A mia madre.
Il nostro tempo ci è stato rubato dall’inizio. Tu non c’eri mentre io crescevo, non c’eri abbastanza. Non ero sola, ma non avevo vicino la persona che avrei voluto. Questa mancanza ha segnato più te che me. Ne sono certa. Leggo nei tuoi occhi i sensi di colpa, sento nella tua voce il rimpianto. Ci accorgiamo sempre di ciò che abbiamo perso quando ormai è tardi. Il nostro tempo non è infinito. Una parte ci è stata portata via. Eppure ti voglio bene. Tanto. Da sempre. Perché anche se non mi eri attaccata, ho sempre potuto contare su di te. Perché crescendo ho imparato a capirti. Perché il nostro rapporto l’abbiamo creato comunque. Ci siamo conquistate il nostro legame, ci siamo conquistate la nostra complicità, siamo diventate sempre più amiche. Siamo fortunate. Come se la vita ci avesse concesso una seconda occasione che abbiamo saputo sfruttare. Una possibilità che realizziamo ogni giorno. Anche essendo lontane, anche non sentendoci troppo spesso, un filo rosso ci tiene unite. Un filo fatto di sincerità, di confronto. Non abbiamo segreti. Non cerchiamo di proteggerci dai nostri difetti. Semplicemente, ci guardiamo per ciò che siamo, con onestà. E questa, credo, è la sola cosa che conta davvero.
12/05/2011