Riflessi malleabili
storia che si specchia
e gondole e orologi
a trascrivere l'eterno
Palazzi abbeverati
da solitudini
raccontate da piccioni
ognuna per ogni chicco
di granturco
sopra mani alate di turisti
Venezia
drago di sogni
spenti nell'acqua
e al fumo di tempra
s'elevano al cielo addii
Testimone d'amori
tutti uguali
in retoriche promesse
di ritorni spergiurati
e uccisi nelle foto
su album raccontati
Tessono antiche trame
e le appendono al futuro
con parcelle i gondolieri
e fulcro del mondo
illusi di turno
Venezia
vergine prostituta
e i clienti pagano se stessi
a convincersi,illibata
mentre Lei ride all'inganno
e sciaborda lacrime
tra tavoli galleggianti
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Da:Pietre E Utopie
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