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Forum tematici => Istruzione => Topic aperto da: violet - 23 Ottobre 2008, 02:32:53 am

Titolo: La legge 133/2008
Inserito da: violet - 23 Ottobre 2008, 02:32:53 am
L'anno accademico 2008/2009 si apre all'insegna di un duro attacco che coinvolge pesantemente il mondo dell'istruzione e della ricerca.
La legge 133/2008 colpisce indiscriminatamente ricercatori, professori, studenti e lavoratori attraverso misure drastiche quali:

-La limitazione del turnover al 20%
-La riduzione dei fondi alle università di ben 500 milioni di euro
-La possibilità di trasformazione in fondazioni private dell'Università

Io mi chiedo.. ma dove siamo arrivati?!
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: *Tinkerbell* - 23 Ottobre 2008, 17:25:15 pm
Citazione
Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università


1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.

2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.

3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.  

4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.

6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.

8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.

9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.

12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.

13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

Art. 17.
Progetti di ricerca di eccellenza


1. Al fine di una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche volte al sostegno e all'incentivazione di progetti di ricerca di eccellenza ed innovativi, ed in considerazione del sostanziale esaurimento delle finalità originariamente perseguite, a fronte delle ingenti risorse pubbliche rese disponibili, a decorrere dal 1° luglio 2008 la Fondazione IRI e' soppressa.

2. A decorrere dal 1° luglio 2008, le dotazioni patrimoniali e ogni altro rapporto giuridico della Fondazione IRI in essere a tale data, ad eccezione di quanto previsto al comma 3, sono devolute alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.

3. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e' disposta l'attribuzione del patrimonio storico e documentale della Fondazione IRI ad una società totalitariamente controllata dallo Stato che ne curerà la conservazione. Con il medesimo decreto potrà essere altresì disposta la successione di detta società in eventuali rapporti di lavoro in essere con la Fondazione IRI alla data di decorrenza di cui al comma 1, ovvero altri rapporti giuridici attivi o passivi che dovessero risultare incompatibili con le finalità o l'organizzazione della Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.

4. Le risorse acquisite dalla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia ai sensi del comma 3 sono destinate al finanziamento di programmi per la ricerca applicata finalizzati alla realizzazione, sul territorio nazionale, di progetti in settori tecnologici altamente strategici e alla creazione di una rete di infrastrutture di ricerca di alta tecnologia localizzate presso primari centri di ricerca pubblici e privati.

5. La Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia provvederà agli adempimenti di cui all'articolo 20 delle disposizioni per l'attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 30 marzo 1942, n. 318.

Ecco il testo della legge che tanto fa occupare e di cui tanto si discute.
Non ci vuole particolare conoscenza del diritto per capire quello che la cara Gelmini vuol fare:
ridurre drasticamente il numero di ricercatori e il ricambio dei docenti,
costringere le Università ad aumentare le tasse agli studenti
negare a una larga fetta degli studenti il diritto allo studio
morte della ricerca ma anche della didattica ordinaria.

Se il decreto diventerà legge, quante Università resteranno in piedi? Molto poche, quelle su cui ci sono più interessi (tipo famacia, chimica, medicina) e quelle finanziate dai grandi colossi. A chi interesserà finanziare facoltà come Lettere, Scienze Umanistiche, Filosofia, Studi Storici, Scienze del turismo... ? Però poi chi insegnerà ai bambini? I maestri unici che, nel frattempo, saranno arrivati ad avere 80 anni? Chi porterà ai ragazzi l'amore per la cultura, l'arte, la musica?
Già le nostre Università non avevano vita facile, adesso siamo giunti al momento finale, ed è già pronto il funerale per la vecchia Università che aiutava e insegnava a ragionare, a crescere, non solo ad acquisire nozioni e crediti formativi.

E poi questo è veramente inaccettabile!
Citazione
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
Altro non è che un regalo dei politici ai troppi amici ricconi.

Penso che questa affermazione del prof. Bevilacqua, docente di Storia contemporanea presso l'università Sapienza, da veramente molto da pensare:
"Perché ci sono i soldi per armare l’Italia in caso di guerra quando la Costituzione la rifiuta e non per voi giovani?".
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 24 Ottobre 2008, 21:31:48 pm
il prblema dell'Italia continua ad essere in maniera sempre più drammatica quello dei giovani.
mentre in Europa e nel mondo su di noi si investe, qui ci considerano una spesa da tagliare.
tra l'altro senza neppure il coraggio di ammettere che l'unico problema è eliminare il problema di come pensare, di cosa insegnare, semplcemente non insegnando più nulla.
semplicemente cavalcando il malcontento del cittadino medio che vuole solo potersi permettere ancora cinema e pizza il sabato sera...
è tutto molto semplice in questa riforma, semplicissimo: l'importante è cancellare le spese superflue.
ma a quela furba della Gelmini non hanno detto che la spesa più superflua che l'Italia paga al momento sono i soldi per il suo stipendio, per quello di Brunetta???
soldi che potremmo investire nella ricerca Italiana, per esempio...
no... non gliel'hanno detto... perchè ha deciso tutto da sè!! davanti allo specchio, lì, belli lei e tremonti!! ma che bel paese che ci ritroviamo!!!
che alla fine ci dobbiamo mettere a chiedere beneficienza per studiare....
la cosa che più mi fa incavolare di tutto questo è:
1. ma chi mai si metterà a finanziare facoltà o anche scuole superiori, come dice anche Giorgia, che non insegnano altro che a pensare?? (classico e filone umanistico)
2. al nord, concediamo pure che qualche imprenditore un po' furbo si metta a fare da novello mecenate ma al sud??? ci ritroveremo scuole sponsorizzate dalla mafia, dalla camorra e simili?? perchè a me non risulta che ci siano altri fondi a cui attingere!!!!
e poi, mannaggia alla miseria, lo studio è un nostro diritto!!!!!!!!
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: *Tinkerbell* - 24 Ottobre 2008, 21:47:47 pm
Fondamentalmente Ale, si vuole creare un popolo fututro ignorante. Perchè gli ignoranti sono più facili da manovrare e da raggirare.
Sai cosa ci ha detto il prof Matthiae (archeologia del Vicino Oriente) a lezione? Che c'è stata una ministra (al momento non ricordo chi però) che ha detto "Ok devo fare la ministra? Devo documentarmi, studiare, riflettere su quello che sarà il mio incarico. Dopo di una full immersion nella materia sarò pronta ad affrontare il mandato". Altro che Mariastella. Lei dell'istruzione cosa ne sa? E' stata si e no assessore comunale addetto alla cultura e adesso viene a fare le riforme. Per fare i ministri (di qualsiasi cosa) bisogna essere competenti, bisogna conoscere la materia. Ministro dell'istruzione lo farei fare a un/una docente, ministro della difesa a un poliziotto/carabiniere/militare e così via. Così davvero forse se ne riesce a cavare qualcosa di buono.

Citazione
è tutto molto semplice in questa riforma, semplicissimo: l'importante è cancellare le spese superflue.
ma a quela furba della Gelmini non hanno detto che la spesa più superflua che l'Italia paga al momento sono i soldi per il suo stipendio, per quello di Brunetta???
Ale purtroppo i politici dicono dicono di riformare, di rinnovare ma alla fine sempre quello: tagli, riforme e disastri nei servizi pubblici. Mai nessun politico ha detto "Ok, bisogna tagliare? Allora invece di mille agevolazioni (non sia mai chiamarli privilegi!), invece di riempirmi cinque portafogli e otto carte di credito, preferisco avere metà di tutto e aiutare così lo stato"
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Sir Jo - 27 Ottobre 2008, 14:32:46 pm
In questi giorni stavo pensando al discorso sul maestro unico alle elementari ...

Io sostengo che avere più maestri possa aumentare le possibilità culturali dei bambini, anche perchè un maestro può colmare le lacune di un altro.

Ogni maestro può specializzarsi di più sulla didattica di un singolo ambito culturale, è questo è vantaggioso anche per gli alunni ...

Quello che non capisco è come si faccia a dire ritorniamo al maestro unico per risparmiare ... Caso mai si dovrebbe dire sospendiamo le sovrapposizioni di insegnanti sulla stessa classe ...

Se ci sono 8 classi e 8 insegnanti, non vedo perchè non si possa fare come alle medie ... gli insegnanti ruotano sulle classi e sono sempre lo stesso numero ... Quindi il problema non è il maestro unico, ma è eliminare le sovrapposizioni.

Le sovrapposizioni dovrebbero essere gestite solo per tutelare l'apprendimento di soggetti particolari (portatori di handicap, differenze linguistiche, etc.)

....

Vorrei sapere la vostra opinione ...
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: farfallazzurra - 27 Ottobre 2008, 15:08:47 pm
@ Sir Jo, sul fatto degli insegnanti. Capisco che il ragionamento delle sovrapposizioni possa funzionare in teoria. In pratica le ore di sovrapposizione (o compresenza) sono molto utili, soprattuto nei numerosi casi in cui il bambino ha un processo di apprendimento un po' lento, ma non ha la necessità di un'insegnante di sostegno vera e propria.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Sir Jo - 27 Ottobre 2008, 15:29:31 pm
Non ho dubbio su quello che dici, le ore di compresenza sono utili.

Non troppo recenti modifiche ministreriali alla didattica elementare (modifiche precedenti la legge Gelmini) avevano inserito la compresenza di insegnanti specializzate in ambiti diversi.

In ogni caso quello che dicevo io è, che volendo sopprimere le sovrapposizioni, non è necessario tornare al maestro unico.

Aggiungevo che in casi particolari è comunque necessaria la compresenza di più insegnanti (sostegno: handicappati, lingua, etc.)
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 29 Ottobre 2008, 15:00:55 pm
la legge è passata.
volete la verità?
l'unico pensiero che riesco a formulare è "che schifo".
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: farfallazzurra - 29 Ottobre 2008, 15:07:21 pm
Sono completamente d'accordo con te Ale.
Sono arrabbiata, frustrata, delusa e incredula nello stesso tempo.
E schifita dal fatto che, come sempre, la politica ha la meglio su tutto...
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 29 Ottobre 2008, 15:11:50 pm
manifestazioni di genitori,insegnanti,studenti.tutti.destra e sinistra e centro.tutti.e nessuno c'ha ascoltato.scusate se io in questo paese non ci credo più.per niente.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: violet - 30 Ottobre 2008, 01:35:13 am
e con le lacrime agli occhi dico che...
sto guardando matrix.. ragazzi... sono disgustata e triste.. non mi sento considerata da tutti quelli che decidono per noi, per il nostro futuro..da tutti quei politici che pensano di fare la cosa migliore..di tutti questi scontri fra ragazzi per le fazioni politiche e vedo sangue.. non mi sento bene in questo paese.. non mi sento fiera di essere una cittadina italiana.. non mi sento considerata come studente e come giovane, mi sento tagliata fuori da tutto, mi sento con le catene, mi sento con le ali spezzate..
mi sento male

e vorrei aggiungere.. parlano che non ci sono soldi in italia e fanno tagli a partire dall'università... ma i loro stipendi??? .. ah certo!.. sugli stipendi dei politici non se ne fa neanche un cenno... ma perfavore. che schifo
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: lely - 30 Ottobre 2008, 11:59:31 am
Anche io ieri sera ho guardato matrix..
L'unica cosa che sono riuscita a provare è stata: sgomento.
Non posso crederci,sono senza parole,allibita.
dove andremo a finire di questo passo?
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Sir Jo - 30 Ottobre 2008, 12:11:49 pm
Dove andremo a finire? ... Qualche secolo indietro ... Magari nel medioevo ... :(
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 31 Ottobre 2008, 12:14:52 pm
io voglio il mio futuro.che nel mondo ci sia spazio per me.non è,non può essere come dicono loro.
questa scuola che non ti preparerà più al mondo,che hai un diploma in mano ma la vita ti dirà"scusa,ma tu non sei pronto per me",io non sono così.
ieri c'era un coro che dice "siamo noi,siamo noi,il futuro dell'italia siamo noi"....
chissà se mai lo capirà qualcuno!!!
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 3 Novembre 2008, 21:47:04 pm
Il governo ha sospeso la riforma della scuola.l'università per il momento resta com'è, e le modifiche saranno apportate a mezzo di legge ordinaria dello stato e non di decreto.
qualcuno però dice che "basterà aspettare che si calmino le acque".
spero che le acque non si calmino mai o ci pioverà di nuovo qualcosa di non gradito addosso.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: *Tinkerbell* - 3 Novembre 2008, 21:52:07 pm
Beh Ale, sta a noi non far calmare le acque. Come si dice da tanto in università Resisteremo un minuto più di loro. Di certo il governo ha capito che quà o si poneva fine a questa buffonata o il paese insorgeva davvero.

[...]
le modifiche saranno apportate a mezzo di legge ordinaria dello stato e non di decreto.
[...]
E questa mi sembra già una grande grandissima cosa!
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Marta Karen Micol - 3 Novembre 2008, 21:54:40 pm
Infatti Giorgi,infatti.
lottare sempre,cedere mai.

meno male,meno male.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: altamarea - 4 Novembre 2008, 00:04:48 am
M'intrufolo parlando da mamma di bambini studenti che dovranno affrontare ancora chissà quanti anni sui banchi(magari arriva qualcun altro e decide che la scuola è obbligatoria fino a vent'anni)...
Io sono nera (non so se mi sbaglio) perchè questa riforma è stata fatta in quattro e quattr'otto. L'ultimo che arriva comanda e decide cose assurde senza tener conto di quello che sta dietro ad una riforma: NOI!
Un popolo con vita, disagi, problemi, pensieri su come tirare la cinghia di quà e di là per arrivare a fine mese...insegnano a noi che bisogna risparmiare? Noi lo facciamo da sempre per necessità. Loro lo fanno (dicono) solo perchè hanno in mano (che ahimè qualcuno ha dato), il potere di farlo. Noi non abbiamo nessun potere. Ci arrivi o non ci arrivi a fine mese, fatti tuoi, nessuno verrà a chiederti come stai. Bello tagliare con le forbici nella stoffa altrui. Tanto paghiamo sempre noi...
Credetemi mi fa una rabbia quando seguo programmi in cui ci mettono al corrente di quanto guadagna un ministro ed il suo seguito e a fianco mi mettono un operaio con le sue misere mille euro al mese...con le mille lire una volta si faceva i signori...ma scherziamo? anche i giornalisti ci si mettono! E nessuno fa nulla.Si sa, si parla, ci si arrabbia e ci cascano le braccia, mentre tutto aumenta e noi soccombiamo..Il voto in  condotta poi, non ne parliamo...pensano di sanare la società con una bocciatura a scuola. Ormai il non rispetto per gli altri, che molti ragazzi hanno, non lo puoi cambiare con un tre o un sette o un otto.Sono cose difficili da estirpare e non è questo il modo. I ripetenti verranno a trovarsi in altre classi con studenti più piccoli di loro che spesso saranno affascinati dal loro modo di fare e si scombussoleranno, oppure avremo sempre più casi di bullismo.Io, nel mio piccolo e semplice modo di pensare penso che l'unico modo di risolvere le cose sia da sempre la saggezza che purtroppo è ormai rara e preziosa. Così preziosa che nessuno l'usa più per paura di sciuparla...forse.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Sir Jo - 4 Novembre 2008, 00:17:05 am
Vero è che sicuramente la scuola non si sana con i voti in condotta. Però è anche vero che un pò di sana educazione a scuola serve. Mi dispiace dover dire che sono daccordissimo con il voto in condotta. Qualche punizione chi è scorretto e crea situazioni di disagio dovrà pure averla ... E non credo di sbagliare.

Le cose che non accetto sono ben altre e molto più pericolose! Per esempio la mira di ridurre la scuola pubblica a non avere più mezzi per essere competitiva e di portare le Università ad essere inacessibili a famiglie non troppo abbienti. Contro questo bisogna combattere, non contro il grembiule ed il voto in condotta ...

Se sentissi gli insegnanti dei miei figli dirmi che sono stati maleducati in classe non risponderei, come ho visto fare ad alcuni - troppi - genitori, "Ma sono ragazzate!" o peggio "Ma oggi si comportano tutti così" o ancora peggio aggredire verbalmente l'insegnante ... Assolutamente no! Molto probabilmente punirei in qualche modo mio figlio ... Ma questo oggi non esiste più... Gli insegnanti hanno paura di punire i ragazzi perchè hanno paura delle reazioni dei genitori ... Così non si educa nessuno. Non trovo che sia una giustificazione alla maleducazione ed al cattivo comportamento dire che è il mondo a comportarsi così. Forse è che ci sono troppi genitori che non hanno più tempo per i figli.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: altamarea - 4 Novembre 2008, 00:34:30 am
Quoto perchè ci sia più severità a scuola ma non è con le bocciature che si risolvono le "delinquenze" vere e proprie a cui siamo ormai, purtroppo abituati. Pensi che il voto in condotta cambierà l'Italia?
Molto spesso sono proprio i figli di persone "perbene" ed educati ad alto rango, che commettono misfatti.
Titolo: Re: La legge 133/2008
Inserito da: Sir Jo - 4 Novembre 2008, 00:40:51 am
Non ho mai detto che i figli delle persone "per bene" siano meglio e più educati degli altri.

Quando io andavo a scuola l'idea di essere bocciati per il 7 in condotta metteva comunque un pò di paura e certe cose non si facevano proprio in virtù di questo "piccolo problema" ... Aggiungo che un 7 in condotta avrebbe fruttato come minimo una energica sculacciata di papà ...

Il voto in condotta non cambia l'Italia, ma qualche cittadino meno maleducato sicuramente potrebbe farlo.

Ribadisco che quanto di negativo presente nel testo della 133 è ben altro ed è stato ampliamente sottilineato da TiNk all'inizio del topic.