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Autore Topic: ancora Baudelaire..  (Letto 3787 volte)

Offline kant.51

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ancora Baudelaire..
« il: 8 Giugno 2008, 17:18:27 pm »
Citazione
Tu contieni, o mare
d'ebano, un sogno abbagliante di vele,
di rematori, di bandiere e antenne:
un porto risonante dove l'anima
a larghi sorsi può bere il profumo,
il suono ed il colore; ove vascelli,
nell'oro e nel marezzo scivolando,
spalancano le loro vaste braccia
per stringere la gloria d'un ciel puro
nel quale freme l'eterno calore.
Io tufferò, d'ebbrezza innamorato,
in questo oceano nero ove si annida
l'altro oceano il mio capo. Ritrovarvi
saprà il sottile spirito sfiorato
dalla carezza del rullio, o feconda
accidia ed infiniti ondeggiamenti
d'ozi odorosi! Dell'immenso e curvo
cielo l'azzurro mi ridate, o chiome
turchine, voi di tenebre distese
padiglione; sugli orli vellutati
dei tuoi ricci ritorti, con ardore
m'inebrio degli odori insieme fusi
d'olio di cocco, di catrame e muschio.
A lungo, sempre, nel tuo folto crine
seminerà la mia mano il rubino
la perla e lo zaffiro, perché sorda
tu mai sia, se ti chiama il desiderio.
Non sei tu la borraccia da cui bevo
a sorsi lunghi il vino del ricordo?


da "I fiori del male" di C.Baudelaire
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Linzy

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #1 il: 8 Giugno 2008, 18:06:05 pm »
Tristezze della luna

Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
"Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduti accanto e sapere che non l'avrai mai..."

Offline Stregatralefate

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #2 il: 9 Giugno 2008, 00:26:39 am »
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

questo pezzo è bellissimo... l'amore mio è un grande ^^
« Ultima modifica: 14 Luglio 2008, 16:26:01 pm da Manfry »
"..Condividi con me la tua Poesia.."

Offline Young dreamer

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #3 il: 10 Giugno 2008, 16:12:03 pm »
questa è proprio da brivido, Linzy...



MOD: QUOTE NON VALIDO
« Ultima modifica: 14 Luglio 2008, 16:26:41 pm da Manfry »
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline nadiad

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #4 il: 10 Giugno 2008, 16:44:49 pm »
MOD: POST INCONSISTENTE
« Ultima modifica: 14 Luglio 2008, 16:26:57 pm da Manfry »

Offline Linzy

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #5 il: 14 Luglio 2008, 14:45:13 pm »
E' sempre da brivido!!  :-X

Armonia della sera

Già s'avvicina l'ora che trepido ogni fiore
come un vaso d'incenso svapora sullo stelo;
solcano effluvi e musiche la sera senza velo;
malinconico valzer, delirante languore!
 
Ogni fiore svapora trepido sullo stelo;
il violino geme come un afflitto cuore;
malinconico valzer, delirante languore!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo.
   
Il violino geme come un afflitto cuore,
un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore.

Un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido,
dei bei giorni che furono raccoglie ogni bagliore;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore....
Il tuo ricordo in me brilla come un cimelio.

"Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduti accanto e sapere che non l'avrai mai..."

Offline Eclissi

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Re: ancora Baudelaire..
« Risposta #6 il: 22 Novembre 2008, 12:06:16 pm »
A una passante

Urlava attorno a me la via assordante.
Lunga, sottile, in lutto, maestoso
dolore, alto agitando della gonna
il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
una donna passò agilmente, nobile,
con la sua gamba statuaria. Ed io,
come un folle, bevevo nel suo occhio
- livido cielo nel cui fondo romba
l'imminente uragano - la dolcezza
affascinante e il piacere che uccide.
Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
beltà, per il cui sguardo all'improvviso
sono rinato, non potrò vederti
che nell'eternità? In un altro luogo,
ben lontano di qui, e troppo tardi,
mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
e tu non sai dove io vado, o te
che avrei amata, o te che lo sapevi!


(Mi rapisce d'estasi l'improvviso esplodere del Senso!!)



Inno alla Bellezza

Tu vieni dal profondo cielo o sorgi
dall'abisso, o Beltà? Versa il tuo sguardo
infernale e divino, mescolati,
il beneficio e il crimine, e per questo
al vino ti potrei rassomigliare.
Hai nell'occhio l'aurora ed il tramonto;
come una sera tempestosa spandi
profumi; ed i tuoi baci sono un filtro,
e la tua bocca un'anfora, che fanno
coraggioso il fanciullo, l'eroe vile.
Sorgi dal nero abisso oppure scendi
dalle stelle? Il Demonio, affascinato,
come un cane è attaccato alle tue gonne;
spargi a caso la gioia ed i disastri,
e tutto reggi, e di nulla rispondi.
Sopra i morti, o Beltà, di cui ti ridi,
cammini. Non è il meno affascinante,
l'Orrore, tra le tue gioie; amoroso
sopra il tuo ventre orgoglioso danza
l'Omicidio, fra i ciondoli il più caro.
Vola abbagliata verso te l'effimera,
o candela, fiammeggia stride e dice:
"Benediciamo questa torcia!"  Anela
l'innamorato chino sulla bella,
e ha l'aria d'un morente che accarezza
la sua tomba. O Beltà, che cosa importa,
o mostro spaventoso enorme ingenuo,
che tu venga dal cielo o dall'inferno,
se mi schiude la porta il tuo sorriso
ed il tuo piede e l'occhio a un Infinito
adorato ed ancora sconosciuto?
Di Satana o di Dio, che importa? Angelo
o Sirena, che importa se mi rendi,
- fata dagli occhi di velluto, ritmo,
profumo, luce, unica regina! -
questo universo meno ripugnante
e questi brevi istanti meno gravi?



(Viscerale! Disperata Fame, Ali implacabili!! Assolutezza dell'Essere!!  <3 )
« Ultima modifica: 22 Novembre 2008, 12:34:05 pm da Eclissi »
E rimasi per sempre seduto
sulle vaghe frontiere della tua anima.

(P. Salinas)