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Piccoli Scrittori... => ... scrivono poesie... => Topic aperto da: michael santhers - 13 Febbraio 2009, 16:23:08 pm
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Visse da poeta vero
lontano dai salotti
rinnegò il passato
istanti fiamma di candela,
sorteggiò labiali alla gente
e non volle mai leggerli
per paura la realtà li rigettasse,
inventò battiti riserva
a ogni cuore zoppo
conscio non fosse quello giusto
e certo ci avrebbe pensato il dolore
a scavare rigagnoli sul viso
mappe da far leggere a reclusi
fuggiaschi al proprio Io sconosciuto
-Nell’attimo della fine del perdersi
e l’istante d’inizio del ritrovarsi
è questa la felicità pensò
-Mister X, sempre anonimo a se stesso
non riuscì mai a fermare
la sete dello specchio
che dall’anima sorgente divora figure
-Morì in infinite immagini discordanti
in archivi di nebulose menti impolverate
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Da:Avanguardie Irriverenti
www.santhers.com
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Forse è quello che si dice frammentarietà dell'essere? Non so se ho capito a fondo questa tua poesia, Michael, mi farebbe piacere una tua spiegazione, grazie.
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si la x è l'incognita,passiamo tutta la vita senza sapere mai come siamo,tra quello che vediamo noi a secondo dello stato d'animo condizionato da come gli altri ci vedono a seconda anche loro dello stato d'anima propria ne vien fuore che tra il tempo che passa reale e il nostro continuo elaborarci nella psiche,viviamo da mister x..ecc..grazie michael
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grazie a te, avevo intuito abbastanza, ma la tua spiegazione l'ha resa chiarissima.