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Autore Topic: "Il palpito del profano"  (Letto 2134 volte)

Offline Namlav Krelfuj

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"Il palpito del profano"
« il: 15 Marzo 2010, 16:15:16 pm »
E nell'ebrezza del momento, il tagliente desiderio faceva da padrone
avvinghiava la passione in un tripudio di lingue e demoni,
ammorbando la dolcezza e annaffiando l'oblio.
Poi di lampo un bagliore,
che come troppo vino nel bicchiere
straripò sui polsi venosi e gonfi di fierezza;
polsi,
che da bravi ma inesperti manigoldi, intransigenti e smaliziati
dirigevano silenti come burattinai
le mani e le timide dita ad accarezzare le setose forme di lei, rammentando loro
che naufragare tra gli ardori di Bacco
esalta l'anima,
ma mozza la grazia.
Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
e la Saggezza di capirne la differenza.

Offline kant.51

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Re: "Il palpito del profano"
« Risposta #1 il: 16 Marzo 2010, 01:19:20 am »
trasuda immagini questa poesia, Namlav, la trovo sontuosa come una peonia, un po' scura nei colori e ricca di sensualità
Non so dirti bene il perchè di queste sensazioni, "a pelle", ma è quello che ho pensato... :-)
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...