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Autore Topic: prossimamente...romanzo by fede!  (Letto 4691 volte)

Offline orizzonte91

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prossimamente...romanzo by fede!
« il: 21 Settembre 2008, 21:11:53 pm »
Questa mattina curiosando tra i vecchi file del mio pc ho ritrovato i primi 4 capitoli di un romanzo che avevo cominciato a scrivere tre anni fa. è una sorta di romanzo storico ambietato nell'antica Roma. Smisi di scriverlo perchè mi sembrava stupido e banale (avevo 14 anni in fin dei conti!) ma ora rileggendolo sono abbastanza propensa a cambiare idea e vorrei ricominciare a lavorci su. Vorrei pubblicare questi capitoli che ho gia scritto così mi potrete dare anche voi un parere! :-)...magari è davvero banale come pensavo...!chissa, adesso lo sto rivendendo per correggere qualcosina, quindi prossimamente lo pubblicherò ;)
...togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace...

Offline **Little_Dreamer**

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #1 il: 21 Settembre 2008, 21:27:56 pm »
Sono proprio curiosa di leggerlo... sembra interessante  ^_^
(¯`·._) Meravigliati!Si... Tu!
Tu Esisti! Ama, Vai oltre te stesso, oltre le stelle!
Si,eccola...la Musica della Vita 


Offline Manfry

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #2 il: 21 Settembre 2008, 21:28:22 pm »
interessante!! su su, forza... non farci attendere!!! :D
MANFRY

Non esistono né pregi né difetti, ma solo caratteristiche che ci rendono unici.

Offline Marta Karen Micol

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #3 il: 21 Settembre 2008, 21:41:27 pm »
Roooooomaaaaaaaaaaa!!!
ma che bel progetto!!!!
tutti in ansia di leggerlo!!!!!!!!
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline Eclissi

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #4 il: 21 Settembre 2008, 22:29:25 pm »
 W00T!  attendo trepidante di leggerlo!!!!  ^_^
E rimasi per sempre seduto
sulle vaghe frontiere della tua anima.

(P. Salinas)

Offline orizzonte91

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #5 il: 21 Settembre 2008, 22:33:31 pm »
Wow!! =) grazie per l'interessamento :-) :-)!!cerco di sbrigarmi con le correzioni così potete leggere al più presto,anch'io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate ^_^
« Ultima modifica: 22 Settembre 2008, 21:10:43 pm da *TiNkErBeLl* »
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Offline Silly93

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #6 il: 21 Settembre 2008, 22:50:04 pm »
Anche io volere leggere, anche io!!! W00T!
<< Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All'improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l'orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso >>.
Desideravo credergli. Ma stava descrivendo la mia vita senza di lui, non il contrario. [Stephenie Meyer, New Moon]

Offline Young dreamer

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #7 il: 21 Settembre 2008, 23:48:55 pm »
 W00T! Leggeeeeeeeeee subitoooooooooooooo!!!! W00T! W00T! W00T!
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline orizzonte91

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #8 il: 22 Settembre 2008, 20:19:18 pm »
Ed ecco in anteprima per voi il primo dei 4 capitoli =). Per gli altri ci vorra ancora un giorno o due...ditemi che ne pensate, potrebbe sembrare molto banale ma tenete presente che ero abbastanza piccola quando ho scritto e pensato tutto questo :">. La storia è un po' atipica, non parla dei soliti eroi, dei soliti valori dell'altinca roma. Parla di un giovane arrabbiato e carico di orgoglio che vede nell'arruolamento un modo per riscattare la sua vita, ma quando si spegnerà quest'ardore incoscente giovanile non potrà non riflettere sulla guerra e su tutto ciò che comporta giungendo a conclusioni atipiche, come ho detto prima, che lo porteranno a fare una scelta molto combattuta(che però non vi dico sennò vi rovino il finale...! (LOL))

I

La mia storia incominciò molti anni fa, su questa stessa terra che regge ancora oggi il mio passo, sotto questo cielo terso e profondo che osserva da sempre le mia vita.

Avevo vent’anni quando decisi di cambiare il mio destino, 626 anni dopo la fondazione di Roma feci una di quelle decisioni che influenzano per sempre il cammino della vita.

“…avvertivo le braccia sempre più pesanti ad ogni movimento, le mani incapaci di reggere ulteriormente la presa. Ad ogni mia avanzata, lenta e faticosa, sentivo scivolare copiose lungo la mia fronte, gemme calde di sudore; attraversare le tempie o il naso, trasportate dai peli di barba incolta e gocciolare giù dal mento, cadendo silenziose sulla terra appena smossa dalla zappa.
Quando avvertii ogni più piccolo residuo di forza andarsene via in quella pioggia di sudore, gettai la zappa in un gesto di scherno e mi sedetti a terra.
Incominciò a levarsi un vento lieve e fresco che riportò frescura al mio corpo accaldato, che fece ondeggiare dolcemente le foglie sui rami, muovere l’erba brillante di rugiada come un mare profondo accarezzato dalla brezza.
Mi guardai intorno, guardai il cielo che incominciava a macchiarsi di nubi plumbee, il disco rosso del sole scomparire tra il fondame deigli alberi. Il bosco, che incominciava ad incupirsi, poi la strada ciottolosa per Roma, e infine i campi in alto sulle colline; cosparsi di uomini curvi sul loro lavoro.
Non riuscivo a vedere, dalla mia posizione, la villa del senatore, padrone ormai anche del nostro piccolo appezzamento di terreno.
Lavoravamo per lui in cambio di una piccola parte del raccolto.
Abbassai lo sguardo alla realtà, alla mia piccola realtà; al mio piccolo campo, alla mia piccola vita. 
Erano questi i miei pensieri, mentre guardavo il mio lavoro ininterrotto da quella mattina.
Rammentai, guardando la strada per Roma, di mio fratello. Doveva essere sul punto di tornare.
Mi rimisi in piedi per avviarmi verso casa. Entrai nella stanza buia e fui subito investito da una zaffata di aria vecchia e polverosa.
Afferrai velocemente il secchio di legno e mi avvia verso l’uscita. Avvertii, mentre varcavo la soglia, l’eco di un colpo di tosse, forte e secco, provenire dalla stanzetta in cui si trovava mio padre. Lo immaginai rintanato sotto le coperte impolverate, seduto a terra tremante di febbre mentre la malattia lo consumava secondo per secondo.
Mi allontanai con quella oppressione dolorosa che mi avvolgeva ogni volta che ascoltavo un suo debole segno di vita.
Proprio mentre mi avviavo al pozzo vidi la figura di mio fratello, alta e robusta, stagliata all’orizzonte lungo la via pietrosa, che si avvicinava tra i colori caldi del tramonto, nel vento fresco della sera.
-Lucius- gridai mentre raggiungevo, con la gioia semplice di un bimbo, mio fratello che mi veniva incontro.

Carezzavo dolcemente la superficie di legno del tavolo, vedendo danzare le ombre lunghe della mia mano, prodotte dalla luce bassa e calda della candela. Gettai lo sguardo su mio fratello mentre, invano cercava di grattare sul fondo della ciotola un qualche residuo dello scarso cibo che non aveva placato la nostra fame.
Raggiungevamo entrambi quasi la stessa altezza, ma lui era molto più robusto. 
Rimasi incantato a guardare il gioco di ombre che si creava sui suoi ricci scuri, che ricoprivano la fronte e la nuca scendendo fin dentro il collo della veste e spuntando sotto le orecchie. Portavamo entrambi i capelli abbastanza lunghi, come tutti i contadini d'altronde, un segno di riconoscimento. In modo che alla nostra vista, tutti i nobili affogati nel lusso e tutti i cittadini ubriachi di presunzione, potessero accorgersi che eravamo solo dei poveri contadini sporchi di terra.
Distolsi lo sguardo dall’acconciatura di Lucius come per scacciare con sprezzo quei pensieri.
Ormai cessato ogni rumore, nella piccola stanza dalle ombre ondeggianti calò il silenzio; spezzato ormai solo dal frusciare dei rami sospinti dal vento, dalle grida lontane nella villa del senatore e dal respirare rauco di nostro padre.
Tornai a guardare il tavolo, provando ad immaginare, mentre avvertivo sulle dita i dislivelli delle venature: mio padre, mentre lo costruiva la sera, dopo una giornata passata con la schiena curva sui campi, e mia madre che lo guardava.
Mia madre morì durante una piccola epidemia di malaria cinque anni fa.
-È tutto pronto- disse con animo mio fratello. Mi risvegliai immediatamente al suono forte della sua voce.
- per il mio matrimonio con Flavia- precisò – è tutto pronto ed organizzato- mentre sul suo volto si accendeva un sorriso sincero di gioia. Non era il primo matrimonio che vedevo, tra poveri contadini innamorati; non era certo da noi fare dei matrimoni solo per interesse.
- Per quando sono state fissate le nozze?- domandai sorridendo.
- alle Idi di Aprile- rispose distogliendo lo sguardo sereno –fra quindici giorni ci fidanzeremo, a Roma. Una volta sposati verremo a vivere qui- terminò tornando a fissarmi.
Sorrisi falsamente di gioia; provavo disgusto per questa e terra e per questa situazione, avevo sperato che mio fratello potesse riuscire ad allontanarsi da tutto ciò, inutilmente.
Tuttavia, la sua letizia mi convinceva che questi pensieri erano solo frutto della mia mentalità, che, dopo anni di ingiustizie, vedeva nell’essere contadini un disonore.
Mi alzai lentamente dal tavolo e mi diressi verso la stanza dove riposava mio padre: Un piccolo rettangolo ricavato in un angolo della casa dal pavimento in polverosa terra battuta.
Alzai lo sguardo verso le mura, illuminate dalla candela tremolante che danzava nella stanza accanto; poi lo abbassai verso quella figura scura e indistinta rannicchiata in un angolo su una piccola branda.
Mentre il tanfo di chiuso e di unguenti secchi mi investiva, mi chinai verso quell’ombra confusa per raccogliere il piatto semivuoto abbandonato al suo fianco. Appena sentii il mio respiro vicino si ridestò dal torpore e si volto verso di me.
Osservai il suo volto raggrinzito e secco, gli occhi stanchi ed opachi brillare di un guizzo fiacco e debole. La sua mano scarna e tremante afferrò la mia e, con evidente fatica parlò -Lucius è tornato?-chiese prima di abbandonarsi ad una tosse convulsa.
-Si- risposi, quando questa si calmò; sentii la sua presa farsi più forte, riprese, guardandomi con gli occhi ormai lucidi di febbre e di lacrime-non allontanatevi ora da me…voglio che siate qui quando sarà il momento- riuscii a dire prima di cedere di nuovo alla tosse.
Liberai il braccio dalla sua presa, -non preoccuparti, riposa ora- dissi mentre incominciavo ad alzarmi, ma fui bloccato dalla sua voce roca e angosciata –Valerio! Aspetta…avvicinati-.
Mi inginocchiai a terra al suo fianco e attesi quella che sentivo sarebbe stata la sua ultima confessione.
-Tu sei ancora giovane Valerio, figlio mio, non hai ancora deciso nulla di quella che dovrà essere la tua vita- abbasso lo sguardo e raccolse una manciata di terra con la mano-ascoltami!- disse alzando il pugno chiuso e facendola scivolare dalle dita. –Ho passato tutta la mia vita su questa terra, da quando ero ragazzo fino a quando ho potuto sorreggermi sulle mie gambe, non ho fatto altro che lavorare questa terra per conto di altri, ho donato tutto il mio sudore a padroni che nemmeno ho mai visto...- continuò mentre la tensione andava crescendo, poi con un gesto improvviso, afferrò la mia tunica e avvicinandomi a se disse- può esistere vita più vergognosa della mia?-chiese al colmo della disperazione con gli occhi rigati dalle lacrime. –no padre…io…non c’è nulla di vergognoso in questo…-farfugliai tentando di trattenere le lacrime, -avete tutto il diritto di provare vergogna per me…così vile da non tentare nemmeno di cambiarla la mia vita...mi sono arreso senza combattere...- continuò abbandonando dalla stretta la mia veste ed incominciando a parlare quasi a se stesso, -così diranno i tuoi figli, i figli dei tuoi figli…-. –No padre, non è così…non è come pensi…- balbettai; -oh Valerio…il tuo cuore pensa questo, lo so…ma sbaglia…ora, solo ora che sto per morire mi rendo conto di ciò che sono…un vile...-disse scuotendo la testa.
-parlo a te perché tu sei giovane- riprese con evidente fatica –non far si che a un passo dalla morte possa pentirti di come hai vissuto, vai via da qui…ricorda sempre che sei tu…solo tu il responsabile e l’artefice della tua vita." Terminò prima di piegarsi su se stesso divorato dalla febbre e dai fremiti della tosse.
Gli accarezzai lentamente la testa e mormorai –io non provo vergogna per te-.

Il giorno successivo, nel rumore leggero della pioggia che cadeva sulla terra e sui rami frondosi, nell’aria fredda e azzurrina dell’alba mio padre morì. Trasportata via dal vento, la sua anima ci abbandonò esalando l’ultimo respiro in un rauco verso d’angoscia. Il suo sguardo gonfio di paura si fermò su di me per un istante, poi i suoi occhi non videro più.
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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #9 il: 22 Settembre 2008, 21:11:45 pm »
Roooooomaaaaaaaaaaa!!!
Chissà perchè me l'aspettavo questa reazione....  ;) :P
Fede per adesso non ho potuto leggere il primo capitolo, lo farò domani, promesso!!!!
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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #10 il: 24 Settembre 2008, 04:03:51 am »
è interessante ciò che hai scritto..
dai l'impressione di viverli quei momenti..vedo la terra rossa al sole e secca..vedo la bontà d'animo di valerio..immagino con precisione la casa, la strada, gli alberi..sono belle immagini..
non sono riuscito a comprendere il motivo per cui lucius torna a vivere in quel posto e mi sarebbe piaciuto che fosse più presente, anche soltanto coi pensieri, al momento della malattia del padre..
sono curioso di leggere come continua il tuo romanzo..
brava ^_^
vola col pensiero..non fermarti..

Offline Young dreamer

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #11 il: 26 Settembre 2008, 16:37:42 pm »
Complimeti orizzonte! W00T!  Innanzitutto per la proprietà di linguaggio,sei davvero brava :-X , e poi per la storia...interessante! W00T! Però adesso voglio sapere se riesce a cambiare la sua vita eh... ;)
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
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Offline orizzonte91

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #12 il: 28 Settembre 2008, 12:40:20 pm »
grazie mille per gli apprezzamenti!
per ora ecco il secondo capitolo

II

Quindici giorni dopo, alle Idi di Marzo, come previsto, mio fratello si fidanzò ufficialmente con Flavia. Due giorni dopo, mentre tra i colori caldi del tramonto io e Lucius facevamo ritorno verso casa, ripensavo a quell’avvenimento.
Mi tornava in mente la figura impacciata di mio fratello muoversi goffamente, rivestito dalla lunga toga matrimoniale che gli ricopriva il corpo fin sopra le caviglie.
Volsi lo sguardo verso di lui che, ora, camminava spedito sul sentiero ciottoloso, lo sguardo sereno,  rivestito con i suoi abiti usuali: una tunica grezza di tessuto bianco, stretta in vita da un cingulum di cuoio.
Lo guardai mentre si rigirava nel dito l’anulus, infilatogli nel giorno della loro prima unione dalla sua futura sposa, Flavia.
Era appena una ragazza quando Lucius le donò il suo amore. Apparteva ad una famiglia di poveri artigiani romani ma, nonostante la sua condizione, era capace di leggere e scrivere. Fu proprio questa sua dignità, mista ad una spiccata intelligenza, a colpirmi di lei fin dal primo momento.
La rivedevo, immersa nella luce calda e tenue delle candele che illuminavano con dolcezza il suo corpo. Rivedevo i suoi capelli, neri e lucenti, che raccolti indietro lasciavano scoperta la nuca sottile, gli occhi corvini incorniciati da un volto leggero e sottile, le curve delicate e decise che cercavo di indovinare attraverso la lunga veste arancione.
-Indovina un po’ che c’è di nuovo nell’urbe?-chiese mio fratello, interrompendo il silenzio ed i miei pensieri.
-Cosa?- risposi volgendomi verso di lui, quand’ormai la nostra abitazione incominciava a stagliarsi sulla cresta scura dei campi.
-Hanno bisogno di nuovi soldati da mandare a morire in Africa e a settentrione- cominciò con tono ironico e sprezzante –Caio Mario cerca volontari ed ha emanato un decreto secondo il quale l’arruolamento non è più in base al censo- continuò volgendo lo sguardo verso di me.
-Insomma, chiunque può entrare nell’esercito-concluse tornando a guardare l’orizzonte.
Nella mia mente, improvvisamente, milioni e milioni di pensieri incominciarono ad accavallarsi.
-io vado a dormire-disse Lucius, -si certo…ti imiterò fra non molto-farfugliai velocemente ancora immerso nei miei pensieri. Lo vidi allontanarsi con arai perplessa, entrare in casa e scomparire nel buio.
Mi abbandonai a terra e, appoggiando la schiena ed il capo sul muro, fissai il cielo macchiato ancora dai colori del sole.
Non riuscivo a togliermi dalla mente la figura di mio padre, dai suoi occhi lucidi e stanchi che mi fissavano con disperazione. Sentivo risuonare le sue ultime parole “può esistere vita più vergognosa della mia?”, “non far si che a un passo dalla morte tu possa pentirti di come hai vissuto”.
Improvvisamente mi accorsi di sapere, vedevo una via d’uscita, una soluzione.
Mi alzai velocemente e raggiunsi mio fratello.
Sprofondai in un sonno profondo, libero da incubi e ricordi, finalmente tranquillo, calmo.

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Offline orizzonte91

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #13 il: 28 Settembre 2008, 13:05:35 pm »
III

Immersi il coltello nell’acqua limpida e fresca che scorreva lentamente. Improvvisamente le folte ciocche di capelli che ricoprivano la lama furono trasportate via dalla corrente, altre le raggiungevano cadendo dall’alto, recise con lentezza dalla mia mano.
Posai il coltello su una pietra macchiata di muschio e mi chinai maggiormente sulle ginocchia per potermi avvicinare all’acqua limpida. Immersi le mani raccolte a conca riempiendole di acqua fredda e la gettai sui capelli. Rimasi un attimo fermo, con le mani immerse nell’erba umida di rugiada, le piccole gocce d’acqua che scivolavano lentamente lungo il mio volto, lasciandosi dietro una scia fredda e lucente.
Intorno a me la natura stava per svegliarsi: gli uccelli, timidamente, incominciarono a comparire e a far risuonare nel bosco la loro presenza; il cielo, sgombro di nubi,possedeva gia da tempo i caratteri tersi del giorno.
Mi ridestai quando anche le voci provenienti dalla villa incominciarono a risuonare nell’aria.
Immersi il coltello in acqua ed incominciai a radere anche la barba.
-Ah, ecco dov’eri!-sentii alle mie spalle, mi voltai e vidi il volto severo di Lucius.
Quando mi vide, i sopraccigli folti si inarcarono a formare un’espressione stupita.
-Che stai facendo?- chiese immediatamente. Mi feci coraggio -mi accorcio i capelli- incominciai- ho intenzione di andare a Roma-.
-Ah- apostrofò conservando l’espressione stupita che andava sempre più diventando perplessa e austera; -e perché vai a Roma? Vi siamo stati appena due giorni fa!-
Mi voltai verso il torrente limpido, fissai per un attimo le pietre bianche del fondo poi conficcai il coltello a terra e mi alzai voltandomi verso Lucius.
-vedi…-incominciai insicuro –ricordi le parole che mi disse nostro padre la sera prima della sua morte?- chiesi, cercando di fissare i suoi occhi indagatori e severi. Li vidi rabbuiarsi e rattristarsi per un attimo in maniera quasi impercettibile; -si- rispose senza staccare però il suo sguardo dal mio, -me lo hai raccontato-.
Continuai –ho riflettuto molto su quelle parole, non credo che potessero essere suggerite dal delirio e dalla febbre…io penso piuttosto che…volesse a tutti i costi mettermi in guardia da qualcosa che a lui è successo e di cui si è pentito per tutta la vita, qualcosa che gli ha negato una morte serena.
-ho cercato di capire come poter seguire il suo consiglio, la sua supplica…insomma è difficile per delle persone come noi diventare qualcosa di diverso da semplici contadini!- Mio fratello, ritto davanti a me, continuava a fissarmi mentre annuiva lentamente con il capo. Fissai i suoi occhi severi e, pieno di orgoglio per ciò che avevo deciso di fare, continuai con tono più deciso –per questo ho preso la mia decisione:vado a Roma per arruolarmi nell’esercito-.
Rimasi ritto davanti a Lucius, le braccia incrociate sul petto, ad aspettare la sua reazione. Il silenzio calò sulla radura, solo il mio cuore che martellava furioso.
Fissai intensamente lo sguardo apatico di Lucius, cercando di decifrare in quello il sentimento che lo attraversava; e ciò che vi lessi fu senza dubbio stupore.
Quando si fu ripreso parlò, con il classico tono del padre più che del fratello; -e pensi forse che arruolarsi nell’esercito sia la soluzione giusta, cosa ti fa pensare che renda più onore essere un soldato piuttosto che coltivare la terra che la nostra gens ci tramanda da generazioni?- disse.
-ci tramanda…a noi?- risposi avvicinandomi a lui- pensi davvero che questa sia la nostra terra?Lucius, apri gli occhi, noi non possediamo più nulla se non le nostre vite, e non abbiamo altra responsabilità che condurle come meglio crediamo- ripresi fiato e continuai-nostro padre ha coltivato questa terra, schiavo di un padrone per tutta la vita ed è morto col terrore che noi provassimo vergogna per la sua esistenza. Tu non hai visto il sguardo, non lo hai visto Lucius, non puoi sapere, voleva con tutto il cuore che io prendessi una strada diversa- terminai con un fremito nella voce.
Lucius, abbandonando la sua compostezza, si rivolse a me gridando- Valerio, non è questa la strada, questa non ti porterà all’onore ma alla morte, una morte inutile che cadrà nell’oblio…Valerio, è una follia, svegliati-
Scossi la testa furioso e gridai fissando Lucius con occhi rossi di lacrime e rabbia- si, potrà anche portarmi alla morte, ma anche se ciò dovesse accadere sarò comunque orgoglioso di me perché avrò combattuto e sarò morto per la Patria, e anche tu dovresti esserne orgoglioso, per Giove-  conclusi abbassando il tono di voce.
A quelle parole mio fratello scosse la testa scoraggiato e, volgendo gli occhi furiosi prima al cielo e poi verso di me disse- sei solo un ragazzo incosciente e ingenuo, apri gli occhi Valerio, o credi ancora alle storie di eroi senza paura che ci raccontavano da piccoli, non te ne rendi conto; i soldati combattono e muoiono senza che nessuno si ricordi di loro in particolare. Non c’è gloria per i soldati, solo per i comandanti che li mandano a morire!-.
-Non è vero- gridai ferito nell’orgoglio –i comandanti sono i primi a lanciarsi contro il nemico, condividono con i legionari tutte le difficoltà. è il disprezzo che ti spinge a parlare così- affermai calmandomi, -non abiteresti questa terra se non ci fossero stati i soldati, i singoli soldati. La patria sa che deve a loro la sua grandezza e per questo saranno ricordati per sempre- mi voltai allontanandomi verso il ruscello, presi il coltello ancora conficcato nell’erba e, mentre lo infilavo nella custodia, dissi –Lucius, tu hai trovato una donna che ti ama, avrai dei figli e non ti pentirai mai della tua vita, ma…io non sono così, non riesco a vivere qui, lo sai e poi…quando tornerò sarà diverso, non dovremo più lavorare per il senatore, mai più- conclusi.
-Valerio- disse Lucius in un grido di collera –tu non sai cos’è una battaglia, tu morirai, non tornerai mai più se te ne andrai, i nostri genitori non avrebbero mai permesso che io ti lasciassi andare incontro alla morte-.
-Mio padre era come me, Lucius, orgoglioso; tu invece sei umile, sei felice con poco, ma io no, e nostro padre lo sapeva, per questo disse a me quelle parole, non voleva che io, in punto di morte, provassi la sua stessa angoscia; e neanche io voglio che questo accada. Se anche morirò prima di tornare, mai mi pentirò della scelta che ho fatto, sarò fiero di me perché avrò seguito il mio cuore, avrò cercato di cambiare il mio percorso, ed anche se questo percorso mi impedirà di tornare qui vivo sarò comunque riuscito a cambiare il mio destino, ad allontanarlo da una vita che non voglio.- conclusi cercando di nascondere con la fermezza i dubbi che mio fratello aveva, con le sue parole, stimolato in me.
-Sei solo un pazzo Valerio!- tuonò con rabbia Lucius prima di allontanarsi con passo veloce verso casa.

Mi rigiravo continuamente nelle grezze coperte cercando di dormire.
Fissai la figura scura di Lucius distesa a terra sulla stuoia e coperta da un lenzuolo; avvertivo il suo respiro che, rauco, spezzava il silenzio della casa. Più lontano nel bosco, gli uccelli notturni facevano risuonare monotono il loro grido. Il vento freddo, che penetrava attraverso le tende, attraversava veloce la mia pelle; rabbrividendo tirai le coperte su a coprirmi fino al collo e, nel buio e nel silenzio, riflettevo. Ripensavo alle parole di mio fratello, alla sua logica, alla rabbia disperata che aveva suscitato in lui la mia decisione. Rimuginavo sull’ipotesi che potesse avere ragione; forse la vita che volevo scegliere non era quella che desideravo, mi chiedevo se quel cammino mi avrebbe portato davvero verso una vita onorevole.
Provai ad immaginare il mio futuro: mi vidi arruolarmi, esercitarmi, indossare un’armatura, essere così simile a quegli eroi di leggende che avevo tanto amato. Mi immaginai nel cuore di un combattimento, mi vidi stringere con forza il gladio nella mano insanguinata, mulinarla nell’aria energicamente e colpire chiunque osasse avvicinarsi, li vedevo cadere esanimi nel terreno rosso di sangue, riuscivo a vedermi: lì tra i nemici, la lorica sporca e insanguinata che avvolgeva il mio corpo, l’elmo calato sul capo ed il pesante scudo ovale a proteggere il corpo.
Non mi accorsi, mentre fantasticavo,  di un sorriso di ragazzo sognatore che andava dipingendosi sul mio volto.
Ma, mentre volteggiavo roteando la spada, improvvisa una lancia nemica si conficcava nel mio petto, attraversava in un attimo gli anelli di ferro della lorica e penetrava nella carne uccidendomi; provai ad immaginare il dolore.
Mi alzai di scatto dal mio giaciglio, riportando la mia mente al buio della stanza. L’aria gelata mi ridestò completamente.
Immaginai allora, quasi di rimando, quella che poteva essere la mia vita se non mi fossi arruolato: niente armature possenti, niente spade lucenti e letali, niente eroi da imitare, nessun combattimento, niente; la stessa vita tutti i giorni, mi vedevo versare sudore sulla terra di altri, sposarmi ed avere dei figli a cui dire, sul letto di morte, le stesse parole gonfie d’angoscia che mio padre disse a me. Scacciai contrariato quel pensiero mentre mi alzai e mi diressi verso la finestra. Fu in quel momento, mentre osservavo il paesaggio fermo e addormentato, che presi la decisione definitiva di arruolarmi nell’esercito.
Mi immaginai allora al momento della mia morte: su un letto, ormai vecchio, o fra pochi mesi, in un campo di battaglia disseminato di cadaveri e sangue, ed in entrambi i casi quello che provavo per la mia vita era orgoglio.

M’inginocchiai chinando il capo, chiusi gli occhi. Pregai mio padre, lo ringrazia per avermi concesso la possibilità di riflettere sul mio destino e di cambiarlo e lo pregai di farmi ritornare nella mia casa, fra vent’anni, e vivere, mai più sottomesso a qualcuno, gli ultimi anni di una vita degna di onore.
...togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace...

Offline orizzonte91

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Re: prossimamente...romanzo by fede!
« Risposta #14 il: 2 Ottobre 2008, 22:12:08 pm »
salve ciurma!il quarto capitolo non lo pubblicherò perchè tra tagli e correzioni alla fine sono rimaste solo poche righe...quindi questo è tutto per la mia bozza di romanzo. Ditemi che ne pensate se vi va (capisco che è un po' lunghetto in effetti :-") a me sinceramente non convince molto...! >:o
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