiuta...detto questo detto tutto o quasi
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Cara ti rispondo subito e semplicemente: anche io detesto quelle persone che vanno a messa soltanto perchè è abitudine o per vedere gli amici. Sinceramente credo che per quello esistano anche i bar o le piazze. Ti dirò... io sono atea, per cui a messa non ci vado perchè non sono credente, ma se fossi costretta ad andarci sarebbe veramente una follia! Che senso avrebbe? Sarebbe come sentir parlare arabo per me. Se non credo è inutile che mi rechi fin là per poi innervosirmi solo perchè ho ideali diversi da quelli della chiesa. Ma lo stesso non vedo perchè la gente deva andarci solo per consuetudine o utilizzi una struttura sacra al fine di "fare salotto". Per cui, va bene trovarsi all' uscita da messa per prendere un caffè o fare quattro chiacchiere al bar di fianco, ma non usare la messa come scusa. Tanti saluti! ;)
P.S. Non preoccuparti se ti guardano come una ragazza strana per via della tua religione...non farci caso. Ognuno è libero di credere in quello che vuole e di professare la fede che più gli è consona. Io non seguo nessuna religione, ma non per questo sono priva di ideali (wizard)
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Io avrei una mia "teoria" a riguardo...
Io credo.
Credo in "Dio"... no... oh meglio... credo che ci sia Qualcuno che abbia creato tutto quello che ci circonda... che poi lo si chiami davvero Dio, che lo si chiami Buddha, Allah, che sia uno spirito della natura, un Dio pagano questo non lo so...
Secondo me non ha senso cercare di razionalizzare o dare un nome a Qualcosa che la nostra mente non puo' concepire.. dare un nome a una cosa la definisce, la rende in un certo senso limitata... e (sempre secondo me) non si pò limitare "Dio"...
Io seguo i riti religiosi cristiani solo perchè sono gli unici che conosco, perchè vivo in questa società e sono cresciuta come cattolica... sono una ragazzina di 15 anni e non ho la possibilità di viaggiare...
Se potessi partirei, mi immergerei nella contemplazione delle moschee, mi inginocchierei scalza in un tempio buddhista, mi farei nerrare leggende pagane o acolterei semplicemente i soux indiani immergendomi nella natura... nella vita...
Si perchè in fondo Lui è questo no? È vita...
Come un raggio di sole che scalda il cuore, un meraviglioso tramonto, una carezza, una mano amica, un'inaspettata sorpresa è gioia, è Amore...
Secondo me essere ateo non è assolutamente una colpa... anzi è una definizione sbagliata!
Se cerchiamo ateo sul dizionario appare la definizione: "Chi nega l'esistenza di Dio"...
Secondo me non è una colpa... perchè magari la società odierna con i suoi valori, con il denaro, l'egocentrismo si dimentica a volte di tendere una mano al prossimo, di autare chi è in difficoltà... a volte siamo così occupati a cercare una soluzione ai nostri problemi, a cercare di essere felici... ma a volte il modo più semplice per essere felici e fare felici qualcun altro, amare il prossimo ....
Forse ateo dovrebbe essere chi non crede nell'Amore di "Dio"
perchè se uno ama, vive in pace con se stesso e con gli altri secondo me riconosce l'Amore di Dio, che poi non vada in chiesa o altro secondo me non è fondamentale...
Perchè in fondo chi riconosce l'Amore di Dio è molto più credente di qulcun altro che magari va a messa tutti i giorni e poi si comporta male... solo che semplicemente non lo sa...
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...per avere solo quindici anni direi che lo fai girare bene il tuo cervello!! :-d
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Sarebbe più corretto dire che cerco di far funzionare quei rari neuroni che mi sono rimasti :-" :P
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Io sono credende, e penso che al di là di andare in chiesa, che drovebbe essere un momento sentito di riflessione in cui tutti i cristiani si riuniscono, L'Amore è la lingua universale che unisce tutto e tutti.
Cielo e terra, religioni, uomini. E allora nel momento in cui noi aiutiamo un nostro amico, o una persona meno fortunata di noi, in quel momento anche chi non crede rende presente DIO e l'Amore per il prossimo che Gesù ci ha insegnato. Padre PIo a chi non credeva diceva: " Dio Crede in TE" - Giovanni Paolo II invece diceva che dobbiamo combattere il male, con la forza dell'Amore. E allora di qualsiasi religione siamo, credenti e non credenti, ribadisco l'AMORE e aggiugo l'umiltà, è alla base di tutto e secono me deve essere la stella cometa che ci guida e ci unisce.
Ciao
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Ciao Cri, ti parlo da Ateo e sinceramente anche da anticlericale.
Io sono profondamente convinto che le religioni (Tutte) siano state inventate dall'uomo per due principali motivi:
1. Controllo sociale
2. Potere personale
Ora c'e' da dire una cosa molti messaggi religiosi in effetti hanno senso, appunto l'amore come dicevi tu e' uno di questi, altri invece senso proprio non ce l'hanno.
La differenza sostanziale e' che io (Inteso come Ateo) mi comporto in un certo modo perche' e' la mia coscenza a dirmi di agire cosi', tu (Inteso come cattolica) invece lo fai perche' e' quello che vuole il tuo dio o meglio la tua chiesa.
La tua chiesa che pretende di parlare per conto di un dio, ti mette delle regole che se non segui finisci all'inferno, ma ti da anche una scappatoia quella della confessione, infatti io posso anche stuprare o uccidere, poi andare da un prete confessarmi, quello mi assolve ed io torno ad essere una persona candida e pulita, ti sembra logico questo?
Le religioni abramitiche (Cristianesimo, Ebraismo ed Islam) si basano sulla paura, la paura che se non segui le regole finisci all'inferno.
La frase di padre Pio poi e' assurda, anzi secondo il mio punto di vista e' un'espressione di tutta l'arroganza cristiana e cattolica in particolare in quanto vuol dire che la persona che non crede e' decisamente in errore e' che dovrebbe credere, e il libero arbitrio? Si va a farsi fottere giusto?
Invece sono d'accordo con la frase di Wojitila quella frase secondo me e' intelligente e non contiene arroganza, magari e' un po' stereotipata, ma e' comunque una bellissima frase.
Quello che critico io alla fine non e' il fatto che una persona creda o meno, ma innanzitutto l'arroganza dei credenti di pretendere che tu debba credere ed il modo piu' o meno velato di voler convincere una persona a credere sbattendosene della liberta' delle persone.
La seconda cosa che mi infastidisce e' che il 99% dei cattolici in realta' segue una religione a suo uso e consumo e se ne sbattono di moltissime regole dettate dalla CCR (chiesa cattolica romana).
Quanti cattolici non fanno sesso prematrimoniale ad esempio?
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Interessante questo tuo intervento. Hai però mancato in una osservazione che è stato fonte di studio antropologico sull'uomo per quanto concerne questo argomento. Da questo studio è emerso che da sempre l'uomo ha cercato risposte "dai tetti in su" non solamente perchè si è sentito in balia degli elementi o per ignoranza propria. Vero è quello che tu affermi nei primi due punti riportati ma nei quali occorre fare un distinguo di non poco peso. Mi riferisco al fatto che nell'aggregazione umana ci si riconosce "anche" per idee comuni e una di queste è la comune religione. Il fatto che poi essa venga pesantemente strumentalizzata dai soliti furbi è "cosa di tutti i giorni" e che sovente se non ci si fa riconoscere "nell'appartenenza" molte porte ci vengono chiuse in faccia senza tanti complimenti. Esiste però una corrente di pensiero che chiamiamo laica nella quale uomini probi senza abbandonare la propria religiosità promulga idee di libero arbitrio e fratellanza di intenti. E' sovente un duro esercizio di vita e vi sono molte difficoltà da superare in quanto "i soliti furbi" sotto mentite spoglie si mescolano ad essi per impedire questo sano principio e lo sviluppo di questa aggregazione. Credimi , è una dura lotta fra potere conclamato e libertà di pensiero, ma io penso che venendo il giorno dell'affrancamento dell'uomo a tutte le pastoie che crea l'ignoranza probabilmente assisteremo ad una nuova era, quella degli uomini liberi e consapevoli del proprio destino in una società dove la legge è dettata dal principio che la propria libertà è conseguente a quella degli altri. Per quanto concerne la mia seconda frase desidero puntualizzare che l'uomo ha sempre sentito in se una forza che lo spingeva verso il "Divino", verso quella ricerca interiore che sublimava verso domande che ancora non hanno avuto risposte concrete ma che in tutti i casi sussistono e ci condizionano. Tutto questo al di là delle nostre necessità e sotto qualsiasi cielo o civiltà che ci è appartenuta. Per quanto riguarda la "confessione" direi che hai convinzioni imprecise e questo non è bello in quanto riportandole su pagine a carattere pubblico forniscono informazioni errate. Mi spiego meglio. Vero è che se una persona va a confessarsi ottiene il perdono totale delle sue colpe e la sua anima ritorna a essere più candida della neve MA a una condizione di non poco peso e di facile soluzione, ossia, la confessione deve essere accompagnata da intrinseca e vera contrizione nonchè dalla fermissima volontà di riparare al mal fatto PENA l'invalidazione della stessa...se ti sembra poco...!! In chiave moderna è stata sostituita dallo psicanalista e qui ci sarebbe da fare un altro discorso che non è il caso di affrontare in questo contesto.
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Recentemente ho letto un articolo sulle "Esperienze di premorte" , cito testualmente una parte:
" La cosa più interesante è che tutti gli intervistati, a distanza anche di anni, riferiscono con la stessa intensità della prima volta l'esperienza.... Secondo le ricerche del Moody, ma anche di tutti gli altri studiosi, le fasi che seguirebbero alla morte fisica sono caratterizzate da una serie di momenti successivi:
-Profondo senso di pace
- Esperienza del tunnel
-Abbandono del corpo fisico senza alcun rimpiamto per esso
-Incontro con esseri di luce
-Incontro con l'essere di luce supremo (Emana calore e amore e ciascuno lo identifica, a seconda del proprio credo religioso, con Cristo, Buddha, Allah, il Saggio... Egli comunica tramite il pensiero e chiede conto della vita ma non con toni di condanna)
- Esame della vita , soprattutto sulla scorta dell'amore che si è avuto verso gli altri
- diversa percezione dello spazio e del tempo
- sguardo precognitivo sul futuro
-sensazione del limite
-ritorno nel proprio corpo avverttito come una sensazione di fastidio
-shock e cambiamento della vita soprattutto in direzione della conoscenza e dalla carità."
Mi ha colpito soprattutto il passaggio che dice "chiede conto della vita ma non con toni di condanna", penso che se in realtà c'è qualcuno che ci ha creati non ha senso che ci tenga a bada con lo spauracchio del castigo e della pena, fare del bene, comportarsi in un determinato modo solo per paura di una punizione eterna non ha senso, deve essere un cammino di consapevolezza, di libertà di decisione, e sono convinta che anche chi non crede in nulla abbia comunque una sua etica, un qualcosa che lo distingue dagli animali, dal puro istinto. Ognuno di noi segue un suo sentiero, un suo cammino ed è qui per imparare qualcosa, per condividere con qualcuno la strada, per comunicare qualcosa....
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Sono atea ma rispetto le idee degli altri! L'odio avvelena il cuore e la mente! quando ero piccola mi è stato fatto il lavaggio del cervello, soprattutto in collegio ed era principalmente la paura dell'ira di DIO, del DIAVOLO e della MORTE a tenermi soggiogata! Ma ne sono uscita e di questo sono felice, ascolto il Dies Irae di Verdi e di Mozart e lo rispedisco alle suore del collegio! non odio ma una sana consapevolezza del libero arbitrio! Dovremmo amarci e rispettarci di più!
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non ho ancora capito se possiedo un sentimento religioso o meno.
sarà strano, ma ci sono molte cose in cui credo e molte in cui non credo, e appartengono a campi diversi.
questo fa di me una persona "indefinibile", nel senso di non raggruppabile in quei contenitori ideali con cui si classificano le persone.
come ho già scritto, credo che le persone vadano giudicate in base alle loro azioni, non al loro credo.
mi spiego meglio:
i tiranni di ogni luogo ed epoca commettevano atti malefici di ogni genere, omicidi di massa in primis, che venivano spesso motivati con ideali "buoni" in qualche modo, Mussolini predicava di famiglia e distruggeva tutto ciò che aveva intorno, le guerre di religione avevano dietro l'idea di dover difendere la propria identità e il proprio Dio, eppure mietevano vittime innocenti.
allo stesso tempo, molte persone fanno ottime azioni spinte da ideali religiosi, dal bisogno di essere approvati da quel Dio cui ritengono di dovere la propria vita.
poi ci sono persone che si definiscono atee e ugualmente fanno ottime azioni, vedi medici, scienziati, volontari di ogni corpo di supporto sociale.
io, per esempio, non credo in Dio, nè nella chiesa, eppure credo negli angeli, nele persone che quando muoiono non scompaiono, ma invece ci proteggono come e più di prima. allo stesso tempo, credo nel destino, che ogni cosa accade per un motivo e per condurci al posto che ci spetta, credo negli uomini che si impegnano per realizzare un mondo migiore, a quelli che ogni giorno si mettono al servizio di chi è più sfortunato e donano amore senza aspettarsi nulla in cambio, credo che ognuno abbia il diritto di credere in tutto o in nulla e nessuno possa essere obbligato a seguire un percorso in cui non si ritrova.
credo che la cosa davvero importante sia avere la coscienza in pace, guardarsi allo specchio ed essere soddisfatti delle proprie azioni.
spero di essere stata abbatanza chiara.