Si vendeva tra i fumi di copertoni
e i claxon assordanti dei camion,
man mano con malizia gli salì il prestigio
e si fece conquistare tra alberghi
a cinque stelle
-Giocò coi vestiti,si negò molte volte
con mestiere per elevare il prezzo
e il desiderio
-Un giorno quella strana macchina
che gli irrigava il sangue si guastò
e per la prima volta sentì calore al petto
e un fremito d’orgasmo mai provato,
ebbe sussulti senza regole tra due lacrime
e un lampo di gioia all’anima
-Si innamorò senza prezzo e si pentì
d’esser stata generosa negli sbagli
-Si riciclò tra benpensanti benestanti,
sussurrò delle preghiere di domenica
e sognò un figlio per ripulirsi del passato
e le riuscì di generarlo ma un giorno avvertì
d’esser stata preda lacerata da troppi cani
e provò amore e odio per chi ignaro le regalò
quel sogno avveratosi
-Forse per eccesso di contegno
a bilanciare impudicità iniziale
fatto sta che non la vidi nemmeno per finta
più sorridere salvo un giorno in una foto
sul giornale,sotto un amen tra allori e spine
-Mi ricordai d’un amico cinico che diceva
...è inutile voler leggere a ogni costo
sui volti scarabocchiati dal destino
cose belle che non furono mai scritte,
-Io dico,facciamo parte d’un progetto della morte
e la natura è sua macchina, eterno prototipo
perciò di volta in volta ha bisogno di ricambi
per rimanere sulle scie del tempo
e alcuni di noi sono pezzi cavie di rottura,
errori tra struttura base collaudata più affidabile
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Da:Amori Scaduti Di Un Essere Qualunque
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