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Autore Topic: PROFESSOR VONFRUSTEN  (Letto 1169 volte)

michael santhers

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PROFESSOR VONFRUSTEN
« il: 6 Maggio 2006, 06:39:59 am »
Scenziato Tedesco
io cavia all'operazione
asportare al cervello
la molecola dell'amore
stanco di farmi abitare
da una figura che nemmeno
saluta mi parla

Il luminare mi diede garanzia
esser felice facendo a meno
forzare i denti al sorriso
sarai un orologio
senza sobbalzo alle ore
e le stagioni ininfluenti sul cuore
forniranno solo più a lungo
misura del tempo
e d'esso solo una futile gerarchia

Mi sottoposi all'operazione
e al mattino seguente
come rinato,leggero
col cranio fasciato
sentii il riposo degli occhi
insensibili al circostante
quando ad un tratto al canto
di un merlo associai
al suo nero piumaggio
i neri capelli di seta dell'oggetto
prefisso alla dimenticanza
fonte del mio tormento
e la rividi nella sua selvaggia
malvagia bellezza al che sgomento
un urlo diede una spallata alla bocca
e il respiro chiese aiuto alla saliva

Il professore intervenne
e con voce rauca asserì
..è troppo tardi
ho cacciato la donna dal sangue
dimentico che si era già
impossessata dell'anima

Si allontanò
e dopo qualche minuto sentii
uno sparo...accorsi
e vidi l'uomo riverso
in una pozza di sangue
e alla morsa di mano una foto
capii era un suo ricordo
e che io ero solo l'ultimo
tentativo di sperimentare
ad estirpare il suo male
---------------------------------
Da:Vite tremule
www.santhers.com

Offline michael santhers

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Re: PROFESSOR VONFRUSTEN ( versione aggiornata)
« Risposta #1 il: 29 Ottobre 2009, 04:18:24 am »
Scienziato Tedesco,lui
io rudere stanco di farmi abitare
da figura ossessiva
che mai salutava parlava,
cavia all’operazione
d’asportare al cervello
molecola d’amore

Il luminare diede garanzia
di felicità...facendo a meno
forzare denti al sorriso
diventavo preciso orologio
senza sobbalzo alle ore
e le stagioni ininfluenti sul cuore
fornivano solo più a lungo
misura del tempo tranquillo

Mi sottoposi all’operazione
e al mattino seguente
come rinato,leggero
col cranio fasciato
pervaso d’indescrivibile pace
sentii il riposo degli occhi
insensibili al circostante
ma a un tratto al canto
di un merlo associai
al suo nero piumaggio
i creoli capelli setati di lei
fonte del mio tormento
prefisso alla dimenticanza
e la rividi in selvaggia
malvagia bellezza al che sgomento
un urlo spalancò la bocca serrata
e il respiro chiese aiuto
alla saliva bollita

Iintervenne il Professore
e con voce rauca asserì
...è troppo tardi
cacciare la donna dal sangue
ignaro s’era già
impossessata dell’anima

S’allontanò claudicante
e dopo qualche minuto
uno sparo raschiò le pareti

-Accorsi tremante
e vidi l’uomo riverso
in una pozza di sangue
e alla morsa di mano una foto,
capii era un suo ricordo
e io solo ultimo tentativo
a sperimentare
ad estirpare il suo male
molto più radicato del mio
--------------------------
Da:Vite tremule
www.santhers.com