La stanzetta della prigione era meno squallida di quanto si potesse pensare.
Era essenziale. E pulita.
L'ala dell'edificio era stata restaurata da poco, forse per il fatto che Luciano Finzi era anziano e piuttosto sofferente, lo avevano destinato lì in detenzione, l'avvocato diceva che nel tempo, forse, avrebbe potuto ottenere anche i domiciliari.
Luciano era pallido, il tavolino accanto al letto aveva su un vassoio con alcune pillole e un foglietto con uno specchietto di orari, era seduto con lo sguardo rivolto alla luce del finestrino, sul pavimento si disegnava l'ombra della grata che filtrava i raggi di sole.
La voce della guardia:" Finzi! In parlatorio! Visita! "
Il vecchio si alzò e seguì docilmente il secondino, le spalle un po' curve, gli occhi come spenti.
Sedette dietro al cristallo , nel piccolo scomparto di colloquio. E la vide venire avanti. Dio...com'era bella! Adele aveva un viso luminoso come quello di una Madonna del Trecento, portava la pancia della sua gravidanza con l'incedere di una regina. Il bambino l'aveva resa piena nella sua femminilità, le aveva arrotondato il viso e le aveva datosplendore allo sguardo...
Si sedette, gli sorrise, accostò la sua mano delicata al vetro, poteva vederne tutte le linee sul palmo, la vera fece un piccolo suono metallico, allegro, poggiandosi al cristallo. Adele gli fece cenno di prendere la cornetta, come aveva fatto lei, per parlare.
Un po' stordito Luciano obbedì.
" Come stai? Sei bellissima..."
" Bene...ma questo è terribile...scalcia tutta la notte...dormo poco...! "
Luciano annuì, gli occhi lucidi.
" Davide sta bene? E tuo padre? "mormorò ancora il vecchio
" Sì, sì...tutti...non sono qui per questo, Luciano! "rispose Adele.
Lo sguardo di Finzi si fece attento, alzò interrogativamente le sopracciglia...
" Ce l'ho fatta! La cura è a punto...funziona, sta funzionando...in via sperimentale ce la faranno già usare dal prossimo mese...sì, sì...è così...!!!" Adele annuiva con forza, piangeva dolcemente, senza cercare di trattenere le lacrime, e anche Luciano, faceva "sì" con la testa, aveva aperto il palmo della mano contro il cristallo, contro la mano della donna, il calore superava il freddo dello spessore del vetro, erano entrati in contatto lo stesso, come la loro emozione...
" ORARIO!"....annunciò l'altoparlante.
Adele si alzò, un cenno di saluto, il vecchio non si reggeva sulle gambe, ma sorrideva.
A un tratto la donna si ricordò di qualcosa, indicò ancora la cornetta, con insistenza e lui se la riportò all'orecchio
" Dimenticavo!-fece lei indicando la pancia tonda e voluminosa- "E' un maschio e con Davide abbiamo deciso una cosa: il suo secondo nome sarà Luciano! "
Poi gli fece un cenno di saluto e andò via, si girò un attimo sulla porta, Davide era già lì a proteggerla dalla folla...
Luciano si alzò e pensò che, adesso, dalla vita aveva avuto tutto.
Proprio TUTTO.