Dietro una donna (1913)
Spostato su col gomito un lievito di nebbia,
Colava biacca da una fiasca nera
E a briglia sciolta nel cielo
Canuto e greve caracollava fra le nuvole.
Nel fuso rame di case stagnate
A stento si contengono i tremiti delle vie,
Stuzzicati da un rosso mantello di lussuria,
I fumi diramavano le corna dentro il cielo.
Cosce -vulcani sotto il ghiaccio delle vesti,
Messi di seni mature già per il raccolto.
Dai marciapiedi con ammicchi malandrini
Frecce spuntate insorsero gelose.
Stormo che a un colpo di tacco si levi a volo nel cielo
Preghiere di altezze presero al laccio Iddio:
Con sorrisi da topi lo spennarono
E beffarde lo trassero per la fessura d'una soglia.
L'Oriente in un vicolo le scorse,
Più in alto risospinse la smorfia del cielo
E il sole dalla nera borsa strappato fuori
Pestò con cattiveria le costole del tetto.
Nasce a Bagagadi, in Georgia, nel 1893. Suo padre è un nobile decaduto che si presta a lavori umili, come forestale. Giovanissimo, Vladimir si appassiona alla poesia, che legge e che recita in un costante monologo interiore. Presto conosce e diviene amico di Velimir Chlebnikov, poeta sperimentalista che ha fondato il gruppo Hyleano. Anche per l'entusiasmo teorico profuso da Majakovskij, il gruppo iniziale si allarga e si tramuta nella leggendaria cerchia dei cubofuturisti. La voracità intellettuale di Vladimir Vladimirovic Majakovskij è leggendaria, la sua presenza fisica imponente ne fa una sorta di divo spettacolare. Il successo del poema Tu!, steso durante gli anni della Prima Guerra mondiale, è debordante e del tutto imprevisto. L'adesione di Majakovskij alla Rivoluzione d'Ottobre lo rende ancor più popolare e amato. La celebrazione dell'industrializzazione sovietica, poi, non fa altro che proiettarne la figura ai ranghi elevati dell'intellighentsija rivoluzionaria. E' una situazione destinata però a incrinarsi. L'avvento di Stalin e la palese trasformazione degli ideali rivoluzionari in gestione del potere nelle mani di un tiranno non possono essere esenti da un violento attacco, che Majakovskij non intende negarsi. La sua situazione sentimentale (per anni partecipa a un devastante triangolo amoroso che vede protagonisti, oltre a Vladimir, la bellissima Lili Brik e suo marito Josip) e le contingenze politiche gettano tuttavia il poeta in uno stato di estrema prostrazione psicologica. La morte, avvenuta per supposto suicidio il 14 aprile 1930, è ancora un capitolo ambiguo della storia sovietica: alcuni storici hanno messo in dubbio la versione del suicidio amoroso e hanno indicato la probabilità che Majakovskij sia stato "suicidato" da sgherri del regime.
Questa è la biografia del poeta, ma non riesco a trovare una guida per una corretta interpretazione di questa sua poesia, qualcuno di voi può aiutarmi? grazie!
Indoratevi ancora nell'erba
e nel cielo sereno!
O vita, rifà primavera dalle tue mille fibre diverse!
Non voglio ormai che un veleno:
bere, sempre bere i miei versi.
Nei quaderni dei tempi scrivete la data d'oggi a lettere d'oro!
Adémpiti,
magia simile alla passione di Cristo.
Guardate:
sulla carta son crocifisso coi chiodi
delle parole.
VLADIMIR MAJACOVSKIJ