Deserto corpo,
sbiadite carni
di luna e cenere,
come rimorsi che stringon lacci
di spine e rose dentro la mia anima...
Sguardi di luce privi
rivolti a vuoti spazi,
dove degli echi di scorse vite,
portano fremiti ad un consunto cuore,
di troppi battiti esso,
nel petto curvo,
cede con tormento
a quei respiri
fatti con fatica,
dentro pensieri figli d'illusioni...
Fragili voci dentro ad un mondo
scuro,
preso dal correre di tempo
senza storia...
Lacere carni,stracci di memoria
al sole cotte ,
come stoffa lisa...
Buio dei giorni ,
riso di viandanti,
con scalzi piedi,
curve schiene e fronti,
di rughe chine sotto a dei tramonti
che con colori dal nostro sangue accesi,
bevono vite fino a darne morte...
Senza mai chiedersi ,con ferite
in grembo ,cosa dia forza all'uomo e al suo dolore
muti ridiamo al prossimo mattino...