Ricordi la volta che ho perso la scommessa e sei salito su da me?
Ho sempre fatto la f**a vantandomi del fatto che fossi come un juke box vivente. Quella sera eravamo in auto, parcheggiati sotto casa mia, ricordo che ti divertivi a fare quel gioco infantile di ruotare lo specchietto dell'auto con un pulsante e di indirizzarlo verso le mie gambe.
C'era un cd che stavamo ascoltando in auto, non ricordo bene quale fu la dinamica, ma ad un certo punto facemmo una scommessa. Partì dal fatto che tu volevi salire a casa mia (e chissà quale film stavi girando dentro alla tua testa). Abbiamo scommesso che avrei indovinato di chi fosse il cd che stavamo ascoltando. Ero sicura di me o così pensavo. Ancora una volta nella mia vita l'emozione aveva preso il sopravvento sulla mia lucidità e sbagliai il nome del gruppo. Era il cd dei Linkin Park ed avevo sbagliato!!.
Eri così contento che ti avvicinasti e mi schioccasti un bacio sulle labbra con un sorriso gigantesco. Ero in trappola; tutto quello che era stato gestibile fino a quel momento, non lo era più. Mi hai confessato che non ricordavi questo fatto.
Alla fine ho mantenuto la promessa e sei salito da me. La tua presenza in quel momento, stranamente, non mi creava disagio ed anzi, quella tranquillità ed intimità mi rassicurava. Non stavamo assieme, non ero tua e non eri mio, ma sono sicura che è stato un "nostro momento", tra quelle quattro mura le nostre anime si sono appartenute e non c'entra il sesso. Tutto e tutti stavano chiusi fuori.
Chissà come sarebbe stato se ci fossimo appartenuti anche fuori da quelle pareti. Ciò che esisteva fuori segnò comunque quella meravigliosa atmosfera. Ti mostrai velocemente l'appartamento ed appena entrammo nella mia stanza, la prima cosa che notasti furono le lunghe tende rosse alla finestra. Ti ho confessato che la tua attenzione per i dettagli mi ha sempre colpita molto. So che era impossibile non vederle, ma non tutti i ragazzi commentano un particolare simile. A me colpiva davvero. In pochi istanti ci trovammo intrecciati in piedi di fronte al letto e ci lasciammo cadere sul morbido. Non successo molto quella sera, ma ogni singolo bacio,, ogni singola carezza era piena di passione e trasporto.
MI sono sempre domandata come tu riuscissi a provare e sentire in toto la musica che sentivo anche io (e di questo sono sicura), ma allo stesso tempo conservare quel distacco e quella freddezza che subito dopo ti portavano via da me, ti riportavano nel "tuo" mondo reale e ti riconducevano da lei. Solo anni doposono riuscita a darmi una risposta razionale (allora non potevo sentire in cuor mio la lucidità necessaria): avevi due donne, ma non ne volevi neanche una. Volevi la tua libertà, mi hai detto poi, ma puoi essere libero anche con una persona speciale al tuo fianco. [/pre][/color][/color]
