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Autore Topic: Il Drago  (Letto 1305 volte)

Offline Juliet

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Il Drago
« il: 5 Agosto 2010, 11:31:25 am »
Ricordo il tempo in cui mi bastava poco per essere felice: un buon libro, un’uscita con un paio di amiche, un film al cinema. Ma credo che quel periodo sia definitivamente tramontato, tanti anni fa, non so nemmeno più quanti. So solo che tutto è successo quando, in una fredda sera d’inverno, un drago si è parato davanti ai miei occhi. Mi ha guardata, con i suoi occhi neri; le sue squame grigie rilucevano alla debole luce dei lampioni. Ho sussultato quando mi ha parlato: la sua voce era dolce, suadente. Fu così che mi convinse a seguirlo: mi giurò di ridarmi chi avevo perduto, mi promise di aiutarmi a ricostruire la mia vita. Lo supplicai di portarmi via con sé, di liberarmi dalla prigione di lacrime in cui vivevo giorno dopo giorno; lo pregai di sgombrare la mia mente dai ricordi di dolore e di riempire il mio cuore di memorie d’amore. Gli chiesi di guarire le mie ferite e cancellare le cicatrici. Mi rispose che mi avrebbe donato una nuova vita, piena di tutto ciò che avevo smarrito precedentemente. E mentre il suo veleno penetrava nelle mie vene, sentivo l’ultima traccia di dignità che conservavo, svanire, cancellata per sempre, come un’orma sulla sabbia. L’ultima richiesta che gli feci fu di aiutarmi a perdonare chi mi aveva strappato la persona che amavo. Mi rassicurò, dicendomi che avrei presto dimenticato tutto: i ricordi rimangono ancora in me, non ho potuto cancellarli. Avevo paura a seguirlo*, più volte tentai di tornare sui miei passi, ma ogni volta riusciva a trascinarmi con sé: mi avvolgeva con la sua lunga coda e mi sussurrava dolci parole di conforto. Mi disse di non temere: seguirlo non avrebbe avuto nessuna conseguenza su di me, mi impose di abbandonare la lotta contro di lui una volta per tutte. E io lo feci. Mi aprì gli occhi, mostrandomi ciò che non ero mai riuscita a vedere, la bellezza del mondo che non ero mai riuscita a cogliere, la purezza contenuta in una goccia d’acqua. Lasciai che portasse alle mie orecchie melodie sconosciute, mai potute sentire prima. E mentre il drago distruggeva la mia mente, giocando con le mie emozioni, desideravo solo che arrivasse la luce del giorno, per nascondere gli incubi della notte. Un giorno mi ha mostrato altre persone che come me lo stavano seguendo; “Ecco, li vedi? Ruberò loro la felicità, come ho fatto con te. Li farò dannare, li torturerò per tutta la vita; mi divertirò vedendoli riporre la loro fiducia in me, solo in me, godrò nell’ucciderli a poco a poco, come ho fatto con te.” Furono le ultime parole che mi disse prima di distruggermi definitivamente.

*Inseguire un drago è l'espressione usata per indicare l'azione di fumare oppio; infatti il fumo dell'oppio assume comunemente la forma di un drago.
« Ultima modifica: 6 Agosto 2010, 10:42:07 am da Juliet »
"L'effetto trigger" esiste,ma nessuno può dimostrarlo.Perchè nessuno è immune da esso.Tutti abbiamo rimosso dalla nostra mente una brutta esperienza.E allora come sappiamo che esiste davvero?Provate a chiedere alla vittima di una guerra,di un abuso,di una violenza e scoprirete che non sto mentendo.Perchè un viaggio nella mente umana è come un viaggio all'inferno,nel più profondo degli incubi..Anzi, peggio!