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Forum tematici => Sentimenti => Topic aperto da: kant.51 - 2 Marzo 2009, 15:07:38 pm
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Secondo me il difficile è la misura
Perchè non bisogna perdonarsi tutto, altrimenti non si migliora mai.
Ma nemmeno essere intransigenti e non perdonarsi nulla, perchè si rischia lo squilibrio totale.
Migliaia di volte nella vita commetteremo errori, ci sentiremo inadeguati, sbagliati, soli, colpevoli, sul fondo.
Ed è allora che bisogna mettere da parte l'orgoglio.
Forse è una teoria strana, ma credo sia l'orgoglio quello che non ci permette di comprendere e perdonare, quasi che non fossimo poveri esseri umani che sbagliano e hanno bisogno di rialzarsi e camminare e, magari, mettere riparo a quello che hanno combinato.
Se si accetta con umiltà l'ipotesi dell'errore, se ci si perdona in modo sereno e volto a riparare, se si è disposti a riconoscere che le nostre azioni hanno potuto causare sofferenza e danno agli altri, siamo sulla buona strada. E questo non significa sparire e sprofondare in una oscurità maggiore, perchè sarebbe da vili, pigri ed egoisti.
E' il momento di ricominciare, accettare i rimproveri e il dolore degli altri e, silenziosamente, ripartire e migliorare, amando noi stessi come esseri umani imperfetti e deboli, ma intelligenti, e quindi capaci di riprendere un cammino migliore.
Voi che cosa ne pensate?
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Io penso che fondamentalmente tu abbia ragione ma....occorre anche notare che sovente gli errori commessi sono frutto di scelte, sì, sbagliate ma anche sottoposte in qualche modo al ricatto. Ho sempre avuto l'impressione che escludendo la cattiva azione in se stessa,frutto di egoismo se non peggio, sia dovuto a una concatenazione di eventi dei quali noi sovente eravamo all'oscuro. se viceversa questi errori sono stati dovuti a cattiveria o sopruso verso gli altri penso che vi sia poco da perdonare a meno di una più o meno pronta riparazione verso coloro a cui abbiamo fatto del male. Quindi, sempre a mio parere, gli errori che possono essere addebitati a noi stessi sono di due tipi. Il primo riguarda scelte sbagliate che ci riguardano direttamente e a volte coinvolgono chi ci sta vicino, il secondo riguarda le azioni coscientemente malevole nei riguardi altrui--Nel primo caso hai perfettamente ragione e l'esame dei fatti serve a migliorarci moralmente e materialmente; per quanto riguarda i secondi,beh,direi che la cosa e decisamente più complessa e di non facile soluzione.
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Come sempre, Brezza, la tua analisi è profonda e puntuale.
Mi trova completamente d'accordo. :-)
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Mi mancavano i discorsi "complicati" di Brezza o_O
Perdonare se stessi.. Mi trovo d'accordo con te quando dici che il difficile è la misura... Troppo o troppo poco non vanno mai bene.. D'altronde, si dice che la virtù sta nel mezzo..
E l'orgoglio.. Io credo che l'orgoglio sia sempre di mezzo a tutti i problemi... E non so se sia una cosa buona o meno >:o
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Credo che ci perdoniamo la buona fede. Questa va perdonata. Del resto sbagliare fa parte di noi. Brezza dice bene, l'errore di valutazione ha un peso. Il secondo è un fatto di coscienza. L'indulgenza verso se stessi è una cosa complicata e tutte le decisioni relative alla scelta di perdonarsi o non, sono "personalizzate", ognuno le applica come vuole. Personalmente, cerco di muovermi evitando di fare del male, ma a volte è inevitabile. Succede anche, che se ho a che fare con persone che non sono proprio corrette, di comportarmi di conseguenza, è chiaro che, in questo caso, non mi pongo minimamente nessun problema.
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io tendo a perdonare me stessa,ma è un arte che ho affinato nel tempo scoprendomi imperfetta e debole come tutti gli esseri umani,ritenersi infallibili,non saprei beati loro ,staremo a vedere ,la vita non è tenera con chi la vive sul serio e di errori ,in questo caso se ne fanno molti ,a volte ,addirittura troppi,ecco il motivo del perdonarsi ,l' orgoglio c'è l'ho ma in giusta misura ,non tanto da pretendere scuse da chi ho offeso in un attimo di rabbia ,ne talmente poco da scusarmi io ,quando sono gli altri a sbagliare,io penso che non sia l' orgoglio a dividere le persone ,spesso è solo superficialità ,il non avere troppo interesse per l' altro ,il sentirsi forse migliori ,ecco l' orgoglio è un altra cosa e credo che quando si ama o si vuole realmente bene ad una persona se scatta lo fà in maniera relativa ,tutto stà nel capire quanto effettivamente queste persone si cercavano ,stimavano o comprendevano ...altrimenti non c'entra l' orgoglio,prima o poi tutto finisce ,saluti a presto evry...
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Secondo me il difficile è la misura
Se si accetta con umiltà l'ipotesi dell'errore, se ci si perdona in modo sereno e volto a riparare, se si è disposti a riconoscere che le nostre azioni hanno potuto causare sofferenza e danno agli altri, siamo sulla buona strada. E questo non significa sparire e sprofondare in una oscurità maggiore, perchè sarebbe da vili, pigri ed egoisti.
Sono d'accordo con te Kant quando dici che bisogna riconoscere gli errori e mettere da parte l'orgoglio, ma forse proprio perchè si sa di avere sbagliato e di aver fatto male ad altri è difficile perdonare se stessi....forse sbaglio, ma per ora la vedo così...