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PensieriParole: Cosa ne pensi su... => ...una frase => Topic aperto da: kant.51 - 9 Marzo 2009, 12:30:55 pm
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sfogliando un almanacco ho trovato questa rubrica e potrebbe essere simpatico riproporla qui. In effetti usiamo spesso dei modi di dire, derivati da ambiti vari, per definire situazioni del nostro quotidiano.
Ad esempio diciamo :
Metterci una croce sopra
Chiudere un argomento, considerarlo finito, non parlarne più
L'espressione è presa dal mondo del commercio: sui registri della contabilità i crediti e le partite non esigibili venivano segnati con una croce a margine. C'è anche chi fa derivare la locuzione dal segno della croce che fa il sacerdote al termine della messa per licenziare i fedeli o per dar l'estremo saluto ad un defunto
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ridursi a lumicino
agli estremi, in fin di vita; detto di cosa, stare per finire (dall'uso di mettere un lumino vicino al letto dei moribondi): i nostri risparmi sono ormai al lumicino
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Se sono rose fioriranno.
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Essere al verde
aver finito i soldi: deriva dall'immagine di un giocatore in perdita al tavolo del casinò, solitamente rivestito da panno verde, quando aveva terminato tutte le fiches: appunto, si ritrovava...al verde! :&
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Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!
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(http://club.105.net/forum/Smileys/default/shine87.gif)... (LOL), si usa ancora oggi per definire situazioni rischiose, che possono risolversi bene qualche volta, ma, ripetendosi , aumentano logicamente le probabilità di...lasciarci le penne ( scusate, ma come papera ricorro a paragoni familiari, naturalmente! (LOL) :-" )
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"Piantare in asso" -- abbandonare qualcuno da un momento all'altro senza spiegazioni.
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Sì Angel, e questa è la derivazione W00T!:
Asso. Nel modo di dire "piantare in asso", l'asso inteso come pri-
ma carta di ogni seme non c'entra. Ma c'entra Nasso dove quel
mascalzone di Teseo abbandonò Arianna che pure, con il noto
filo, gli permise di svignarsela dal Labirinto. ;
Si sarebbe quindi dovuto dire "piantare in Nasso" ma, per aferesi, "in Nasso" è diventato "in asso"
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Kant, devo ringraziarti. Non mi ricordavo di questa storia.
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Angel...nessun ringraziamento...se non si è ancora capito, sono un'appassionata nel campo della lingua, adoro capirla a fondo, sia strutturalmente, sia nella sua evoluzione, sia nell'uso...grazie a te che mi hai dato l'occasione di approfondire qualcosa che mi piace... ^_^
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Ti do un altro spunto...
"rendere pan per focaccia"-- è riferita a chi ricambia con eguale o maggiore appezza un'offesa, un torto o un danno ricevuto.
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Sì, è l'egual misura nel ricambiare, in particolare un torto, un'offesa....
Ho letto su internet che l'espressione fu usata dal Boccaccio in una delle sue novelle
Decamerone, laddove il Boccaccio fa dire, dalla moglie di Zeppa alla moglie di Spinelloccio - "Madonna, voi m' avete renduto pan per focaccia" (Nov. 78^ - Dec. 13^);
e che comunque espressioni simili erano in uso addirittura presso l'antica Roma... :-)
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Vediamo di renderti ancora più saggia (LOL). Vediamo :? Trovato!!
Lacrime di coccodrillo
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ahahahahaha.... (LOL) questa la so senza internet....i coccodrilli lacrimano vistosamente ( per motivi fisiologici) e spesso divorano le loro stesse uova, quindi sembra quasi si pentano di ciò che hanno fatto e lo rimpiangano...cosa che, naturalmente, non è.
Quindi per lacrime di coccodrillo si intendono lacrime finte e anche tardive....
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Brava brava WOOT! WOOT!