Alamuna hai un animo generoso come il tuo cuore e ti ringrazio per le parole a me rivolte. Ammiro molto i tuoi scritti che riflettono un carattere forte, deciso, che sa... dove arrivare! Rispondo con dei pensieri che hanno dato il via ad un percorso di vita che ancora non approda ad un sereno traguardo.
Pensavo fosse affetto invece... solo freddo rispetto!
Ogni volta, entrando nell'abitazione, constatavo e mi dicevo sempre: "Accipicchia quanto bene si vogliono in questa famiglia, sono fortunata ad averli incontrati, se non si è tutti davanti alla tavola imbandita non si dà inizio al pranzo, non assomiglia per niente a casa mia dove chi arriva prima spulcia con tanta naturalezza e nessuno bada!". Così, solo dopo che il capo famiglia, tacitamente, faceva intuire che il tempo dell'attesa era superato, si dava il via alla degustazione delle semplici ma succulenti pietanze preparate dalla consorte, una donnina piuttosto silenziosa e tutta "casa e famiglia" come si usa dire. L'appartamento era di un ordine estremo, quasi maniacale, nulla era fuori posto e non un granello di polvere (ma io ero giovane e interpretavo la tal cosa come un grande merito), apprezzavo e cercavo di trarne qualche insegnamento da tutto ciò. Sembrava un sentito e profondo volersi bene e l'ostentazione nel mostrare attenzione verso l'altro lusingava e gratificava. In realtà, pian piano, nelle successive frequentazioni mi rendevo sempre più conto che vigeva solamente una marcata forma di rispetto verso la figura del padre maschilista, arrogante, accentratore, ignorante, praticamente il signor padre-padrone ormai quasi desueto ma all'epoca ancora in vigore. La sua parola era comando, ordine, obbedienza che solamente con uno sguardo ti schiacciava contro il muro, impotente e disarmata. Le sue risposte mortificanti verso la moglie erano spesso del tipo: "Cosa vuoi capirne tu? Che ne sai tu? Tu sei una donna non le puoi sapere certe cose!", e i figli, timorosi anch'essi, raramente provavano ad interferire, senza successo, in difesa della madre che, arrossendo dopo queste schegge ricevute, abbassava lo sguardo senza più parlare e, come a rannicchiarsi nel suo angolo solitario convinta di aver sbagliato anche stavolta, si dedicava alla sua mansione di massaia, cercando così di non urtare più la suscettibilità del marito. Qualche anno più tardi senza nessuna avvisaglia e sofferenza...