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Autore Topic: ancora da Paulo Coehlo  (Letto 2088 volte)

Offline kant.51

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ancora da Paulo Coehlo
« il: 5 Settembre 2008, 10:19:57 am »
...forse era tutta colpa della novità.Le scarpe nuove danno un po' fastidio.Per la vita non è diverso: ci coglie alla sprovvista e ci obbliga a incamminarci verso l'ignoto quando noi non lo vogliamo, quando non ne abbiamo bisogno.

da: Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Marta Karen Micol

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Re: ancora da Paulo Coehlo
« Risposta #1 il: 5 Settembre 2008, 19:30:40 pm »
e ritrovar lacrime perdute ormai incrostate nei contorni del cuore.
è la vita, coi suoi bei posti e le sue cattive persone,è la gente che si incontra solo per finta e pretende d'esser chiamata "uomo"..
una cosa, la vta ci spinge verso l'ignoto quando noi non lo vgliamo, è vero,ma lo fa proprio perchè ne abbiamo bisogno,ma siamo senza laforza o il coraggio di cercar la verità...
Consapevolezza che ci arriva davanti agli occhi,inevitabilmente inesorabile.
dannata benedetta consapevolezza.che alla fine salva sempre..
(scusate,forse non c'entra molto)
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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