L'avvocato Pelandra ripassa il codice
e le zanzare curano la punteggiature
ma ogni tanto s'inchioda un pensiero fisso
e una macchia di sangue alla fronte
Orecchie d'ombrelloni mosse da leggera brezza
salutano il ristoro e scoprono qualche occhio
appollaiato su schiene finte a distendersi
e nel crac mimato svelano anni persi
Giungla di berretti colorati e labirinti di randelli
ove la calura insegue vibrante le sue vittime
scudate da ventagli a coda di pavone
che nulla possono al fumo di sigarette
stracarico di messaggi criptati
Vecchie Thenardier, pascolano figlie
intente piĆ¹ al restauro che al sole
impietoso lustra errori camuffati
e allora le madri tentano seduzioni collettive
e assemblee di sorrisi s'adombrano a mani tegolate
Sciaborda il mare pelli invisibili
lasciate mentalmente a muta di serpenti
e invece identiche in nuova veste
con aggravio del sale a irritarle a repulsioni
Schiamazzi di bimbi inducono a serrare
con giornali orecchie in divago
e le notizie retoriche diverse solo nei titoli
s'insabbiano per essere dimenticate
Sguardi posati su qualche seno prosperoso
interrotti da gomitate s'alzano al cielo
alati da mormorii e subito accecati da lame roventi
e tornano a memoria a rimirare piedi frenetici
ingordi d'oltre sognato
Instancabile il mare da millenni
respinge sulla battigia le anomalie aggiornate
sempre risucchiate dall'acqua disobbediente
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Da:Soste Precarie
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