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Autore Topic: riapro il topic: Il perdono  (Letto 5247 volte)

Offline brezza

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Re: riapro il topic: Il perdono
« Risposta #15 il: 23 Ottobre 2008, 20:24:10 pm »
nononono! Sia mai,ma quale rimprovero,era solo una precisazione e anzi ben venga questo tuo pensiero ma attenzione non deve essere di tipo lassista,ossia perdonare,scusare,comprendere,ottime proposizioni ma dall'altra parte occorre il riconoscimento dell'errore e se il "danno" è stato lieve,nulla di più di un riconoscimento e scuse a livello sociale,ma se il danno è stato grave occorre la riparazione nei dovuti modi. Aggiungo ancora una cosa: se il danno è stato arrecato per sventatezza o in mancanza di dati certi,quindi a volte istintivi può essere anche considerata una certa forma di indulgenza.   Siamo uomini non pezzi di legno e attenzione ancora una volta,è possibile sanguinamento.

Offline kant.51

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Re: riapro il topic: Il perdono
« Risposta #16 il: 23 Ottobre 2008, 20:46:50 pm »
Lo so! Tranquillo, dici cose giuste, e sono d'accordo... :-)
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: riapro il topic: Il perdono
« Risposta #17 il: 25 Novembre 2008, 14:15:10 pm »
questo argomento sarebbe bene,forse esaminarlo sotto altri aspetti,meno conosciuti e meno istintivi ma che forse meriterebbe considerare in quanto farebbero parte di una sorta di bilancio energetico,non inteso come energia elettrica o altre forme di interazione cellulare ma come bilancio fra contrapposizioni umane che tendono alla perfezione e che nel loro prosieguo ovviamente tendono a fare errori di valutazione.   Sgombriamo il campo in questo esame da quello che è il comportamento istintivo su piccola scala ed esaminiamo ciò che può interessare per quanto detto.---Mi riferisco in particolare allo studio effettuato sulla documentazione della vita di Cayse--sensitivo americano--che esplorando i problemi dei suoi pazienti aveva ravvisato nelle loro precedenti vite (era assertore della reincarnazione) dei comportamenti anomali fra di loro e questo si traduceva in qualche modo nella vita attuale ha un porre attenzione nella controparte a quanto fatto soffrire nella vita precedente.  Era quindi una sorta di insegnamento all'altro o agli altri del male recato e quindi a far capire che questo non doveva più essere fatto pena la continuazione dell'insegnamento stesso e relative conseguenze.   Vi è da dire che questi pazienti nel momento che avevano capito la "lezione" e comportandosi di conseguenza risolvevano nella loro realtà i problemi che li avevano fino ad allora afflitti.  Altro argomento di riflessione che egli induceva era il fatto che il male arrecato era a sua volta frutto di esperienza intrinseca del soggetto che comunque in qualche modo doveva essere pagato all'offeso che a sua volta facendo tesoro di di questa duplice esperienza--negativa/positiva--ne traeva un vantaggio a sua volta.   Mi rendo conto che questo può innescare una discussione abbastanza lunga e variegata,non dimeno questa spiegazione che Cayse ha apportato spiega e PUO' risolvere una moltitudine di ragionamenti e perchè che l'uomo si pone nella sua vita.   La diversità con l'insegnamento del Cristo è sostanziale--IO PERDONO PERCHE' CONOSCO e non io perdono sulla base di un insegnamento che mi è difficile comprendere e mi si chiede di fare per pura fiducia su un Personaggio di non facile lettura,mediato da altri personaggi di non chiara origine.  Ossia in ultima analisi è ora di smetterla di consegnare l'uomo all'oscurantismo a tutti i costi in nome di un potere che pur "Divino" continua a relegarci in una camera oscura e senza porte.   In ultimo vi invito a leggere questo autore,ne trarrete utili insegnamenti basati su esperienze concrete di vita di tutti i giorni.  Alcune "cose" ovviamente potranno essere discutibili ma se non ci fermiamo su di esse e ne prendiamo la pura esperienza di vita penso che sarà una utilissima lettura se non insegnamento.