Bronci appesi ai muri
di una stanza
tomba di carcassa
che ospita leggi fisiche
raffreddate da sbadigli
e il silenzio guardone
disonesto spia promiscui pensieri
che si stuprano al cervello
-Una ferita o uno squarcio
o persino una dimenticanza
chiamata finestra
fa passare un taglio di luna
raggio d'ombra di penna
su un foglio ove la mano
tenta solchi per seppellire
prematuri figli dell'anima
-Gronda sudore alla fronte
piscio d'idee ubriache al calvario
tentano il sonno ma frustate
dal sangue sovraccarico
di lunghe deleghe
di genetica dei morti
senza riscatto
-Aspetto il ring del mattino
quando il sole metterà ko
lo specchio di strega
e i vampiri inversi si sveglieranno
per succhiare la pace
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PAESI D'INVERNO
Solletico di spauriti passeri
su selciati in carcinoma,muschio
mendicano passi
e i vicoli le voci a vibrare raucedine
da scrostare,muffe
-Feritoie di mura,custodie
di grimaldelli a ricordi
tra affilate sporgenze di pietre,
rasoi di morti indecorosi
-Cani a tre zampe
e la quarta becco d'annaffiatoio
doccia di ratti
-Ombre aggrediscono
strettoie canne di fucili esplosi
e luce a croci di miracoli sepolti
s'appendono a finestre irregolari
schiacciate da porri calcinosi
-Qua e là sui tetti fili d'erba,
denti assottigliati di avi immaginati
a masticare amarezze,
affiorano scossi da rintocchi di campane
che nell'eco resuscitano i vivi a cottimo
-Una coltre di neve,lenzuolo
di fantasmi in letargo
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Da:Sorrisi Pignorati
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