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Autore Topic: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?  (Letto 2018 volte)

Offline Phoebe1987

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conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« il: 5 Agosto 2010, 18:57:27 pm »
Che cos'è allora una via se non un mezzo di comunicazione, di evoluzione su cui fare affidamento, attraverso la quale il cambiamento è solo un effetto positivo della sua realizzazione. Il mondo è sì fatto di strade che sanno condurre ovunque, o quasi, che collegano le diversità, facendole sentire un po' meno distanti e che lo fanno apparire sulla carta come un tutt'uno apparentemente omogeneo ed unito in tutte le sue parti. Purtoppo, però, di una strada si tende a ricordare il presente e ad immaginare il tratto successivo, dimenticandosi del punto da cui tutto ha avuto inizio; scordandosi delle radici da cui noi, cittadini di oggi, prendiamo un senso. E non basteranno certo i ricordi a tenere in vita tutto questo, ci sarà bisogno del nostro sostegno di ognuno, del singolo intervento, affinché nulla venga dimenticato e tacciato come reliquia dei tempi che furono. Se non come Cicerone che diede lustro alla sua cultura, almeno noi non dimentichiamoci mai di essa e dell'importanza che avrà per sempre nella nostra vita ed in quelle a venire; perché in fondo noi siamo ciò che siamo, solo grazie a ciò che eravamo e che siamo stati.

Offline Alamuna

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Re: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« Risposta #1 il: 15 Agosto 2010, 21:45:50 pm »
Cara Phoebe, dici che questa è solo la fine di un pezzo e manca quindi tutta la prima parte. Per questo ho sentito delle "mancanze" che personalmente non ho colto subito. Ho dovuto rileggere più volte  ^_^
E' un bel pezzo, però ti chiedo di spiegarmi, se ti va, in che senso secondo te
Citazione
di una strada si tende a ricordare il presente e ad immaginare il tratto successivo, dimenticandosi del punto da cui tutto ha avuto inizio
A cosa ti riferisci esattamente? Parli della vita in generale, delle persone, del proprio vissuto, oppure della grande storia alle nostre spalle? Di cosa, secondo te, ci "dimentichiamo" facilmente?  :-)
Un abbraccio forte  :-X
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Offline Phoebe1987

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Re: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« Risposta #2 il: 25 Agosto 2010, 01:40:38 am »
Ciao!
Grazie in prncipio per aver risposto!

Quello di cui ci dementichiamo spesso  da dove veniamo.. Guardiamo sempre troppo spesso così avanti!

Ti inoltro anche il primo pezzo.

Personaggio prncipale: Cicerone che percorre un tratto della via Amerina, reliquia romana che per l'appunto viene messa a paragone con la cultura, in pericoloso declino! Buona lettura ed un abbraccio


Offline Phoebe1987

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Re: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« Risposta #3 il: 25 Agosto 2010, 01:42:19 am »


Camminavo su una delle più importanti vie di comunicazione dell'Impero Romano, ripetendo tra me e me il discorso circa la difesa di Sesto Roscio Amerino dall'accusa di parricidio. I miei piedi avanzavano all'interno di  una linea di lastricato bianco immerso nel verde, tra le quali fessure di pietre imperfette spuntavano trionfanti, irti  fili della natura, fino a che occhio poteva vedere.  Un messaggero Romano apparve all'orizzonte e vestito di tutto punto corse nella direzione opposta, verso Roma. Io camminavo verso il conosciuto e l'inconoscibile.
- La storia - a lui mi rivolsi - è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità.-
Egli rallentò un poco e subito, con aria scossa, si rimise in cammino.
Tornai a me e pensai che Sesto Roscio non poteva aver percorso il tragitto da Roma ad Amelia, appunto 56 miglia, in così poco tempo e senza premeditazione alcuna e che se anche avesse ingaggiato qualcuno per compiere il tremendo atto in sua vece, non vi erano prove ch'egli avesse incontrato persona. Ecco quali argomenti avrei usato per difenderlo. E mentre mutavano i miei pensieri, mutò il paesaggio circostante: la vegetazione si fece più fitta, gli alberi più forti e le lastre sottostanti molto meno bianche di come le ricordavo. Un mesto gruppo di uomini recanti una piccola croce al collo, passavano in silenzio. Da quelle pesanti tuniche lacere s'intravedevano a malapena volti guardinghi e piedi affrettati, come se si dovessero curare di non essere visti. Così la via era diventata strumento di diffusione dell'unica religione che avrebbe avuto il sopravvento, che contribuì alla formazione della cultura occidentale ed europea: il Cristianesimo. A testimonianza di ciò numerosi luoghi di culto dislocati lungo il percorso. Quelle stesse lastre mutarono ancora mentre l'erba cominciava ad arruffarsi su di esse e le costruzioni attorno sbiadivano alla luce del tempo. Poco dopo mi accorsi di un rumore incombente dal fondo della via e di un gruppo di cavalli sciolti che galoppavano sul malconcio lastricato. Come furie maleodoranti e vestite di stracci, i barbari appiccarono il fuoco qua e là, come fosse un gioco. Poi mi si rivolsero sbraitando in una lingua dura molto lontana da quella a me cara e se ne andarono coi loro ghigni folli, come bestie impazzite. Per qualche istante fu come se il fuoco mi entrasse dentro e la disperazione per la perdita del mio tempo si fece incalzante. Ricordai la grazia del latino con nostalgia e lo splendore di Roma oramai solo come luminoso squarcio di un periodo fulgido e lontano, dove cultura, bellezza e ricchezza non fossero mai risonate così alte d'importanza. Due cavalieri mi passarono accanto, guardandomi con sospetto. Si scambiarono qualche battuta e non era certo latino quello che parlavano... Mi resi subito conto di aver camminato forse troppo o troppo a lungo, di aver forse sfidato il tempo, ritrovandomi all'interno del corridoio Bizantino che collegava Roma a Ravenna, di cui la via Amerina fu difesa strenuamente per oltre duecento anni attraverso la realizzazione di un sistema di torri e castelli posti nei luoghi ritenuti più idonei dal punto di vista strategico. I Longobardi furono i loro nemici fino al Natale dell'anno 800 quando Carlo Magno, re dei Franchi, inginocchiato sulla Basilica di San Pietro, accettò di farsi incoronare Imperatore del Sacro Romano Impero, facendo temporaneamente decadere l'importanza strategica della Via Amerina. Non passò molto da quel momento epocale che a causa dei Saraceni fu necessario riparare le mura di Amelia e di Orte per essere successivamente percorse dagli imperatori germanici della casa di Sassonia diretti a Roma per farsi incoronare e poi dai Normanni che distrussero la città di Falerii Novi: ancora fuoco e strazio. Di lì in poi molti imperatori con i loro eserciti avrebbero percorso la stessa via, dimenticandosi a poco a poco di cosa essa aveva rappresentato per coloro che vissero il mio tempo. La via innumerevoli volte aveva mutato le sue forme ed ancora altrettante volte sarebbe cambiata. L’ultima notizia sull'effettiva utilizzazione della via Amerina sarebbe risalita al 1497 quando, con un ordine di Cesare Borgia venne distrutto il ponte sul Tevere nei pressi di Orte. Nel frattempo io sono ancora qui, stanco e sconvolto di quanto i miei occhi hanno visto.
- La memoria è custode di tutte le cose.-
L'ultima frase prima di riprendere il cammino verso casa.

Che cos'è allora una via se non un mezzo di comunicazione, di evoluzione su cui fare affidamento, attraverso la quale il cambiamento è solo un effetto positivo della sua realizzazione. Il mondo è sì fatto di strade che sanno condurre ovunque, o quasi, che collegano le diversità, facendole sentire un po' meno distanti e che lo fanno apparire sulla carta come un tutt'uno apparentemente omogeneo ed unito in tutte le sue parti. Purtoppo, però, di una strada si tende a ricordare il presente e ad immaginare il tratto successivo, dimenticandosi del punto da cui tutto ha avuto inizio; scordandosi delle radici da cui noi, cittadini di oggi, prendiamo un senso. E non basteranno certo i ricordi a tenere in vita tutto questo, ci sarà bisogno del nostro sostegno di ognuno, del singolo intervento, affinché nulla venga dimenticato e tacciato come reliquia dei tempi che furono. Se non come Cicerone che diede lustro alla sua cultura, almeno noi non dimentichiamoci mai di essa e dell'importanza che avrà per sempre nella nostra vita ed in quelle a venire; perché in fondo noi siamo ciò che siamo, solo grazie a ciò che eravamo e che siamo stati.












Offline Alamuna

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Re: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« Risposta #4 il: 26 Agosto 2010, 20:04:45 pm »
Ciao Phoebe! Grazie per aver postato la prima parte, ora mi è più chiara anche la finale! E sinceri complimenti... è una bella ed importante riflessione, che non si ferma certamente in superficie...
Un abbraccio a te  :-)
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Offline Phoebe1987

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Re: conclusione di un testo per un concorso.... Che n pensate?
« Risposta #5 il: 27 Agosto 2010, 23:41:37 pm »
Grazie di cuore!