C'era una volta una ragazza che come in una fiaba si alzava ogni mattina carica d'una frenetica energia, sospinta da una forte voglia di affrontare il giorno appena nato, come il fresco vento si scontra sulla pelle, nell'aprire le finestre. Buon giorno mondo. Grata ai suoi sogni per esserle stati vicini nella notte, lei viveva nella certezza di avere uno scopo: realizzare il suo sogno più grande. Infatti credeva di avere un dono speciale, elargitole da chissà quale buona sorte fin dalla nascita e nulla le avrebbe impedito di compierlo. Nulla. Aveva trovato il suo posto, lottando con le unghie e coi denti, persino. La pace riempiva il giorno, come la notte. L'amore cullava lo scorrere del tempo. Poteva stringere il senso della vita, come se si fosse materializzato tra la morbida pelle. Emozioni: parola chiave di una vita piena di felicità. Vivere alla giornata: un motto che non perdeva mai di vista. Amore che solo con uno sguardo riempiva tutti i luoghi. Era soltanto una ragazzina. Invaghita della vita che conosceva; come se vivesse un sogno in un altro sogno. La realtà era ben altra cosa e presto l'avrebbe scoperto. D'un tratto perse la serenità, perse la pace, la forza e persino l'amore. Realizzò di non potercela fare. Capì che il sogno sarebbe rimasto tale, che nel suo caso non si sarebbe realizzato. Così lentamente, come nella lunga agonia che dalla vita trascina alla morte, si arrese e precipitò nell'ombra. Oggi quella ragazza è riusita a risalire, ha ricominciato a vivere e ad amare; sebbene a tratti sprfondi ancora nell'abisso. Oggi riesce ancora a cogliere qualche raro momento di felicità e a farlo suo, come un tempo. Tuttavia la ferita è troppo grande perchè possa esser sanata e quella ragazza spesso si guarda alle spalle e scivolano lente amare lacrime al tramonto. Spesso vorrebbe poter tornare indietro. Spesso sogna di essere tornata indietro ed il risveglio è ancora più crudele. Non si sente più quella di prima; perchè non può più esserla. Però non si sente nemeno quella di adesso, che non trova più il suo senso. Le sembra di vivere errando per un landa desolata senza nome.