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Autore Topic: Al telefono  (Letto 2343 volte)

Offline brezza

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Al telefono
« il: 14 Settembre 2009, 01:22:04 am »
Al telefono…

Mattino presto; la luce filtra dalla portafinestra del mio studio, una luce lattiginosa propria dell’autunno inoltrato, gli alti platani del corso si tingono di bruno, un’altra stagione di vita sta passando.   Sotto, dal corso mi giungono attutiti i rumori delle macchine, un clacson ogni tanto impreca.  Ho la scrivania ingombra di carte, vite spezzate, sorrisi a mezze labbra, storie che giungono da lontano, miserie e deliri, felicità di anime ritrovate…un trillo, una penna, una penna, una penna, ah eccola..pronto..quasi la cornetta mi scivola dalle mani, pronto…chi sei?   Silenzio…solo un leggero ansimare si fa strada sui fili di rame, ogni tanto un rantolo smorzato…poi di nuovo il leggero ansimare…chi sei?, sono qui, parlami, ti ascolto.    Improvvisamente, chissà perché il pensiero corre al fiume che oltre il corso scorre lento, pigro, con la sua acqua scura…pronto… ancora quasi sussurrando rivolgo a quel leggero ansimare, sto facendo una fatica immane a immaginare quel volto che fissa la cornetta a una distanza infinita da me.   Chi sei, perché non mi parli, sono qui ad accoglierti, non farmi soffrire, come posso aiutarti.   Ciao…flebile, come un sussurro mi giunge nell’animo mentre nel cervello risuona cupo, profondo, disperato.   Come ti chiami…non ho più nome!…senti…dimmi…mi chiamavo Sogno…sono Guido, che tipo di Sogno, spiegami, vuoi?   Lentamente le parole fluiscono a fatica…era un giorno di maggio, una mano mi aveva sfiorato il gomito…mentre passeggiavo nel parco…aveva un viso dolce due occhi chiari che incidevano l’anima…mi scusi…non volevo importunarla,mi chiamo Stefano desideravo solo salutarla…..Ancora un silenzio, attendo un attimo…continua ti prego, non ti fermare…camminammo insieme, mentre il sole occhieggiava fra gli alberi e la brezza primaverile giocava con la gonna e scompigliava i suoi capelli…una pausa.   Intuivo la sua lingua che faticosamente tentava di inumidirsi in una bocca riarsa, un rantolo, un singhiozzo, lacrime che scendevano da due occhi che poco avevano più d’ espressività;  quante volte avevo visto quei volti, con sguardi persi dove la vita non disegnava più la speranza.    E dopo?…dopo il sole illuminò la mia anima, corremmo, ridemmo, ci rincorremmo al telefono…giocavamo a nascondino agli appuntamenti…due Fedi ci attesero davanti ad un altare….un urlo mi stonò la mente…una cascata di singhiozzi, un lamento a denti stretti…ascoltami, ascoltami, non fare così, continua a parlarmi, cosa è successo per ridurti in questo stato.   Avevo alzato la voce per farmi sentire, quasi certamente la cornetta del telefono le era caduta dalle mani, dovevo farmi sentire, non dovevo spezzare quel legame che la voce aveva intrecciato….Poi da un tempo infinito mi giunse ancora il suo respiro leggero, troppo leggero…riprendi fiato, calmati altrimenti non posso aiutarti…una serie di rantoli leggeri, un buttar giù lacrime in gola…poi…un giorno si alzò dal letto…dopo che avevamo fatto l’amore, ci sorridemmo e lui lentamente si appoggiò al letto, a fatica si sedette e si afflosciò con la testa sul mio grembo.   Immaginai il resto, la disperazione di non ricordare lucidamente il numero telefonico del pronto soccorso, uno sfogliare febbrile della guida telefonica, mani tremanti su un numero composto nella disperazione mentre con l’altra scuoteva il corpo dell’amato…pronto, presto, mio marito sta male…mi dica l’indirizzo che veniamo subito…la cornetta che scivolava per terra…Stefano, Stefano ti prego parlami, svegliati, non spaventarmi non lasciarmi….La frenetica corsa all’ospedale, una lettiga che correva per il corridoio azzurro chiaro, una porta che si chiudeva davanti a lei, un medico che vi usciva con aria mesta…e poi…lo sbigottimento, il non voler credere, l’urlo che negava, due braccia che sostenevano…poi il silenzio, l’anima che cedeva…lo sguardo davanti al quale si presentava una caligine perlacea…Questo immaginavo mentre fra i singhiozzi lei lo raccontava.   Un freddo pensiero dovuto all’allenamento dell’anima in queste situazioni si fece fulmineo nella mente…dovevo sapere dove abitava, qualcosa mi diceva che avevo poco tempo per intervenire…CALMATI, vengo da te, aspettami, non muoverti, non fare niente, dimmi dove abiti,…mi giunse una voce da lontano, flebile, abito nel portone dopo il tuo…poi il rumore di un telefono che cadeva a terra.   Rapida telefonata al pronto soccorso, afferro la giacca buttata sulla sedia sempre pronta all’uso, apro la porta, la sbatto a chiudere e una corsa forsennata giù dalle scale, esco dal portone, mi infilo nel suo, terzo piano con il cuore in gola, suono il campanello…nulla, silenzio all’interno, una violenta spallata, meno male che non aveva chiuso con il chiavistello,…Stella dove sei…mi affaccio velocemente sulle camere poi nella camera da letto la trovo riversa sul letto…un bicchiere a terra vuoto, un odore amaro, una sirena lacerante in strada, due persone in camice giungono…mi faccio indietro per lasciarli intervenire…un minuto, due, poi uno di loro di solleva si volta verso di me e mestamente scuote il capo…Mi accosto al letto, un corpo di giovane donna avvolto in una camicia da notte di seta che disegna i suoi tratti dolci, belli, un capo riverso da un lato incorniciato da una rosa di lunghi capelli biondi…questo è quello che mi rimane nelle mani resi impotenti, troppo poco…Perché non mi hai chiamato prima? Mi bastava uno sguardo per strada, una domanda muta, uno sguardo che mi facesse leggere la tua disperazione e forse avresti potuto vivere un’altra occasione……….. 

Offline kant.51

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Re: Al telefono
« Risposta #1 il: 14 Settembre 2009, 09:10:08 am »
Un buon racconto, con la giusta tensione, ricco di umanità e alcuni tratti di poesia...
Quando i cassetti si aprono.... ^_^
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: Al telefono
« Risposta #2 il: 14 Settembre 2009, 14:24:20 pm »
Sentitamente si ringrazia  :-)  Buona settimana

Offline fiormat

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Re: Al telefono
« Risposta #3 il: 1 Gennaio 2010, 23:31:57 pm »
I miei complimenti. Letto una prima volta velocemente ed una seconda con più pacatezza per focalizzare e  assaporare meglio ogni parola.
Nulla è sacrificio e stanchezza quando l'entusiasmo dimora nel cuore.

Offline Tinuviel

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Re: Al telefono
« Risposta #4 il: 3 Gennaio 2010, 21:05:04 pm »
nonostante sia tragico.......(ho provato a immaginare di essere io li dietro la cornetta e aver perso l'amore della mia vita....)....è veramente stupendo.......è scritto bene...e sei una persona colta...si sente da come scrivi
« Ultima modifica: 3 Gennaio 2010, 21:06:45 pm da Tinuviel »
il poeta si fa veggente mediante un lungo e immenso ragionato disordine di tutti i sensi.........un bacio...Flavia

Offline Perso

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Re: Al telefono
« Risposta #5 il: 4 Gennaio 2010, 12:02:46 pm »
Veramente bello Brezza, emozionante.
Il finale ti lascia con un pensiero atroce : l'ipotenza dell'uomo, il "non poter far nulla".....