Tessere i fili dell'attesa
mangiare il pane del ritorno
Ore che non passano mai
voci sussurrate in litanie
di tristi presagi
E far vagare la mente
su campi e vigne dell'infanzia
quando erano vivi i colori
della spensieratezza
e il treno correva
portando con sè paesaggi d'acquerello
Qualcuno aspetta sull'altro lato
con camminare impaziente
e spalle rattrappite
per congiungere mani
e condividere il dolore