T'incammini verso nord
con ancora sulle labbra
la voglia di gustare
il sapore dolce della vita –
con ancora una ferita,
bruciatura tra le mani
dove tieni stretta stretta
quella cenere di ieri
ch’era fuoco sempre ardente,
e ora ci soffi su
nel pugno aperto –
cosa speri?
Che s’animi
o che il vento
la disperda senza meta
e non ne lasci
che un granello
per il gusto di sognare?
E il vento si, lui ubbidisce –
il fuoco no,
ché ormai s’è spento,
ma la ferita
non cicatrizza,
e rimani irrigidito
e ostinato più che mai.
Per quest'altra via
ora stai correndo,
in direzione sud –
ove l’anima ti conduce,
ove il cuore batte forte
di mille palpiti proibiti
e rumorosi –
ma così dolci
che a malapena
li senti duri
dentro al petto.