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Forum tematici => Di tutto e un po' => Topic aperto da: kant.51 - 21 Aprile 2010, 01:16:52 am

Titolo: STORIE DI ALBERI
Inserito da: kant.51 - 21 Aprile 2010, 01:16:52 am
(http://www.agronomibrindisi.it/carrubo.jpg)

C'era una volta il carrubo...un albero maestoso, fino a quindici metri di altezza, fino a dieci metri il diametro della chioma...
Le sue foglie sono arrotondate, quasi a forma di cuore, i rami centrali puntano verso l'alto, quelli esterni verso il basso, quindi il carrubo tende a formare un'ombrosa capanna, riparo dal sole, rifugio d'innamorati... ^_^
E' nato nel bacino del Mediterraneo, forse i Fenici lo portarono fino in Sicilia e da lì si è diffuso in tutta Italia, soprattutto nel Sud e nelle isole, perchè beneficia di un cllima caldo e soleggiato.
Il suo nome deriva dall'arabo Kharrub e Kirats gli Arabi chiamavano i suoi semi, che altro non sono che i Karati, l'unità di misura dei preziosi, infatti si riteneva che i semi di questo albero avessero un peso costante ( è abbastanza vero) e quindi fungevano da unità di misura per il commercio delle gemme.
Ho un bellissimo ricordo legato a un carrubo: da ragazzina, per una gita di Ferragosto, in Sicilia, eravamo in campagna, da una cugina di mia madre, e avevano apparecchiato sotto un carrubo maestoso...c'era un fresco meraviglioso, bisognava scostare i lunghi rami per entrare in quella capanna di fiaba! (wizard)...credo che non lo dimenticherò mai...
Titolo: Re: STORIE DI ALBERI
Inserito da: kant.51 - 21 Aprile 2010, 15:35:38 pm
(http://www.fotografieitalia.it/foto/120/tricase_120-12-39-41-5893.jpg)
Luciana Schirinzi, Quercia Vallonea - risale al XIII secolo, a pochi Km. da Santa Maria di Leuca - litoranea Tricase - Marina Serra.

C'era una volta una quercia, un albero possente, saggio e antichissimo, che aveva visto uomini e cose trascorrere sotto la sua chioma folta...
Ospitò Federico II e i suoi cento cavalieri e per questo è chiamata la quercia dei cento cavalieri, ospitò anche viandanti e pellegrini e nessuno mai ne parlerà, ma ogni volta lo spirito del grande albero trasse linfa ed energia dagli uomini grati e loro da lui.
Le sue ghiande maturano in due anni ( per gli alberi il tempo ha altra misura che per gli esseri umani...) e il tannino che esse contengono era prezioso per la concia delle pelli.
Oggi è uno dei più famosi alberi, patrimonio dell'umanità e simbolo della Puglia, vi assicuro che fermarsi qualche minuto sotto i suoi rami, dà sensazioni incredibili, io l'ho provato: è come se spazio e tempo si fondessero e si fermassero per un po'.....