Mer, 30/01/2008 - 17:23
Salì su quel treno... si voltò una sola volta anche se sapeva benissimo di esser lì sola...
sistemò le sue tre borse, si tolse il giubbino, e si sedette accanto a quel finestrino che chissà quante tempie aveva già sentito poggiarsi su di lui.
Il treno partì subito, lei guardò lentamente la stazione che stava lasciando, la città che l'aveva vista nascere, crescere, muovere i suoi primi passi, la città in cui lei stessa aveva messo al mondo le due più belle creature che il cielo avesse mai visto, la stessa città in cui lei ora le stava abbandonando a loro stesse sole con il loro babbo...
un padre che come marito aveva dato ben poco... forse aveva dato ben poco anche come padre ma..... lei non volle continuare quel pensiero e distolse lo sguardo dal finestrino.
Era sola nello scomparto, prese un libro e cominciò a sfogliarlo... non aveva molta voglia nemmeno di leggere, così lo rimise a posto, tirò fuori dalla sua borsetta un diario, una biro blu e cominciò a far scivolare i suoi pensieri su quelle pagine a quadretti troppo piccole per lei, visto che da scrivere sentiva di aver tanto.
Ogni tanto si accorse che una lacrima, forse due, le scendeva giù dagli occhi... non voleva piangere, non doveva farlo. Aveva deciso ormai... nessun rimorso... qualche rimpianto si, qualche rimpianto forse lo avrebbe anche avuto con l'avanzare del tempo, ma rimorsi no... rimorsi non ne voleva avere.
Aveva deciso che la sua vita non era più diretta sulla strada giusta, doveva svoltare al primo bivio... e così fece salendo su quel treno.
"non potrò mai più tornare indietro.. vada come vada non potrò mai più" ... questo continuava a ripetersi nella testa mentre frenetica faceva scorrere quella vecchia biro blu....
......... il treno continuava la sua corsa... il tempo sembrava non voler passare più, non vedeva l'ora di arrivare ...
..........di arrivare dove?
sicuramente qualcuno se lo starà chiedendo.... beh, voleva arrivare lì, dove era sicura che la sua vita non le sarebbe mai più andata stretta... dove era certa di poter trovare il suo vero io... dove lei si sarebbe sentita libera di essere lei veramente........... al capolinea di quel treno, ovunque esso arrivasse ....
........ che treno era... dov'era diretto?....... nessuno lo seppe mai, fu ritrovata solo la sua agenda e la sua vecchia biro blu sopra il sedile di quel treno mentre il treno ancora viaggiava, non un bagaglio, non una borsa... il capolinea non era ancora arrivato ma lei non c'era già più.....
... qualcuno la aprì per curiosità ... lesse la prima pagina, qualche scarabocchio e una frase "ho preso la mia decisione"......... continuò a sfogliare lentamente per cercare un indizio, per sapere a chi appartenesse quel diario ma niente.......... fogli bianchi seguivano quella prima pagina, fino al momento in cui ........ sull'ultimo foglio non trovò un'altra frase, scritta con una grafia ferma, decisa, nessuno scarabocchio intorno ad essa... solo una goccia ancora umida...(una lacrima forse?)... "è questo il mio capolinea"..........................
