Piano piano richiuse la porta.
Avrebbe avuto voglia di sbatterla, ma pensò che....
...non ne valeva la pena...l'importante era fare presto, prima che lui rientrasse e, guardandola in viso e parlandole con la voce che le dava eco nel cervello-
e nel cuore - le facesse cambiare idea...
Il trolley, fedele cagnolino a ruote, la seguiva volenteroso, con un consolante sferragliare sulle mattonelle del marciapiede, si sentiva un po' agitata e questo le dava rossore sulle guance, la rendeva più carina.
Qualcuno la guardò lì, nella sua strada, sorrisi e accenni di saluto.
Sapeva che cosa pensavano " beata lei! Parte, va in vacanza! "
Sorrise un po' amaro, chissà, sarebbe tornata? O era, davvero, la fine di tutto, certo dentro di sè era esausta, non voleva altro che pace.
E silenzio.
Invece avrebbe dovuto affrontare spiegazioni, dare dolori, pagare conseguenze....
Ancora una volta ringraziò mentalmente il suo destino, avrebbe voluto formulare una maledizione, ma antiche remore la fermarono, finì per pregare mentalmente per lui.
E anche per lei, benchè con uno spirito diverso, ironico quasi, ma le costò uno sforzo che la fece imprecare, almeno avesse indossato gli occhiali da sole, i lucciconi delle lacrime sarebbero stati nascosti...per fortuna c'era vento, certo, tale da far lacrimare....
Si raddrizzò, il B&B era vicino, una volta lì avrebbe potuto respirare e piangere quanto voleva...