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PensieriParole: Cosa ne pensi su... => ...una poesia => Topic aperto da: Namlav Krelfuj - 14 Marzo 2010, 23:10:19 pm
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Ogni giorno muoio di invidia.
Non chiesi di nascere, per questo vivrò come voglio. Ma non posso.
Il diavolo della solitudine esplode in me, ma il solo eco si manifesta.
L'essere libero da affetti,
da traboccanti convenzioni,
colmo di sfortuna apparente; questo io desidero.
Non aver nulla fa prender coscienza dello spirito
e suggella l'esaltarsi al supremo.
Le catene dell'anima, come pugni che stringono il cuore
mozzano l'ascesa a se stessi.
Ogni giorno muoio d'invidia.
Il voler bene dell'infanzia io maledico,
il naturale onore al padre e alla madre che mi strazia,
il concedere la vittoria all'amore che non ho mai desiderato.
Ogni giorno muoio d'invidia.
Nascere privi d'amore è libertà, il nascere amati un impedimento.
La condanna dell'amore sgretola in me il coraggio dell'abbandono,
il bisogno di non aver niente e lo spirito danzante dal vivere.
Ogni giorno muoio d'invidia,
risorgo col pentimento,
e convivo col tormento.
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Mi colpiscono questi tuoi versi, Namlav...ci sono poeti che compiono il loro cammino attraverso l'amore, tu invece lo rifiuti per sublimare e ricercare lo spirito nella sua vetta più alta...sei sull'onda degli asceti, del cattolicesimo...?
Certo, tutto ciò che lega rischia di tenere zavorra sulle ali, lo comprendo, ma negare qualcosa che fa profondamente parte dell'essere umano non provoca squilibrio, sofferenza e alterazione?
O è da questo che nasce la poesia, secondo te?
Sarebbe interessante conoscere il tuo punto di vista... :-)
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Nascere privi d'amore è libertà, il nascere amati un impedimento.
E io che avrei detto completamente il contrario... non può essere che quei sentimenti che sembrano imprigionarci in realtà siano le nostre ali? :-)
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Mi colpiscono questi tuoi versi, Namlav...ci sono poeti che compiono il loro cammino attraverso l'amore, tu invece lo rifiuti per sublimare e ricercare lo spirito nella sua vetta più alta...sei sull'onda degli asceti, del cattolicesimo...?
Certo, tutto ciò che lega rischia di tenere zavorra sulle ali, lo comprendo, ma negare qualcosa che fa profondamente parte dell'essere umano non provoca squilibrio, sofferenza e alterazione?
O è da questo che nasce la poesia, secondo te?
Sarebbe interessante conoscere il tuo punto di vista... :-)
Certo che è bello sentirsi amati, direi sempre.
Provo a spiegarmi meglio...
"-Ogni giorno muoio d'invidia,
-risorgo col pentimento,
-e convivo col tormento"
ovvero:
-Ogni giorno invidio chi non ha nessuno e non è amato, quindi e libero di fare quel che vuole della propria vita senza deludere o ferire qualcuno.
-Mi pento di farlo perchè chi non ha nessuno desidera essere amato più di ogni altra cosa.
-E convivo col tormento perchè anche solo pensare che sarei stato meglio senza l'amore dei miei cari mi angoscia profondamente e mi fa sentire in colpa continuamente.
Paradossalmente è una dichiarazione d'amore verso chi mi è vicino.
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Allora non avevo capito, perdonami... :-)
Tu vorresti, quindi, essere privo di legami e sentimenti, ma non lo sei...eeeeh...benvenuto tra noi, Namlav... :-), sei in buona compagnia e scrivi cose interessanti....
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figurati....
grazie di aver detto quello che pensi.