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Autore Topic: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE  (Letto 4745 volte)

Offline angelfromthedark

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IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« il: 7 Maggio 2008, 23:52:22 pm »
I SOGNI PROIBITI DI UN ROMEO E DI UNA GIULIETTA QUALUNQUE

Si guardarono negli occhi come fosse la prima volta che si vedevano. E in quel momento capirono di amarsi. E in quel momento capirono di essere segnati,peccatori di un amore illecito,peccatori di un sentimento fuori tempo.
In quel momento capirono che tutto il loro trascorso aveva sempre avuto quel unico senso, quel unico scopo,sin dal loro primo incontro. Quel fine,occultato da una serie di eventi,non aveva perso la sua forza,rimanendo semplicemente nascosto e latente nell’inconscio di entrambi. In quel momento capirono che tutti quegli imprevisti,che li avevano tenuti lontani dai reciproci cuori,non erano mai stati imprevisti:erano sempre state tecniche e tattiche per non esporsi,per tutelarsi,per non dare corda a qualcosa di così forte,calcolate precisamente per evitare qualunque rischio di amare.
In quel momento tutto divenne chiaro. Tutti quei ricordi che avevano tentato di nascondere erano tornati a galla,intensi e violenti come le emozioni che ricordavano. Il primo sguardo,poi la fuga,le domande e poi il reciproco disprezzo,la cattiveria. E infine il rifugio in quelle situazioni che li avrebbero tenuti per sempre distanti.
Tante volte i loro sguardi si erano incrociati senza generare nulla di trascendentale. Tante volte i loro corpi si erano sfiorati senza provocare alcuna emozione. Ma quel istante cambiò tutto. Quel istante fece esplodere il vulcano dormiente. Quello sguardo fu molto più che uno sguardo. Fu una dichiarazione d’amore, fu un’ammissione reciproca di colpe, fu il prendere coscienza dell’impossibilità di quel sentimento, fu rassegnazione, fu rimpianto,fu malinconia. Durò solo un istante e fu un tacito accordo.  Fu l’accordo che stabilì l’abbandono della speranza di vivere quel sentimento nella realtà. Fu l’accordo che servì per trovare il coraggio di vivere nel sogno. Perché il sogno diviene sogno solo quando ti svegli,ma finché non ti svegli il sogno è realtà.
Dopo quello sguardo tutto cambiò. L’accordo di quel sogno non poteva esser stato puro frutto dell’immaginazione, quel accordo c’era stato e lo avevano sentito entrambi,e ne avevano avuto la conferma osservando  i reciproci comportamenti cambiare. Quel accordo aveva manifestato le sue conseguenze nella realtà,non restando più semplicemente un’ipotesi.  Dopo quello sguardo i loro sguardi cominciarono ad evitarsi,dopo quello sguardo il contatto fra di loro cominciò a diradarsi. La scioltezza e la spontaneità dei loro atteggiamenti scomparve, rimpiazzata dal calcolo esatto di ogni singolo movimento e di ogni singola parola pronunciata.  E dopo quello sguardo aumentarono a dismisura le ore di sonno di entrambi. E, ovviamente, nei sogni dell’uno,era sempre presente l’altra.
Andò avanti così per anni. I due vivevano ciascuno due vite parallele. La vita diurna,costantemente sotto i riflettori di chi li circondava,era una vita calcolata minuziosamente al fine,da una parte,di non destar alcun sospetto,ma dall’altra,di non spezzare quella sottilissima eppur forte corda di sintonia telepatica che li teneva uniti.  La vita notturna,che diveniva sempre più duratura,era invece una vita libera,priva di freni, assaporata con una voglia matta di appropriarsi di quel sentimento proibito,con una voglia matta di divorare ogni istante recuperando il romanticismo che di giorno era negato,e con un terribile odio per la sveglia.
Le due vite non si mescolavano mai fra loro. Nel sogno nessuno parlava della realtà,nella realtà nessuno parlava del sogno. Così i due non avevano mai la certezza che fosse tutto vero. Non potevano averla. Non potevano esser certi di aver sognato entrambi,di aver vissuto entrambi in quei sogni,di essere stati entrambi,nello stesso momento,nello stesso sogno. Non potendo avere tale certezza,rimanevano sempre nel dubbio che i sogni non fossero vita parallela,ma sogni puri.
Ma,una notte,l’equilibrio fra le due vite parallele,la linea di confine,si spezzò. Accadde in un sogno.

“Perché non parli?”
“Che devo dirti?”
“Cosa pensi?”
“Non penso niente.”
“So che lo pensi anche tu,Ti porto via con me se me lo chiedi ora.”
“Non posso farlo,lo sai.”
Non possiamo andare avanti così. Non mi basta più. Dimmi che per te è lo stesso.”
“Non posso dirtelo.”
“Non affannarti a negarlo. Te lo leggo negli occhi il rimpianto.”
“Non possiamo portare indietro il tempo.”
“No,ma possiamo recuperare il presente.”
“Non c’è niente da recuperare.”
“Si che c’è e lo sai,altrimenti non saresti qui ora.”
“Non posso fare altro.”
“Devo lasciarti andare vero?”
“Non ti capisco.”
“Non posso viverti vero?”
“Lo stai facendo.”
“Non mi basta più.”
“E’ troppo tardi ormai.”
“Non mi basta più. Io non posso più negarlo,non farlo neanche tu.”
“Non posso affermarlo.”
“E allora non farlo. Ma non dirmi che quando siamo nella realtà non te ne accorgi.”
“Di cosa?”
“Di me!Chiudo gli occhi quando li chiudi tu per rincorrerti in questi sogni che ci permettono di viverci. Non dirmi che non lo fai anche tu!”
“Io non. . .”
“NON ABBASSARE GLI OCCHI!”
“Io non ti capisco.”
“E allora guardami negli occhi e dimmi che non è così. Guardami negli occhi e dimmi che non provi nulla.”
“Io non provo nulla.”
“GUARDAMI NEGLI OCCHI!”
“Non provo nulla.”
“Allora è vero. . .”
“…. . . . . . . . . .”
“E’ vero che quando sogno,sogno e basta,tu non ci sei veramente,sono io che ti sogno. . .”
“. . . . . . . . . . . .”
“Scusa per il malinteso allora. Fa come se non ti avessi detto nulla. Ma che te lo dico a fare,tanto tu non esisti.”
“Tranquilla,dimenticherò tutto. Fallo anche tu.”
“Se non esisti non puoi dimenticare.”
“. . . . . . . . . . .”
“In ogni caso io non posso.”
“Che vuoi dire con non puoi?”
“Non posso dimenticare i miei sentimenti.”
“Sei solo confusa. . . .”
“No,forse tu sei confuso. Io non sono confusa. Io sono semplicemente innamorata. Innamorata di un sogno. Per giunta di un sogno sbagliato.”
“. . . . . . . . . .”
“Devo lasciar stare i sogni. Devo vivere.”
“Appunto,torna alla realtà.”
“Appunto,torno alla realtà. Ma non posso viverti nella realtà. Io devo lasciarti andare.”
“Che vuoi dire.”
“Devo lasciarti andare alla realtà.Tu devi vivere. Io voglio viverti. Voglio viverti anche se dovessi semplicemente vivere una mia pura creazione. Voglio vivere te,chiunque tu sia,reale,non reale che sia. E voglio viverti sempre.”
“Non voglio perderti.”
“Non puoi perdermi,ti ho creato io. Sei solo frutto della mia immaginazione. Sei solo un mio sogno. E io ti sognerò per sempre.”
“Non è così.”
“Devo lasciare andare il tuo io reale,devo slegarmi da lui portando con me solo te.”
“Non puoi farlo,non è come credi,io sono reale!”
“Devo farlo,non puoi più ingannarmi.”
“E’ l’unico modo che ho per viverti!”
“Lasciami la mano!”
“Non puoi farlo. Non puoi andare via. Io sono reale. Io voglio viverti. Non lo fare!”
“Lasciami la mano!”
“Non negarmi anche questo!Ti prego. Credimi!”
“Non ti negherei nulla se solo potessi,ma questo sentimento asincrono m’impone di lasciare andare il tuo io reale. Se sei vero,dimenticami,solo così potrai amare.  Io ti ho amato fino al mio ultimo respiro. Se non sei vero,mi seguirai,ma io ho amato il te reale,fino al mio ultimo respiro. Ormai nulla importa più.”

DRIIIIIIIN- DRIIIIIIN- DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Non aveva alcuna certezza che quel sogno non fosse stato un semplice sogno. Non aveva alcuna certezza che quel sogno fosse stato vita. Non aveva alcuna certezza che quella sintonia fosse reale. Eppure appena sentì suonare la sveglia,aprì gli occhi e si accorse che erano appena le sei del mattino e che la sua sveglia era impostata per suonare alle nove. La sveglia che aveva sentito era parte del sogno,reale o immaginato che fosse. Non aveva alcuna certezza,eppure si vestì di corsa,aprì la porta di casa e si precipitò giù per le scale. Aprì il portone e in pochi secondi fu in sella al suo scooter. Un solo pensiero:lei.  Un solo pensiero mentre superava il limite di velocità. Un solo pensiero mentre le gomme slittavano sulla chiazza d’olio sulla strada. Un solo pensiero mentre il casco rotolava.  Un solo pensiero mentre il cranio s’infrangeva sull’asfalto. Un solo pensiero.
Erano le sei e mezza,e lui era solo un ragazzo innamorato di un sogno,forse irreale,forse sbagliato.
Il suo migliore amico fu svegliato dalla telefonata dell’ospedale che lo informava delle condizioni gravissime. Frettolosamente si mise in macchina per raggiungere l’ospedale. L’ospedale era in prossimità della casa di lei così lui decise di passarla a prendere. Suonò ripetutamente il citofono senza ricevere risposta. Poi qualcuno uscì dal portone e lui ne approfittò per entrare. Salì di corsa e suonò più volte al campanello. Solo dopo si accorse che la porta di casa era socchiusa. La aprì entrando nel salone. Una mano penzolava dal letto in corrispondenza della porta aperta. Lei,sdraiata,addormentata sorridente e priva di respiro. Una boccetta di sonniferi sul comodino,e sotto una busta con su scritto “per te”, e dentro un cartoncino:

“Sentimento asincrono e confuso
scandito da sguardi d’istanti
laceranti sintonie di pensieri e passioni
e taciti accordi
per viver di sogni.
Fuori tempo e fuori spazio
l’intensità di questo sentimento
concretamente possibile
ma perfettamente invivibile
mi corrode
e così m’accingo
a viverti nell’eternità del sogno.
Speravo che venissi.”

In quel momento i medici dichiararono la morte clinica di lui.
Lui non seppe mai che quel sospetto che l’aveva spinto a correr tanto,non era pura fantasia.
Lei non seppe mai che lui l’aveva sentita davvero,e stava correndo in suo soccorso.
Non riuscirono mai ad avere la certezza della concretezza della loro storia e della loro vita nel sogno. Non riuscirono mai ad avere la certezza di aver vissuto nel sogno insieme,e non aver semplicemente sognato.  O forse ci riuscirono, ritrovandosi nell’eterno sonno a cui la morte spalanca le porte, per vivere a pieno quel sentimento che in vita si erano proibiti. 

Perchè soffro?vengo forse io punita per aver amato troppo?amerò dunque io di più.

Offline kant.51

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #1 il: 8 Maggio 2008, 00:04:12 am »
una rivisitazione moderna di una storia di sempre...molto bene scritta..
brava Angel!!!
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline angelfromthedark

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #2 il: 8 Maggio 2008, 00:07:40 am »
beh...in realtà non è la storia di romeo e giulietta...

ma i due comunque non possono vivere la storia...

Poi l'ho lasciata libera ad ogni interpretazione,però nasce per questo....
« Ultima modifica: 8 Maggio 2008, 10:53:26 am da angelfromthedark »
Perchè soffro?vengo forse io punita per aver amato troppo?amerò dunque io di più.

Offline kant.51

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #3 il: 8 Maggio 2008, 00:46:42 am »
...e non ci vedi pur sempre il mito di un amore contrastato, difficile, "proibito" come quello di giulietta e romeo? :-)
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline angelfromthedark

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #4 il: 8 Maggio 2008, 10:54:32 am »
beh in un certo senso sì...
però l'intento non era quello di rivisitare la storia di Romeo e Giulietta ma semplicemente immaginare un epilogo surreale alla situazione...
Un po' drammatico credo però mi è piaciuto tanto tanto...
non è normale che io mi innamori delle situazioni che descrivo vero?
Perchè soffro?vengo forse io punita per aver amato troppo?amerò dunque io di più.

Offline kant.51

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #5 il: 8 Maggio 2008, 11:10:15 am »
invece è normale, Angel, proprio perchè scrivi con tutta te stessa e lì dentro c'è una piccola parte di te... :-)
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline *Tinkerbell*

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #6 il: 8 Maggio 2008, 15:27:55 pm »
Bella questa storia Angel. Drammatica, si, ma molto molto bella! Brava! :-*
Per avere qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #7 il: 11 Maggio 2008, 22:34:14 pm »
davvero... mi è piaciuta tanto... <3 <3 <3 <3
Nec spe, nec metu...

Offline Sir Jo

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #8 il: 13 Maggio 2008, 22:41:27 pm »
In questi giorni ho letto e riletto la tua storia ... e ho painto e ripianto ... molto bella ... molto limpido anche il tuo modo di scrivere ...  :-X :-X :-X

Questa "telepatia" mi porta il ricordo di una sensazione ...  <3
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Offline Young dreamer

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #9 il: 21 Maggio 2008, 17:59:59 pm »
Bella bella bella Angel,anche se triste!!!sono propensa comunque a credere che si siano riincontrati... ;)
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline brezza

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Re: IL SOGNO PROIBITO DI UN ROMEO E UNA GIULIETTA QUALUNQUE
« Risposta #10 il: 10 Novembre 2008, 17:01:35 pm »
Per quanto mi riguarda la giudico notevole.Veramente brava!!  Mi auguro che resti solo un racconto!