Alcune frasi delle canzoni che ascoltiamo magari per caso o non solo, ma che ci rimangono impresse, in cui ci ritroviamo e che facciamo a volte nostre, così che rimangano con noi.
C’è sempre la mia valigia, mi ha insegnato una canzone, che, nonostante sole, pioggia, neve e tempesta, è sempre in giro. Ha un peso variabile, ma è sempre pesante ed io, che ho gambe per andare e bocca per baciare, ho fatto tanta strada davvero, per arrivare fin qui. Volevi aprirmi tu quella valigia, io ti avrei aspettato, per vedere uscire insieme quelle quattro magnifiche farfalle. Così non è stato, anche se avrebbe potuto esserlo, a causa di quell’attimo in cui chiudendo la portiera, ho consapevolmente chiuso una porta, che sapevo già difficilmente sarebbe stata riaperta, nemmeno con tutto l’amore e la dedizione del mondo. E poi c’è “la verità è una scelta”, dove la verità è già pronta e fa l’impronta. “E’ dura non essere al sicuro e vedere sempre un po’ più piccolo il futuro”, sentirne il bisogno sempre più, giorno dopo giorno. “Non pensarci è già una scelta, ogni tanto non ce la puoi fare.” Oggi ho ventitré anni e mi sento proprio così. Infine il caso oppure il fato mi riporta indietro di un paio di mesi, a fare i conti ancora con quell’inquietudine, con quel vuoto incalcolabile. Sogno Roma e qualcosa che non posso riavere. Sogno qualcosa di diverso, come sempre. Mi sento dire: “Vedo che non te ne frega più niente.” Oppure “Hai mai pensato a noi?” Sì per entrambe le cose, sia per una, che per l’altra. Ho fatto un sogno ed ho sognato casa mia. Ad una settimana di distanza ne ho fatto un altro, in cui lasciavo tutto quanto. Premonizione, forse. E quel “Francesco” che ha scelto di andarsene lontano, perché la vita lo aveva messo da parte, ha fatto bene. Sicuramente ora sta meglio di noi. "Che tanto si ci sente soli.”
Da" Arrivederci Mostro" Album di Luciano Ligabue