Guardò le stelle
e gli sembrarono
monete luccicanti
poi la luna
un grosso formaggio
inghiottì
la saliva
e il collo sfibrato
disobbedì alla testa
gli occhi caddero
per terra
poi lento
lo sguardo
riprese il riferimento
dell'orizzonte
dalla piatta vita
potè osservare
le pigrizie del fiume
che cullavano
la scarpa del naufrago
che stavolta sembrò
un panino
capiì
che nella fame
è più facile travisare
la realtà
che sognare
mentre la poesia
un farmaco dell'anima
...la realtà
un cane affamato
il sogno un piccolo topo
che ha sbagliato tana
e gli occhi
servi traditori del cuore
venduti
alle fauci
ma sazio
sarebbe stato
....un poeta....
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Da:Silenzi che hanno parlato al vento-www.santhers.com
note:Linguaggio sperimentale-veloce