Verso il 2012..

[gigantebuono]

del vasto che mi attraversa
nulla si rende vivibile
scostato dal vuoto in riservo
ripongo i miei sensi al provare
perenne domanda sui due
seguire lasciando la resta
ennesimi a porre su i fini
entrambi non lascio giudizio
entrambi son segni di vita...
nulla in entrambi gli opposti
mai degnano del paragone
dell'esito nei finti visi
nel non essere poi condivisi..
in solitudine quando non si è solo
è li che nasce il dubbio
perenne si, lo diventa
quando forse si è troppo egoisti
nel disdegnare chi vi è intorno
o forse quando chi vi è intorno
non è degno di essere amato...

[kant.51]

non so se comprendo bene: è una poesia in cui parli dei contrasti interiori? Di quegli opposti che dilaniano sempre l'anima?
Questo sguardo sul futuro, con l'insoddisfazione dell'oggi sulle spalle, è velato di amarezza...