Vago rimani, etereo,
trasparente, disegnato
sull’aria, come vestito di vento
E io di me ti ho nutrito,
e di te ho afferrato parole
e catturato attimi di vita,
e le tue mani ho immaginato,
grandi e morbide,
vissute di tempo,
che era come toccarle e sentirle
Ho visto i tuoi occhi nei miei
in una splendida illusione, non avevano
spessore, erano anima pura
E bastava così, quell’istante soltanto
in cui imprigionavi il cuore,
e io lì a chiedermi curiosa
chi fossi tu, e chi sono io.