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Autore Topic: per i più piccini  (Letto 3214 volte)

Offline kant.51

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per i più piccini
« il: 27 Aprile 2007, 23:18:39 pm »
LE CENTO BISACCE
 C’era una volta un regno piccino e prospero dove un buon re felicemente regnava. Barbadoro lo chiamavano i suoi sudditi, perché aveva un barba lunga e lucente che, sotto i raggi del sole, mandava riflessi d’oro.
Questo re, vedovo da molti anni, aveva una figliola di nome Chiarastella, bella come una giornata di primavera, ma capricciosa e lunatica come il vento di marzo.
-Chiarastella! Ormai sei in età da marito!- le diceva il padre, con tono severo -Devi pensare a sposarti, o vuoi che il tuo vecchio padre non faccia in tempo a conoscere la sua discendenza?-ma la principessa faceva spallucce e sbuffava:
-Lasciamo stare padre! Non c’è uomo sulla terra per me!-
Il re scuoteva la testa e si consultava con la vecchia nutrice:-E dunque! Come le leveremo questa fissazione dalla testa…”Sulla terra,babbo, non c’è uomo per me!” … dovremmo forse farlo venire dalla luna questo futuro padre dei miei futuri, regali nipoti? Che ne dite voi, Biancamano?-
Come sempre, la nutrice si raddrizzava nei suoi pochi pollici di statura e si allargava nelle sue molte libbre di peso, finché, tutta tronfia come una vecchia chioccia, rispondeva:-Maestà! Certo, non c’è uomo pari in bellezza e bontà alla principessa vostra figlia! Giustamente, e dico GIUSTAMENTE! Ella ha rifiutato tutti i principi di casa reale dei dintorni, e anche i duchi e i baroni e…-
-   Così mi aiutate, Bianca? Ma che disperazione deve provare un povero re che vuole diventare nonno?-replicava Barbadoro, tutto rosso per la rabbia.
E scuoteva la testa e andava a passeggiare nel parco del castello, ma senza trovare consolazione.
Per l’appunto una mattina, mentre passeggiava tra gli alberi maestosi, un uccellino bizzarro dal piumaggio colorato lo apostrofò da un ramo:
-Sire? Sire?-
Il re si fermò di colpo.
-Chi ha parlato?!-
-Sono io sire, Fiordibecco, per servirti!- cinguettò l’uccello.
-Tu parli? Che prodigio è mai questo!?-replicò il re meravigliato, accarezzandosi la barba che splendeva più che mai sotto il sole.
-Sì, mio re. Sono un uccellino fatato e conosco il cruccio del tuo cuore. Posso darti un buon suggerimento se vuoi fare un patto con me!- rispose Fiordibecco e scese su un ramo più basso,proprio davanti al viso del re.
-Un patto! Fra un pennuto e un re!? Non si è mai visto finora!- replicò sdegnosamente sua maestà.
-Pensavo- rispose il furbo uccellino -come sarebbe bello se questo parco risuonasse  di grida e giochi di bambini, sire! Sarebbe bello vedere dei vostri nipotini correre qui intorno…-
Gli occhi del re si fecero sognanti e la sua voce si addolcì: -Certo, se solo Chiarastella
Si decidesse, se finalmente pensasse a prender marito…- sospirò Barbadoro.
-Io conosco un modo…- sussurrò Fiordibecco.
-Perbacco! Davvero !? parla,dunque, uccello sfacciato!-esclamò il re.
-Eh no, sire, prima i patti, poi lo stratagemma!-replicò il pennuto, alzando fieramente il becco in su.
Ormai il re era catturato dal sogno dei suoi discendenti e quindi, deposto ogni regale orgoglio, chiese: -Dunque, che cosa vuoi in cambio del tuo consiglio? Parla, te lo ordino!-
-La vostra barba, maestà!-rispose precipitosamente l’uccellino.
-Cooosa?- urlò il re, facendo un salto veramente insospettabile per la sua età e stringendosi entrambe le mani sulla bella barba -Ma che te ne faresti mai della mia regale barba?-riprese non appena ebbe ritrovato un po’di compostezza.
-Ecco, si dà il caso -soggiunse l’uccellino alzando fieramente la testolina -che anche io , nel mio regno di pennuti, si capisce, anche io sia…re! Nel mio nido mancano simboli adeguati alla mia, ecco, alla mia … nobiltà; ma con la vostra barba d’oro, maestà! Certo acquisterei molto rispetto dai miei sudditi! Che ne dite, dunque?-
-Mmmm…-meditò il re-e sia! Taglierò la mia barba e te la darò a cose fatte. D ‘accordo?-
-D’accordo!-replicò felice Fiordibecco.
-Parola di re?-
-Parola di re!-
Così i due sovrani suggellarono il loro patto in un modo curioso, perché l’uccellino volò sulla testa del re e gli dette una beccatina affettuosa che non sembrò affatto dispiacere al sovrano.
-Allora, adesso tocca a te parlare, uccellino impertinente…oh! Perdonami-sorrise il re, vedendo che il piccolo volatile gonfiava, offeso, le penne-dimmi, dunque, caro re volante, che cosa mi suggerisci?-
-Sire- cinguettò Fiordibecco con aria da cospiratore -chiamate le sarte del paese e fate confezionare da loro cento bisacce, ben forti e capienti; affidatele a cento pretendenti che vadano in cerca di un dono per la principessa. Chi di loro porterà il dono più gradito entro tre mesi, avrà la mano di Chiarastella!-      
Così fu fatto. Tutte le sarte del reame tagliarono, cucirono, rifinirono e, in men che non si dica, le cento bisacce furono pronte; un banditore girò per il regno e, con il suo”Udite! Udite !” spiegò a tutti che cosa il re volesse, benché questo fosse quasi inutile, dal momento che la notizia era già trapelata e non si parlava d’altro in ogni dove. Ben presto si formò una lunga coda di uomini davanti al castello: chi giovane, chi vecchio,chi a piedi e chi a cavallo, chi povero, chi ricco…tutti volevano provare a ottenere la mano della figlia del re; ci provò perfino Mastro Grosso, che pure aveva tanto di moglie più cinque marmocchi: ma il Ciambellano reale, che conosceva tutti, lo mandò via a sonore bastonate.
Tutti i pretendenti partirono, il tempo trascorse e, allo scadere del terzo mese, la lunga fila si ricompose davanti al castello: tutti erano tornati con le bisacce piene e la speranza negli occhi.
Chiarastella sedette accanto al padre nella sala del trono e cominciò la sfilata degli aspiranti alla sua mano.
Un cavaliere aprì la bisaccia e ne trasse un superbo leone con un collare di diamanti: -Per voi, mia principessa!-disse. Ma il leone ruggì e Chiarastella si spaventò tanto che svenne, così il malcapitato cavaliere fu scacciato in malo modo. Un altro portò un nano che sapeva fare buffe capriole:-Per tenervi allegra, principessa!-. Ma il nano cadde, si fece male ad una gamba e Chiarastella si arrabbiò moltissimo.
E così via: i cento pretendenti sfilarono, aprirono le loro bisacce, ma nessun dono ebbe successo, tutti avevano qualcosa che irritava, spaventava o annoiava la fanciulla.
-A che punto siamo?-chiese, sconsolato, il re al suo ciambellano.
-Novantotto…novantanove…manca solo l’ultima, maestà!-rispose mesto il ciambellano.
A questo punto si udì un gran tramestio nelle sale adiacenti, con molte voci parlottanti e risatine , finché si vide entrare un uccellino multicolore che, con uno sforzo immane, trascinava una pesante bisaccia: svolazzando caparbiamente con le sue alucce, la sollevava un po’, la trasportava e poi precipitava con essa sul pavimento, in un grande svolazzare di piume e piumette che perdeva nello sforzo tra le risate dei presenti,pure non si fermava e  ripartiva finché , giunto davanti al trono, ansimò:-Maestà, perdonate. Sono l’ultimo, ma spero abbiate la bontà…-
-Fiordibecco!-lo interruppe il re-Anche tu? Ma tu sei un uccellino! Molto impertinente, ma pur sempre un pennuto!-
-Oh, padre, vi prego!-intervenne Chiarastella -Lasciate che ci mostri il contenuto della sua bisaccia! Ha fatto uno sforzo così grande questa creatura, che lo merita più di tutti gli altri cavalieri!-
-E sia!-si rassegnò il re Barbadoro.
Così, Fiordibecco aprì la sua bisaccia e ne trasse un cuore, tutto rosso, che faceva impressione a vedersi per la sua rassomiglianza con un cuore vero, ma era fatto tutto di petali di fiori e piumette e bacche e scintillava tanto che sembrava anche battere.
-OOOOH!!-dissero tutti in coro alla corte e anche Chiarastella sembrò colpita.
-E’ il dono più bello, caro uccellino-gli si rivolse la principessa-e ti vorrò sempre bene per questo, ma…-
-Aspetta!-cinguettò Fiordibecco -Maestà! Presto ,la vostra barba!-e, poiché il re tentennava…-Maestà! Un re ha una sola parola, o sbaglio?-incalzò l’uccellino.
-E sia!-sospirò rassegnato il re e, con un paio di forbici d’oro che il ciambellano gli porgeva, tagliò la sua bella barba fluente e la porse al pennuto…ed ecco che, meraviglia!come la barba fu nel suo becco, l’uccello sparì in una nuvola dorata e al suo posto apparve un magnifico giovane che si precipitò a inginocchiarsi davanti a Chiarastella:-Finalmente, principessa, si è spezzato l’incantesimo cui mi aveva condannato una strega malvagia ed è merito del vostro buon cuore e della lealtà di vostro padre, volete sposarmi? Il mio regno e il mio cuore già vi appartengono!-
Così i due giovani si sposarono e sette giorni durarono i festeggiamenti, ben presto Barbadoro ebbe tanti di quei nipotini che ogni tanto, in segreto, rimpiangeva la quiete e il silenzio che prima regnavano sempre nella sua reggia…



 
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Offline Istar

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per i più piccini
« Risposta #1 il: 28 Aprile 2007, 16:56:34 pm »
:)  :)  :)

Che bella storia! Ma da dove viene tutta questa fantasia? Cos'è che ti ispira, magica creatrice di storie affascinanti? :)  
Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso...
Figli di Gondor, di Rohan, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore! Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, e abbandoneremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno! Ci sarà l'ora dei lupi, e degli scudi frantumati, quando l'era degli uomini arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest'oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra, vi invito a resistere, uomini dell'Ovest!

Offline *Tinkerbell*

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« Risposta #2 il: 28 Aprile 2007, 17:03:27 pm »
molto bella anche questa storia Kant! questa la conservo per la prossima volta che il mio principino fa i capricci per addormentarsi  ;)  
Per avere qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto

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Offline kant.51

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« Risposta #3 il: 28 Aprile 2007, 18:16:10 pm »
:wub:  :wub:  :wub:  :wub: [size=8]queste storie fanno parte di me...stephen king parla di una" pozza"cui attinge chi scrive, nella mia ci sono le fiabe....grazie a voi tutti![/size]
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Offline Emmy'94

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« Risposta #4 il: 28 Aprile 2007, 19:22:11 pm »
va bene, adesso ci parlo io con quelli della disney per dirgli di farci subito un film... :D  :D  :D  :lol:  :lol:  :lol:  
Nec spe, nec metu...

Offline kant.51

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« Risposta #5 il: 28 Aprile 2007, 19:37:59 pm »



 Vedi che bisogna credere alla fata buona?.... :lol:  :lol:  :lol:
 
Emmy, mi hai fatto ridere di cuore!
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Offline Emmy'94

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« Risposta #6 il: 28 Aprile 2007, 19:43:36 pm »
abracadabra... ;)  :P  :D  :lol:  
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Offline alienato3

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« Risposta #7 il: 30 Aprile 2007, 22:21:10 pm »
queste storie fanno parte di me...stephen king parla di una" pozza"cui attinge chi scrive, nella mia ci sono le fiabe....grazie a voi tutti!



complimenti hai proprio una bella e ricca pozza :D  :P  :D
« Ultima modifica: 30 Aprile 2007, 22:21:36 pm da alienato3 »
la cosa piu importante che tu possa imparare è amare e lasciarti amare...

Moulin Rouge

Offline kant.51

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« Risposta #8 il: 1 Maggio 2007, 08:42:34 am »
grazie, alienato3, ti auguro una buona giornata! Oggi non penso che sarai al lavoro?!
Chissà che questa estate non ci scappino comunque le ferie, nonostante i programmi contrari...te lo auguro!
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