Si guardò attorno ma qualcosa di incomprensibile gli impediva i movimenti del capo e così mosse gli occhi, ma anche questi parevano non essere più comandati dal suo volere.
Tra una specie di nebbia e uno strano bagliore scorse ancora gente felice, volti sorridenti, e questo lo infastidiva. Era infastidito da tutto e tutto gli procurava male indecifrabile, impalpabile e non ne comprendeva ragione alcuna.
Pianse.
Qualcuno aveva le mani su di lui, qualcuno aveva gli occhi su di lui, qualcuno, persino, delicatamente lo stringeva a se ma nessuno di questi pareva essere un amico, un parente, un vicino di casa.
Ad un tratto accadde, così all’improvviso, e da quello stato quasi onirico in cui si trovava passo a qualcosa di ancora più misterioso, più potente, più incomprensibile, più magico. Sentì come fermarsi il tempo, paralizzarsi la vita, congelarsi il sangue: si trovò faccia a faccia con lei.