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Forum tematici => Sentimenti => Topic aperto da: violet - 4 Ottobre 2008, 15:21:28 pm

Titolo: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: violet - 4 Ottobre 2008, 15:21:28 pm
Ho letto molte cose belle nel topic precedente.. tutte verissime. Mi piacerebbe riparlarne perchè credo che l'argomento sia molto inteteressante e mi piacerebbe scambiare le varie idee.
Io penso che non è facile perdonare in generale se penso alle varie e anche più estreme situazioni che esistono e non saprei neanche come comportarmi davanti ad un tradimento..davanti ad uno stupro..davanti ad un crimine e comunque queste rimangono situazioni delicate che non dovrebbero neanche esistere.
Ma se rifletto sulla "semplice" storia d'amore.. o sull'amicizia.. ho letto questo:

Citazione
"Chi non riesce ad esprimere apertamente la sua rabbia quando si sente offeso, ma allo stesso tempo non riesce neanche a dimenticare, a perdonare, è colui/colei che prova il doloroso sentimento del rancore, molto comune fra le persone 'timide'. Portare rancore ad una persona significa infatti avere nei suoi riguardi una forma di ostilità, impegnativa, forte, esclusiva. Certamente questo sentimento non nasce dal nulla: l'ostilità provata si verifica in presenza di un tradimento affettivo, quando ci si aspettava dall'altro un comportamento diverso, capace di tenere conto dei propri bisogni fondamentali, dei propri desideri, delle proprie aspettative. Si tratta di un sentimento amaro, ossessivo, che spinge alla vendetta, anche se difficilmente si traduce in esplicita aggressione. Chi prova rancore si sente una vittima, è portato a lamentarsi, soprattutto con sé stesso, a tornare di frequente alla situazione che ha aperto la ferita, che in questo modo non riesce certamente a rimarginarsi.
Provare rancore porta a legarsi indissolubilmente al proprio 'carnefice': il sentimento del rancore non permette di dimenticare chi ci ha offeso, né l'offesa subita.
Per questo si parla anche di risentimento: un sentimento che riproduciamo continuamente nella nostra mente, fino a farle perdere di vista la realtà attuale, la vita reale che si svolge intorno a noi e che è probabilmente diversa da quella che continuiamo a percepire (dato che è filtrata da questo bisogno intenso e spesso segreto di ritorsione). A volte il rancore può essere utile perché è una fonte di energia, che permette di superare qualsiasi paura, qualsiasi forma di inibizione o timidezza, qualsiasi difficoltà. Altre volte può invece far scaturire un senso di impotenza, perché il pensiero che si avviluppa su sé stesso non aiuta a trovare delle soluzioni alternative e lascia le cose come sono, senza cambiamenti.
Chi prova rancore prova molta sofferenza, tende a chiudersi in sé stesso, a non comunicare più con gli altri, che non capirebbero l'importanza che il soggetto offeso attribuisce al proprio sentimento, o meglio, 'ri-sentimento'.
Una soluzione sembra tuttavia esserci: il perdono."
Dott.ssa Giuliana Proietti - Ancona

Il perdono infatti è un mezzo attraverso il quale una persona, offesa da un torto subito, cessa di provare risentimento e ostilità verso un'altra persona, che ha perpetrato il torto. Può concesso come atto di bontà, empatia, altruismo, oppure, pragmaticamente, perché il fine di vivere meglio giustifica il mezzo del perdono.
Perdonare infatti molto spesso produce una sensazione di sollievo, annullando quella tensione e quel legame esclusivo che lega vittima e offensore e che li rende parte separata del contesto sociale. Il perdono può essere concesso anche se non è stato richiesto e può riguardare anche persone che non si incontrano più nella propria vita.

Dal punto di vista etimologico perdonare significa concedere un dono: è così in tutte le lingue, dall’inglese ‘forgive’ al francese ‘pardonner’ ed al tedesco ‘vergeben’. Non sono molte le persone predisposte all’atto di donare, ed anche se dal punto di vista etico o religioso si può essere d’accordo sul principio, metterlo in pratica è tutt’altra cosa.

Ammettere i propri errori, se ce ne sono, può facilitare infatti l’ammissione del torto da parte dell’offensore e permettere all’offeso una meno traumatica concessione del perdono. Sicuramente questo è un buon punto di partenza per reimpostare la relazione su basi più solide, che prevedano un codice di maggiore rispetto reciproco.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: kant.51 - 4 Ottobre 2008, 15:33:07 pm
L'argomento è interessante, Violet e mi è piaciuta molto l'analisi strutturale e psicologica della dott. sa Projetti.
Rimane in me un dubbio: ci si può imporre di perdonare?
In altri termini: se questo slancio non nasce spontaneamente dentro di noi, si può VERAMENTE perdonare solo con la volontà? E, in ogni caso, che valore ha questo perdono? Certo, può produrre la cessazione di "ostilità" spicciole, reali. Ma moralmente, campo che nella nostra psicologia ( etica) ha importanza, che senso ha?
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: Marta Karen Micol - 4 Ottobre 2008, 21:02:22 pm
il perdono è frutto del tempo, dell'affievolirsi di tutte le sensazioni negative che l'altro ci ha causato,non lo si impone agli altri nè a se stessi,non lo si può neppure chiedere...semplicemente arriva un giorno in cui guardi la causa della tua sofferenza e ti accorgi che non colpevolizzarvi a vicenda non cambia lo stato attuale delle cose,che non è il rancore o l'odio a poter cancellare la sofferenza.
il uore da sè,quando si ristabilizza un po',perdona.
almeno a me capita così....
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: Eclissi - 4 Ottobre 2008, 21:14:37 pm
Il perdono è figlio del cuore, non può nascere solo dalla mente, dal pensiero razionale. Così come non si può decidere di Amare, o di provare qualunque altra sensazione, emozione, sentimento, allo stesso modo trovo improbabile l'autenticità di un perdono "imposto", deciso. E' un respiro dell'Anima, e come tale non può che essere spontaneo..
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: orizzonte91 - 4 Ottobre 2008, 21:22:10 pm
il perdono viene da se, imposto verrà fuori qualcosa di falso, non un autentico perdono. Un giorno capita che quello che eri convinta che non saresti mai riuscita a perdonare non ti sembra più così importante e imperdonabile, capisci che quello che ti perderesti continuando a portare rancore ti farebbe soffrire più di quanto il torto o il dispiacere subito ha fatto.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: Lullu - 7 Ottobre 2008, 18:07:21 pm
d'accordissimo con le aprole della dottoressa e anche con quelle di violet!
però credo una cosa:anche il perdono ha un limite...ora mi spiego....perdonare un tradimento,un torto subito,lo si fa tranquillamente...ma un strupo,un errore risultato fatale per la vita di qualcuno,...credo che in questo caso il perdono non esiste,almeno per me....e qui subentra la vendicazione per il dolore che ci viene causato!
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: brezza - 14 Ottobre 2008, 17:04:10 pm
Una cicatrice è una cicatrice,forse con il tempo si affievolisce nella sua presenza ma non scompare e ogni volta che vi passiamo sopra le dita la sentiamo. Con il variare delle stagioni fa notare la sua presenza e provoca prurito se non dolore.  Così è il torto fatto (parlo di fatti importanti),non si può cancellare,rimane presente e costante anche se a volte tentiamo di non pensarci.  Le belle frasi in merito rimangono belle frasi buone per i Buonisti e per coloro che sulla pelle altrui tentano (anche in buona fede) di distogliere per un migliore e sano convivere il relativo dolore e desiderio di vendetta.   Solo Dio ha la capacità e la possibilità di perdonare in quanto conosce la nostra debolezza ma attenzione,sovente chiede la riparazione e comunque si arroga il diritto alla vendetta (sono parole sue).  A noi resta nel migliore dei casi il desiderio di perdonare ma nulla più in quanto messi nelle condizioni (reali) di perdonare difficilmente lo mettiamo in atto,a meno ovviamente che vi sia congrua riparazione e qualche volta (nei casi peggiori) neanche di fronte a questo riusciamo a concederlo.  E' spiacevole ammetterlo ma è sicuramente Onesto.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: lely - 17 Ottobre 2008, 21:34:20 pm
perdonare è molto difficile,con il tempo forse si riesce un pò.Forse.Il problema nasce dalla rabbia che ci viene quando qualcuno ci fa soffrire.Quanto passa un pò di tempo si tende a dimenticare il motivo preciso da cui scaturiva tanta rabbia e questa va piano piano a scemare.Il problema consiste nel dimenticare ciò che ci ha fatto soffire.Se non dimentichiamo è difficile che perdoniamo,almeno,per me è così.
Quando discuto con mio fratello,ci sto male,piango e mi dispero perchè non riusciamo mai ad incontrarci ma il giorno dopo passa,dimentico e perdono.
Quando il mio ragazzo mi ha tradita mi sono sentita persa,mi ha ferita,mi ha umiliata.ha scavato una ferita talmente profonda che a distanza di anni riesco ancora a provare una certa rabbia.Io ho provato a perdonarlo,e forse inconsciamente l'ho fatto tornando con lui.Questo mi fa riflettere molto su una frase di  Thomas Stephen Szasz che dice: Lo sciocco non perdona e non dimentica. L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona, ma non dimentica   :-"
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: violet - 17 Ottobre 2008, 21:45:34 pm
lely.. sono d'accordo con te
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: brezza - 23 Ottobre 2008, 03:12:53 am
qui non si tratta di essere sciocchi,ingenui o saggi ma si tratta di esaminare il problema nelle sue accezioni. Cosa a spinto quella persona a ferirti nei sentimenti o altro? Stupidità,egoismo,ignoranza ,opportunismo etc. Mi pare che tutte queste "belle virtù" siano derivate dalla negatività della persona stessa.  Ora,se vogliamo essere onesti con noi stessi noi dobbiamo esaminare il perchè dell'azione negativa e il relativo danno ricevuto. E' vero che si può in qualche modo perdonare ma solo se vi sono motivazioni concrete,reali per farlo.  Un esempio per tutti (molto concreto)  Se rompi un bel vaso di cristallo al quale tenevi molto e nonostante tutto non vuoi buttarlo via,ti armi di pazienza e manualità e lo ricomponi come era prima.  Tutte le volte che lo guarderai sarai contento di averlo ricostruito ma le giunzioni fra i vari cocci si vedranno sempre e saranno sempre li a ricordare il fatto spiacevole accadutoti.  Vi è una sola possibilità che non te lo faccia ritornare alla mente,ossia che in qualche modo tu o altri riescano a fondere i singoli elementi in modo che nuovamente le superfici del vaso siano un tutt'uno,cosa che non ti farà dimenticare la tua sbadataggine ma ti avrà reso l'oggetto come tu lo amavi. Adesso dimmi cosa c'è di sciocco,ingenuo o saggio in questo?
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: kant.51 - 23 Ottobre 2008, 09:51:22 am
Citazione
Cosa ha spinto quella persona a ferirti nei sentimenti o altro?
Per me, Brezza, in questa frase c'è la chiave del perdono, se riesci a capire il perchè di certi comportamenti, puoi cominciare a non provare rancore. Provi dolore, ma il rancore si spegne. Se comprendi i motivi di comportamenti che ti hanno ferito, rimane il dolore, netto , chirurgico, senza l'appesantimento della rabbia, è già più facile sopportarlo e, lentamente, superarlo. Parlo di rapporti quotidiani, delle ferite che possono giungerti proprio dalle persone che ami di più, quelle con cui condividi il percorso di vita, quelle che l'altro non ha inferto per gusto sadico, ma solo perchè, a sua volta, spinto da sue necessità interiori a certi comportamenti. Un discorso difficile, ha tante sfaccettature, condivido per esempio il fatto che il vero perdono è solo divino, è già difficile tra esseri umani dire "ti perdono", come mettersi in una condizione di superiorità rispetto al perdonato, non lo accetto molto, perchè siamo tutti nella condizione di feritore o ferito nel corso della vita, facciamo del male e ne riceviamo. Parlo di buonafede, di errori e smarrimenti umani, se poi c'è qualcuno che fa del male volontariamente, con premeditazione, beh...quello è un discorso diverso, lì subentra addirittura lo stato giuridico.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: violet - 23 Ottobre 2008, 11:12:47 am
lullu..kant, avete detto cose molto belle e vere e sono d'accordo con voi. L'unica cosa che vorrei dire e che ha detto fra l'altro brezza..
E' vero che si può in qualche modo perdonare ma solo se vi sono motivazioni concrete,reali per farlo.

credo che questo sia il punto piu' importante, e credo anche che il perdono dipenda dalla persona che ti ha fatto male e quindi se non ci sono motivazioni reali.. oltre l'amore..è meglio lasciar perdere, perchè se perdoni significa che è una cosa importante e non c'è nessuna voglia di giocare.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: violet - 23 Ottobre 2008, 11:54:55 am
Ho cercato di fare
Anche di perdonare
ma adesso,
con tante lacrime
lo sguardo libero tra il cielo
E un pensiero:
| Questo non è amore |
ma è un peso morboso
che porta solo dolore
E adesso
Voglio che vai via.
il mio cuore non è perplesso
e mi fa male tutto questo
Un sorriso appare sul mio viso
E quella lacrima l’amerò
Come ho imparato a fare.
Amare=perdonare.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: brezza - 23 Ottobre 2008, 14:42:30 pm
Come al solito la nostra kant pone dei distinguo che tendono a moderare quelli che sono dei valori assoluti che pur essendo"inossidabili" possono stravolgere quello che è un civile vivere.  In effetti porsi continuamente con la spada sguainata nei confronti della vita e quindi in coloro che ci circondano può essere a lungo andare negativo anche se la pratica quotidiana ci consiglia di tenere quasi sempre la mano sull'elsa.   E' vero,dobbiamo sapere comprendere e scusare alcuni comportamenti negativi nel senso ampio del termine altrimenti non usciremmo più di casa o al limite ci trasferiremmo in un eremo,non di meno,lo scusare in continuazione ci porrebbe in una situazione scabrosa in quanto la ripetitività dell'offesa sfocerebbe in un malcostume esteso,cosa che si sta puntualmente verificando. Dal furto all'omicidio,dal "mobbing" alla rilassatezza dei costumi,dalla corruzione all'ignavia,hanno di fatto creato in questa odierna società una scusante per tutti e se ne vedono le tristi conseguenze.  Accettiamo pure la tua tesi ma che almeno vi sia la pena certa.:)
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: kant.51 - 23 Ottobre 2008, 15:40:55 pm
Questo "rimprovero" ( uso un termine improprio, bada, tu sei sempre un gentleman) che tu mi fai, Brezza, me lo fanno in molti...compresa mia madre che, non più di una settimana fa, mi ha detto : "ma lo sai che ti darei volentieri uno schiaffone ogni volta che cerchi di giustificare qualcuno?"...
 :-X..vi giuro che non voglio giustificare nessuno, nè fare la buonista. E' proprio che mi viene di pensare così guardando al comportamento della gente, è automatico infilarmi nei loro panni e cercare di capire, anche perchè sono davvero convinta che molte ferite si diano non per far male agli altri, ma per incomprensione o incompatibilità, e questo anche quando capita che il "torto" lo subisco . Però parliamo, come ho già detto, di rapporti interpersonali e poi mi dice sempre un'altra persona che stimo molto "a te manca l'esperienza vera e diretta del mondo del lavoro: lì o sgomiti o muori e ti rendi conto della cattiveria altrui..."può essere, certo, anzi: sarà così. Ma se devo essere sincera, quello che vi ho detto è come la penso. Questo non toglie che, quando qualcosa mi indigna veramente, divento pericolosa, perchè mi espongo in prima persona e senza mezzi termini. Mi è successo solo un paio di volte nella vita, dopo ci sono stata malissimo per un bel po', ma chi è stato investito dall'uragano ...non credo dimenticherà facilmente.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: brezza - 23 Ottobre 2008, 20:24:10 pm
nononono! Sia mai,ma quale rimprovero,era solo una precisazione e anzi ben venga questo tuo pensiero ma attenzione non deve essere di tipo lassista,ossia perdonare,scusare,comprendere,ottime proposizioni ma dall'altra parte occorre il riconoscimento dell'errore e se il "danno" è stato lieve,nulla di più di un riconoscimento e scuse a livello sociale,ma se il danno è stato grave occorre la riparazione nei dovuti modi. Aggiungo ancora una cosa: se il danno è stato arrecato per sventatezza o in mancanza di dati certi,quindi a volte istintivi può essere anche considerata una certa forma di indulgenza.   Siamo uomini non pezzi di legno e attenzione ancora una volta,è possibile sanguinamento.
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: kant.51 - 23 Ottobre 2008, 20:46:50 pm
Lo so! Tranquillo, dici cose giuste, e sono d'accordo... :-)
Titolo: Re: riapro il topic: Il perdono
Inserito da: brezza - 25 Novembre 2008, 14:15:10 pm
questo argomento sarebbe bene,forse esaminarlo sotto altri aspetti,meno conosciuti e meno istintivi ma che forse meriterebbe considerare in quanto farebbero parte di una sorta di bilancio energetico,non inteso come energia elettrica o altre forme di interazione cellulare ma come bilancio fra contrapposizioni umane che tendono alla perfezione e che nel loro prosieguo ovviamente tendono a fare errori di valutazione.   Sgombriamo il campo in questo esame da quello che è il comportamento istintivo su piccola scala ed esaminiamo ciò che può interessare per quanto detto.---Mi riferisco in particolare allo studio effettuato sulla documentazione della vita di Cayse--sensitivo americano--che esplorando i problemi dei suoi pazienti aveva ravvisato nelle loro precedenti vite (era assertore della reincarnazione) dei comportamenti anomali fra di loro e questo si traduceva in qualche modo nella vita attuale ha un porre attenzione nella controparte a quanto fatto soffrire nella vita precedente.  Era quindi una sorta di insegnamento all'altro o agli altri del male recato e quindi a far capire che questo non doveva più essere fatto pena la continuazione dell'insegnamento stesso e relative conseguenze.   Vi è da dire che questi pazienti nel momento che avevano capito la "lezione" e comportandosi di conseguenza risolvevano nella loro realtà i problemi che li avevano fino ad allora afflitti.  Altro argomento di riflessione che egli induceva era il fatto che il male arrecato era a sua volta frutto di esperienza intrinseca del soggetto che comunque in qualche modo doveva essere pagato all'offeso che a sua volta facendo tesoro di di questa duplice esperienza--negativa/positiva--ne traeva un vantaggio a sua volta.   Mi rendo conto che questo può innescare una discussione abbastanza lunga e variegata,non dimeno questa spiegazione che Cayse ha apportato spiega e PUO' risolvere una moltitudine di ragionamenti e perchè che l'uomo si pone nella sua vita.   La diversità con l'insegnamento del Cristo è sostanziale--IO PERDONO PERCHE' CONOSCO e non io perdono sulla base di un insegnamento che mi è difficile comprendere e mi si chiede di fare per pura fiducia su un Personaggio di non facile lettura,mediato da altri personaggi di non chiara origine.  Ossia in ultima analisi è ora di smetterla di consegnare l'uomo all'oscurantismo a tutti i costi in nome di un potere che pur "Divino" continua a relegarci in una camera oscura e senza porte.   In ultimo vi invito a leggere questo autore,ne trarrete utili insegnamenti basati su esperienze concrete di vita di tutti i giorni.  Alcune "cose" ovviamente potranno essere discutibili ma se non ci fermiamo su di esse e ne prendiamo la pura esperienza di vita penso che sarà una utilissima lettura se non insegnamento.