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Autore Topic: Oggi si parla con la tomba  (Letto 2363 volte)

Offline michelangelo

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Oggi si parla con la tomba
« il: 3 Novembre 2008, 01:52:00 am »
Oggi si parla con la tomba. (provocazione?)

E’ banale continuare a pensare ai propri cari defunti come a persone che stanno in un’altra dimensione ma che restano quelle persone che conoscevamo, con tutti i pregi e con tutti i difetti cha avevano, le stesse sembianze, gli stessi attaccamenti affettivi.
C’è quest’usanza del culto della morte  che spinge l’uomo al cimitero, a trovare il caro defunto. E vediamo  al cimitero le persone, anche le più intelligenti, le più colte, le persone la cui mente più aperta parlare con la tomba, con la fotografia del caro defunto attaccata alla tomba, parlare, conversare, tranquillamente.
C’è questo bisogno dell’uomo di vincere in qualche modo la propria paura, la paura del nulla, della separazione ineluttabile continuando a mantenere questo dialogo con colui che non è più, addirittura certe volte troviamo il paradosso che un vivo parla a un morto, dialoga come non aveva mai fatto quando questo morto era ancora vivo. Quando era in vita, con questo poveraccio qui che adesso è nella tomba, non c’era stato dialogo perché tante situazioni sentimentali, emozionali l’avevano impedito e adesso si presenta il dialogo quando non ha più senso. Questa è una forma di follia
alla quale non sfugge nemmeno la persona più colta, perché l’intelligenza, la cultura, la razionalità nulla possono nei confronti di questo mistero.
Non ci si può accostare al mistero grande dell’esistenza razionalmente.
Facciamo paradossalmente apparire razionale i nostri sproloqui al cimitero ove tutto c’è tranne ciò che cerchiamo.
Si deve cercare di cogliere quello che si può cogliere attraverso vie che non sono razionali, ma che vengono dal profondo di noi.
Ma questo è un altro discorso da fare non oggi però.
« Ultima modifica: 3 Novembre 2008, 11:57:36 am da Manfry »

Offline kant.51

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Re: Oggi si parla con la tomba
« Risposta #1 il: 3 Novembre 2008, 09:41:12 am »
Osservavo i cimiteri in America: non sono considerati un luogo chiuso e isolato, come da noi, ma sono immersi tranquillamente nella realtà quotidiana, tra le case o accanto alla chiesa, quasi uno spazio verde tra gli altri, è come se i defunti continuassero un po' della loro esistenza tra i vivi.
Anche da noi accanto alle tombe, come nelle sepolture dell'antichità, spesso troviamo piccoli oggetti di uso comune: lo si fa soprattutto per i bambini, vedo accanto alle loro sepolture giocattoli, angioletti, davanti alla tomba di un bimbo in America, avevano organizzato la festa di compleanno: palloncini, una torta e i calici con lo spumante, l'ho visto con i miei occhi, mi ha colpito profondamente.
E' sicuramente un modo, per i vivi di esorcizzare il distacco, specialmente quando siamo di fronte a una morte abnorme, crudele come quella di un bambino, di un giovane, morte che ha barato nelle regole tacite di arrivare a fine esistenza, alla vecchiaia, quando il suo arrivo è sottinteso, tollerato, ammantato di rassegnazione.
Così parliamo con i defunti, in una sorta di ordinaria follia, in realtà parliamo con noi stessi, metabolizziamo la separazione, a volte il rimorso, riflettiamo all'ombra di questo grande mistero che può ridimensionare la nostra scala di valori stravolta dall'esperienza del vivere
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: Oggi si parla con la tomba
« Risposta #2 il: 15 Novembre 2008, 19:18:54 pm »
a michelangelo--Non pare una provocazione--Interessante questa tua proposizione e le note che vi hai inserito.Alcune di esse non credo si possano trattare in questo contesto ma il fatto di posarle li quasi con noncuranza può essere di riflessione per alcuni,pochi,alla cui mente richiamano i loro dubbi e il fatto di improvvisamente condividerli può essere fonte di piacere intellettuale.