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Autore Topic: L'inizio della fine  (Letto 1657 volte)

Offline Starlight

  • Mozzo
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L'inizio della fine
« il: 26 Maggio 2009, 13:19:49 pm »
Un viso dal colorito latteo, dolce , regolare, perfetto, un corpo elegante e dinamico, lei si muove come una gatta, con sicurezza e scioltezza, l’incedere è veloce e al tempo stesso delicato, fluido, rapidamente posa i piccoli piedini, dolce è il contatto con il suolo, morbido cuscino è il muschio verde che manda i suoi effluvi, fresca l’erbetta che cresce rigogliosa, e delicata la terra sottile che manda odor di umido.
La notte è quasi al termine, nemmeno una nube vela il dolce sorriso di Selene e il caldo luccichio delle stelle, l’altro satellite questa notte non è visibile, ma non importa, tutto è ugualmente perfetto. Una piccola mano affusolata si posa sulla corteccia di un albero, per un attimo ella chiude gli occhi, due verdi perle con striature dorate, e gode del contatto con il caldo legno, può percepire la linfa vitale che scorre al suo interno,  un dolce canto che ritempra l’anima, il cuore della natura che parla al suo, madre terra che protende le sue calde braccia e l’avvolge in un dolce abbraccio. Alle orecchie appuntite arriva il timido frusciare delle foglie, sotto la luce lunare paiono tante gocce argentate dalle forme più strane. La selva è pervasa da mille rumori famigliari, che si ripetono , il dolce trillo dei grilli, qualche richiamo di un animale in cerca del compagno che si perde in lontananza, e l’allegro gorgoglio del ruscello, che non termina mai la sua corsa spensierata, veloce; indaffarato, accarezza il letto di pietre continuamente, un tocco fresco e giocoso, ogni tanto qualche piccola cascatella sprigiona un velo di goccioline, vapore acqueo che si eleva in cerca del cielo.
Un caleidoscopio di odori arriva al suo nasino, ricoperto da piccole efelidi, l’intensa fragranza del gelsomino selvatico si mescola al profumo di menta e gioca a rincorrersi con il pungente aroma della resina, mille tonalità di fiori colorati liberano effluvi primaverili dalle loro corolle, una danza  di note crescenti che si rincorre, si allontana, gira in cerchio seguendo i capricci del bizzoso Eolo.
La giovane elfa procede sicura fino ad arrivare ad un masso, una grande pietra che giace solitaria al limitare di una radura coperta da una distesa di primule e violette. I dolci occhini cercano il cielo, il nero mantello cosparso da quelle parve faville, allunga la mano, un sorriso si disegna sul viso perfetto, si era illusa di poterle toccare, di poterle accarezzare, di stringerne al petto, di poter sentire il dolce battito del cuore… e sì, perchè ella pensa che anche queste meravigliose luci siano delle creature vive portatrici di una benefica energia. Resta così immota, la mano alzata, il braccio allungato, gli occhi imploranti, non sa nemmeno lei per quanto tempo. Una desiderio però sale dal cuore, una smania riempie la sua anima, un anelito che ella fa salire al cielo “ Piccola stella” pensa intensamente “Tu sei lassù, circondata dal freddo spazio siderale, vieni solo per un attimo qui, posati sul palmo della mia mano, gioisci della beltà di questo posto, ascolta la voce della dolce madre, posati sul suo tiepido ed accogliente suolo e fa che io condivida con te il suo amore”. Nulla, ella aspetta, ma tutto resta immoto, statico, nulla cambia, nessuno risponde al suo richiamo, come tutte le notti del resto, da quanto tempo ella compie sempre le stesse azioni, ripete la stessa preghiera, non lo sa nemmeno lei. Ora si alza, lenti e leggeri passi accarezzano il suolo, la man dritta si protende verso una calla, le dita di stringono intorno allo stelo e la corolla vien portata dolcemente verso le rosee labbra, due piccoli sorso di rugiada, fresco rosolio che scende lungo la gola, poi ancora uno sguardo al nigro mantello. No, non è possibile, non può crederci, non è vero, le verdi iridi si spalancano, non è una visione, non può essere un’allucinazione, quello che ora si imprime sulla sua retina è reale…. Una stella, una luminosa stella di fuoco sta scendendo dal cielo. Gli occhi seguono la parabola discendente, angoscia riempie il suo animo, il sole sta nascendo all’orizzonte, ella teme che l’accecante luce dell’astro diurno le impedisca di vedere dove la fonte del suo desio si poserà. Un agile scatto, rapida fende il vento, una corsa disperata, si infila nel sottobosco, agile, veloce, ogni tanto qualche rovo le graffia la nivea carne, ella non ci fa caso. Alza lo sguardo cercando di intravedere tra le fronde il bagliore dorato, esce in una radura molto più grande di quella dove era precedentemente, eccola, la stella… ma non è come lei pensava, la forma è affusolata, la superficie è di un color argentato luccicante, una bocca nella parte inferiore sta vomitando enormi spirali di fuoco, ed è così grande, più grande dell’albero padre che domina la foresta, che si erge maestoso da millenni. Ella pensava a piccole luci dorate, avvolte da una pellicola pulsante, piccole creature indifese, sospese nel buio, che chiedono amore inviando nell’universo la loro luce dorata, che spargono amore attraverso quella stessa luce, era tutta un’illusione a quanto pare.
Ora si avvicina, lo sguardo curioso, piccola ingenua creatura, come una falena che rincorre la luce, che brama ed anela all’infuocata compagna che le donerà la morte, così è ella, essere di candida bontade, pronta a condividere, a donare amore, a conoscere… con semplice ingenua fiducia si avvicina all’astronave… non sa che questo è l’inizio della fine.
Conoscenza è un sentiero che ha un cuore.

La Via non è nel cielo; la Via si trova nel cuore.

Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni (Coelho)

Offline kant.51

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Re: L'inizio della fine
« Risposta #1 il: 26 Maggio 2009, 16:47:25 pm »
Star, ho letto il tuo racconto...mi è piaciuto, sicuramente sai scrivere, il racconto è fluido, addirittura sembra un brano estrapolato da un racconto più lungo.
Mi sono chiesta una cosa e adesso, quindi, rivolgo a te la domanda: perchè l'uso di certe parole completamente fuori ormai dal nostro linguaggio? ( bontade, parvo, nigro, desio...) :-)
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...