in un intervento sui pensieri e sul pensare, credo di aver asserito che i pensieri nascono liberi, dal nulla e non li si possono comandare...
beh oggi in un momento di pausa pensavo su di me, e sui miei piccoli problemi... non ho cercato un confronto, non lo volevo... forse ... piu' che "confronto", volevo un pietoso "conforto"... ma ..
pensavo su di me, e sui miei problemini, e su ciò che mi angoscia..
ho voluto arrivare alla base, andare a ritroso, fare come si dice del gambero, che si muove all'indietro... ed ecco!
se non avessi vissuto una nuova situazione, quella nuova situazione, ora (salvo imprevisti) non starei in tale angoscia...
e come dico di non voler pensare, così oggi ho voluto tornare indietro... indietro per evitare.. indietro per correggere...
e da questo ho generalizzato e ho visto che è il nuovo cio' che ci fa apprezzare il vecchio....
voi che ne dite?
se per esempio non assaggiassi lo zucchero, continuerei ad apprezzare (per esempio) il caffè amaro... ma dopo aver provato quella "polverina" bianca e dolcissima, ecco che quel caffè non lo berrò piu' senza zucchero... no zucchero? no party! ehm no caffè!!!!
se poi ad esempio da una amicizia dovesse nascere qualcosa di "piu'".. credo che poi possa essere difficile ripristinare quell'amicizia nel caso in cui quel "qualcosa di piu'" dovesse scomparire, perdersi... e quindi si perderebbe anche l'amicizia... ecco che allora si apprezza quel passato in cui tale cosa "di piu'"non era vissuta... non so se mi sono spiegato...
e .. facendo capolino nel fantastico mondo fiabesco.. ho visto abbastanza contestualizzata, a questa mia penZata, la favola del topo di campagna e del topo di città... il topo di campagna che vive nella sua tranquillità arriva a scoprire la città e preferisce il suo passato da semplice topo di campagna...
Si, è vero che cio' che è nuovo e quindi a noi sconosciuto serve per metterci alla prova con noi stessi e con gli altri... vero ke il nuovo viene anche inteso come tecnologico, ma ... non so voi, ma attualmente mi capita di sentire molti dire con un quasi rammarico nella voce e negli occhi: ai miei tempi......
e poi la stessa scuola... non vorreste ora tornarci?
e non vorreste tornare bambini?
purtroppo il nostro passato non è come la campagna del topolino.... non è un luogo.. o meglio è un luogo nel tempo.. un luogo che esiste solo nella memoria...un luogo in cui non ci si puo' tornare definitivamente.... sigh!
quasi mi dispiace essere diventato grande... ho assaporato "la prima sorsata di birra e altri piaceri della vita" (come il titolo di un libro) ma ... vorrei non aver assaporato tali cose....
restare nell'ottusità dei bimbi.. senza doveri, senza responsabilità, e che non danno senso alla parola amore scritta pure sugli oroscopi..
ricevono amore, esprimono amore... ma non lo vivono come lo vivono gli adulti... con le sue fatiche, le sue gioie, e i suoi dolori...
bye
