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Autore Topic: INCONTRO IN TRENO  (Letto 3398 volte)

Offline kant.51

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INCONTRO IN TRENO
« il: 2 Luglio 2007, 15:22:41 pm »
INCONTRO  IN TRENO


Lo scompartimento era vuoto.
Tutto sommato, questo lo preoccupava un po'..." Con tutto quello che si sente dire...!" bofonchiò a mezza voce.
Pensava non ce ne fossero proprio più così...ormai i vagoni erano unici, sedili distribuiti, con un po' di esperienza riuscivi anche a scegliere un posto tranquillo, aveva imparato a preferire, come dirimpettai, uomini di mezza età come lui, gente che viaggiava per lavoro, in genere erano stanchi, leggevano o dormivano...se proprio nascevano due chiacchiere erano sul calcio...le donne erano pericolose. Se in carriera, parlavano di discriminazioni e over-working, se casalinghe di incomprensioni, tradimenti subiti, insensibilità mascolina..." Mio marito? Non mi capisce!..." Roba che ogni volta gli veniva da dire" Poveretto suo marito, signora! Guardi che di pazienza ne ha avuta tanta! Io l'avrei tradita prima, al suo posto!"
E l'altra categoria da evitare erano i pensionati! Per carità! L'ingiustizia dello stato, la pochezza dell'euro, l'ingratitudine dei figli, gli immancabili nipotini ( ma il tasso di natalità non era azzerato? A lui non pareva!)sempre straordinari, bellissimi, precoci...” Lei non ci crederà, ma sa che Tonino  mi ha insegnato a memorizzare sul telefonino?! Ha solo sei anni, ma una testa!...”
Così, riflettendo, questa solitudine era quasi benedetta...poteva pensare un po'.
Tornava al paese.
Suo padre morto un mese fa.
Andava a sistemare le ultime cose, c'era anche un acquirente per la casa, così avrebbe tagliato gli ultimi brandelli di cordone ombelicale, non credeva nemmeno di averne più, era andato via da casa tanti anni prima...pensava di essere senza radici ormai. Invece la morte di suo padre lo aveva colpito come uno schiaffo inatteso e si portava anche il rimorso di non essere andato da lui per quasi un anno, lo aveva rivisto morto, freddo e grigio che non sembrava neanche lui...
Milano, il lavoro, i problemi sindacali...il paese lontano, prima l'aereo, poi il treno...
Ma era altrettanto certo che quell'uomo, un uomo buono, onesto, stimato, lo aveva cresciuto e amato e non era stato facile con la morte precoce della mamma...
Era perso così nei suoi pensieri, quando sentì un rumore di passi nel corridoio e un viso si affacciò allo sportello dello scompartimento...
- Permette?-
Entrò una donna, con fare deciso, posò una borsa da viaggio sul sedile vuoto e si andò a sistemare accanto al finestrino, di fronte a lui.
-  Questo treno è piuttosto vuoto, con quello che si sente…non le dispiace se sto qui?
Federico sentì montare dentro di sé fastidio e rabbia, “ eccola…ha cominciato a chiacchierare…”
- No, no…prego- disse invece ad alta voce, poi prese una posizione comoda, chiuse gli occhi e finse ostentatamente di dormire.
Il silenzio regnava nello scompartimento, il rumore del treno cullava.
Federico pensò che la donna si fosse messa a leggere e la sbirciò brevemente, socchiudendo gli occhi. Lei non leggeva, ma guardava fuori dal finestrino e lo faceva con interesse, non come uno che ha gli occhi puntati lì pensando ai fatti suoi, ma osservando attentamente lo scorrere di campi, filari d’alberi e vigneti, ogni tanto si illuminava brevemente per qualcosa, al volo improvviso di due gazze ladre si alzò quasi dal sedile per vedere meglio…
- Oh…scusi! L’ho svegliata?-
Gli occhi della donna erano dritti nei suoi, Federico non si era reso conto di stare lì a guardarla così apertamente…
- No! Noo- si riprese imbarazzato- è…è stato il treno che ha…non so, rallentato…
La donna annuì e, silenziosamente, tornò alla sua osservazione.
L’uomo si sentì rassicurato e, il giornale aperto davanti a sé, cominciò a guardarla con più attenzione.
 La donna non era bella nel senso classico della parola e neanche giovanissima…ma aveva QUALCOSA.
Federico cominciò a domandarsi che cosa trovasse di attraente in quella sconosciuta…”belle mani-pensò- nemmeno tanto curate, ma sembrano sensibili eppure forti, dolci nei movimenti…”
Gli occhi…allungati, ombreggiati da ciglia lunghe, truccate, di un colore indefinibile.
“ Rotondetta…”pensò ancora, ma si scoprì attratto da quella morbidezza, come non gli succedeva da tempo.
“ I capelli…non sono naturali… ma chissà che effetto fanno sparsi sul cuscino la mattina, quando ti svegli…” si trovò a dire Federico, suo malgrado.
Cominciò a sentirsi nervoso e si agitò sul sedile pensando “ ma che diavolo mi prende? Non ho mai visto donne in vita mia? Forse sono troppo solo…ora mi faccio pure i film…”
Proprio allora lei si girò e gli sorrise.
A Federico si fermò il respiro.
Ecco che cosa lo aveva attratto in lei, era il sorriso. Forse gli aveva sorriso quando era entrata…i denti erano regolari, ma non era un sorriso da pubblicità…la bocca…la sua bocca, però…piena, sensuale senza essere volgare, morbida…non si capiva se portasse del rossetto o del burro-cacao, come le bambine…
-Ha visto il falco?-  disse lei inaspettatamente
- Il…il falco?- si scosse lui
- Sì, il falco…non era stupito per questo? Ho visto un’espressione di stupore sul suo viso, credevo…- lei replicò, alzando le sopracciglia
- Aah, sì, certo, certo…- tagliò corto lui, imbarazzato- il falco…poco fa…
- Non è straordinario vederne uno qui, adesso? E poi volava basso…non trova?- riprese lei e sorrise ancora.
Federico deglutì. “ Non è possibile…un colpo di fulmine, alla mia età…come uno scolaretto..questa donna la sento MIA…
Con gli occhi cercò affannosamente la mano sinistra di lei… di nuovo, quasi gli si fermò il respiro: la donna portava la fede. Inequivocabilmente all’anulare della sinistra occhieggiava una vera.
-Lei…è…sposata…- disse ad alta voce
- Sì. Lei no?- replicò lei, ancora gli occhi dritti nei suoi
- NO. O meglio, non più, sono separato…-  ma perché poi dirle così i fatti suoi, Federico continuava a non capirsi e a provare irritazione per questo
- Capisco- fece lei- capita…- e ricominciò a guardare fuori
“ Che cretino sono- pensò lui “ora mi prende per il solito pappagallo da treno o per uno che le vuole raccontare la noiosissima storia della sua vita.
Io che non sopporto chi fa così con me, ora sto esattamente…”
La porta dello scompartimento si aprì rumorosamente e si affacciò il bigliettaio : - Prego, signori!...-
Ricerca dei biglietti, lui lo recupera in fretta dal taschino, lei continua a cercare affannosamente, rossa in viso…
- Eppure…so di averlo preso...non ricordo dove…-
La donna comincia  a tirar fuori dalla borsa capiente un po’ di tutto…Federico guarda con avida curiosità…chiavi, portamonete, taccuino, l’immancabile cellulare, rossetto, pettine, una lettera accartocciata, fazzoletti di carta…
- Signora, per caso lo ha dato a suo marito? – interviene il bigliettaio
Federico è pronto a tutto, la guarda in viso: non gli dispiacerebbe interpretare quel ruolo, anche per poco…direbbe che è colpa sua…
- Ma no!- risponde lei, con una nota d’impazienza nella voce – E poi questo signore non è mio marito! – conclude.
 Federico si sente un po’ offeso. Perché poi…che cosa non avrebbe lui per essere l’ottimo marito di quella donna…l’età è giusta, ci vuole un uomo per lei, mica un ragazzino, i suoi modi, la sua cultura pure…è anche un bell’uomo, ce ne sarebbero di colleghe disposte a …” MA IO SONO DIVENTATO CRETINO!” pensa a un tratto lui e intanto lei, con QUEL sorriso, fa : - Che stupida! Ma certo…eccolo!- e tira fuori dalla tasca del giacchino il biglietto – L’avevo messo qui per tenerlo a portata di mano…pensi! Mi scusi, sa! – e sorride al bigliettaio che ricambia…
Federico prova una fitta di gelosia.
“ Ma io sono pazzo!” si dice. Eppure, non c’è dubbio, di gelosia si tratta…prenderebbe volentieri a calci quell’insulso bigliettaio che sorride e scherza, con LEI, sulla distrazione femminile  e, forse, le sfiora pure volontariamente la mano quando le restituisce il tagliando del biglietto…
- Buongiorno! Signora…a disposizione! – saluta andando via
- A disposizione di che?- sbuffa lui a voce alta – Antipatico, no? E anche un po’ maleducato! – completa poi
- Mah, non mi è sembrato! – lei ha un’espressione un po’ perplessa, lo guarda bene in viso, come studiandolo, poi si rimette tranquilla a osservare fuori.
Federico, ormai, è teso come una corda. Trema al pensiero che lei scenda alla prossima  e non la possa rivedere più. Mai più.
Ma non ha il coraggio di andare oltre.
“ E che le dico? Molla la tua vita per questo sconosciuto del treno! Ti amo come un sedicenne! Ma io sono impazzito…se un’ora fa non sapevo neanche che esistesse…eppure…
La sfiorava con gli occhi e cominciava a sognare…
Si scosse.
- Scusi, vado a fumare una sigaretta in corridoio…magari qui il fumo le dà fastidio…
- E’ una persona gentile…in effetti…grazie! – risponde lei- anche se lo scompartimento…
Federico si schermisce, si leva la giacca, la posa sul sedile. Con sigaretta e accendino va nel corridoio, abbassa un po’ il finestrino. Le volute di fumo giocano a rincorrersi nel vento della velocità del treno. Federico è di tre quarti, in modo da poterla vedere. Lei continua tranquilla a guardare fuori, gli sembra bellissima…a un tratto prende il cellulare e fa una telefonata.
Altra fitta di gelosia per l’uomo.
“ Chissà con chi parla…il marito…chissà se lo ama, se è felice, se ha figli…io DEVO sapere!...
Ormai ha deciso…butta la cicca della sigaretta, andrà a lavarsi le mani e bagnarsi un po’ il viso accaldato per la tensione.
 Le parlerà...gli dirà NO su tutta la linea forse…ma così no, non la lascerà uscire dalla sua vita senza aver provato.
“ Se mi sorride ancora…la bacio” questi i pensieri di Federico.
Due minuti per fare quello che si è ripromesso: la toilette è libera e anche pulita.
Esce con passo deciso e torna allo scompartimento.
Il percorso gli sembra interminabile…può darsi che sia lei la donna della sua vita…se ha provato tutti questi sentimenti così improvvisamente…deve essere un segno del destino…
Federico si ferma di colpo, il cuore in gola.
Lo scompartimento è vuoto.
Lei non c’è. Nessuna traccia.
E nemmeno il bagaglio.
Nemmeno la SUA borsa.
Nemmeno la SUA giacca.
Il treno ferma in stazione mentre a lui gira tutto intorno.
La intravede correre dal marciapiede del binario, corre come un’atleta, è velocissima, non risente delle sue rotondità. Scappa via, con le due borse nelle mani e la SUA giacca addosso.
Gli viene un conato e voglia di piangere.
- LADRA…LADRA…- continua a ripetere.
E non sa nemmeno lui se si riferisce alla borsa o al suo cuore…                                                                                  
« Ultima modifica: 18 Marzo 2011, 12:05:01 pm da kant.51 »
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Young dreamer

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Re: IN TRENO
« Risposta #1 il: 3 Luglio 2007, 12:12:43 pm »
O___O O____________O  O____O Queste sono le espressioni del mio viso... W00T! W00T! W00T! W00T! W00T! W00T! W00T! W00T! W00T! Sono sbalordita!!!!! W00T! GRANDE KANT!!!!!! ;) ;) ;) ;) ;)
« Ultima modifica: 3 Luglio 2007, 12:25:59 pm da Manfry »
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline Manfry

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Re: IN TRENO
« Risposta #2 il: 3 Luglio 2007, 12:27:29 pm »
Mi sono permesso di sistemare un po' la discussione... su richiesta di Kant... per rendere più gradevole la lettura della stessa, una volta inserito tutto il racconto.
MANFRY

Non esistono né pregi né difetti, ma solo caratteristiche che ci rendono unici.

Offline kant.51

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Re: IN TRENO
« Risposta #3 il: 3 Luglio 2007, 12:30:30 pm »
grazie manfry!
e grazie young...
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Offline Emmy'94

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Re: IN TRENO
« Risposta #4 il: 3 Luglio 2007, 14:38:03 pm »
è bella... e sorprendente!!!!!!!! ^_^ ^_^ ^_^ ^_^ ^_^
Nec spe, nec metu...

Offline kant.51

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Re: IN TRENO
« Risposta #5 il: 3 Luglio 2007, 14:50:14 pm »
speravo lo fosse...grazie emmy! :P
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Offline ery94

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Re: IN TRENO
« Risposta #6 il: 3 Luglio 2007, 15:49:54 pm »
molto bella,Kant!!!!!!!!!!!!!! =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =)
I need you like a heart needs a beat!
Ho bisogno di te come il cuore ha bisogno di battere!

Offline kant.51

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Re: IN TRENO
« Risposta #7 il: 3 Luglio 2007, 15:51:07 pm »
grazie ery...io mi sono divertita a scriverla, volevo fosse allegra...ma non so se fa questo effetto!
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline ery94

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Re: IN TRENO
« Risposta #8 il: 3 Luglio 2007, 15:54:00 pm »
si a me piace.... e molto allegra!!!!!!!!! =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =) =)
I need you like a heart needs a beat!
Ho bisogno di te come il cuore ha bisogno di battere!