Come se la tristezza del mondo circostante non fosse che un riflesso di quella dei loro cuori, il cielo d'un tratto si schiarì e un'ondata di sole piovve dall'alto nell'oscura foresta, fece scintillare ogni foglia verde, mise una luce d'oro in ogni foglia caduta, brillò sui grigi tronchi degli alberi secolari. Tutto quello che prima non era stato che ombra si tramutò in un fulgore di luce. Il ruscello risplendeva verso il cuore del bosco misterioso, non più ormai mistero di tenebre, ma di gioia.
Era la natura, la natura selvaggia e pagana della foresta, ignara di ogni legge umana e di ogni altra verità più alta, che si univa alla felicità di questi due esseri. L'amore, sia quando nasce, sia quando si desta da un letargo che è sembrato mortale, riempie il cuore di una luce che si riflette sul mondo circostante. Se anche la foresta fosse stata immersa nell'ombra, essa sarebbe apparsa come inondata di sole agli occhi di Hester e di Arthur Dimmesdale.
(La lettera scarlatta)