La ragazza passeggiava sulla riva del mare...su e giù, passi leggeri, quasi danzanti, sembravano seguire la musica della risacca. C'era un vento dolce e profumato, ogni tanto un grande uccello marino dalle ali spiegate come vele, attraversava l'orizzonte.
Eppure la ragazza non era felice.
Non capiva il perché...nulla mancava alla sua vita, aveva genitori che la amavano, benessere, il sorriso degli amici e tutto il futuro avanti a sè.
Era come se nel suo cuore ci fosse un posticino vuoto, che ogni tanto doleva e le faceva sentire in bocca un sapore strano, come di lacrime salate.
La ragazza aspettava qualcosa: aveva scoperto che tutte le sere alla stessa ora, esattamente al tramonto, quando il sole si immergeva ad abbracciare l'orizzonte, lì, su quella spiaggia, si poteva sentire la Musica.
Era una melodia meravigliosa, tessuta di soffi di vento, di canti di uccelli marini e cetacei, stormire di rami, guizzi di pesci e tinnire di goccioline d'acqua, piccolissimi scrosci argentini...quando la sentiva, dentro di sé, diventava di tutti i colori dell'arcobaleno e il cuore le batteva forte e il visetto si accaldava...
Eccola! Cominciava!
La ragazza, sentendo le prime note di quella melodia, cominciò la sua danza: volteggiava leggera sulla battigia, piccole impronte dei suoi piedi venivano subito cancellate dal gioco delle onde...sembravano note della canzone del mare...La giovane donna danzava..danzava senza fermarsi, senza pensare...era ebbra di armonia...
A un tratto la musica cessò.
Con un'espressione di dolore, di nostalgia, di vuoto, si fermò anche la ragazza, smarrita.
Un giovane con un flauto era lì davanti a lei, aveva appena smesso di suonare e aveva un'espressione rapita...
- Tu? Sei tu la Musica?- chiese la donna.
Il giovane la guardò e accennò un sì.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime:- Senza di te, senza la tua musica non posso vivere! Ti prego..tienimi con te!
Il ragazzo era spaventato, incerto..
- Non posso...non riuscirei più a suonare!- le disse- Anche tu moriresti di nostalgia se non potessi più creare le mie melodie...
La ragazza annuì, senza una parola, si volse e fuggì via... Fuggi via perchè la danza non può vivere senza la musica, e la musica senza qualcuno che danzi, fuggi via perchè sapeva... la ragazza, cantando sottovoce la melodia della Musica, si immerse tra i flutti del mare, e quando ormai il sole lasciava il posto alla luna, si trasformò in uno scoglio dalle fattezze di una donna. uno scoglio su cui al tramonto il ragazzo del flauto veniva a suonare la sua melodia infinita e antica, e lo scoglio, non più immobole, danzava.