Sgrano il rosario di giorni
pazienti
piccoli come semi, fruscianti
senza voci alte, rumori
ma grigi d'attesa
Si compie il cammino
sui miei capelli che perdono luce
sul cuore che batte più lento
sul desiderio profondo
come radici di terra
E ogni tanto ribolle la mente
e sfida la notte, la perdita
Un petto guerriero e aperto
come ferita sul seno
come grembo di donna strappato
e mani inermi e svuotate
(http://digilander.libero.it/sissunchi/mani035.gif)