C’era una volta una donna che non sapeva amare ed un ragazzo che si era lasciato soltanto usare. I due s’incontrarono, un giorno, non proprio per caso, ma perché si erano già visti, qualche anno prima, già parlati, già ascoltati. Tra i due sboccia qualcosa di forte ed infinito che li tiene uniti quasi un anno, ma all’avvicinarsi del quale lui crede di non amare lei abbastanza, di non riuscire a dimostrare quanto lei. Così se ne va e pare scomparire nel nulla. Dopo più di venti giorni torna mestamente. Lei con rabbia gli indica la porta, chiedendogli di varcare la soglia dell’addio. Lui esce e per altri due mesi più nulla. Poi, il giorno del compleanno di lei, lui le manda un messaggio e quello che lei aveva accantonato duramente balza fuori come se non se ne fosse mai andato. Ogni cosa riaffiora, tornando al suo posto, ricordi, ferite e sentimenti. Da quel giorno lui la chiama, ma dice che preferisce rimanere nel silenzio, non è ancora pronto per il perdono, fino a che, venti giorni dopo ancora, lui non appare. Per lei è stato ancora amore. Lui le aveva mentito, non ha mai smesso di amarla. Si guardano e si parlano come se fossero stati sempre lì, gli stessi l’uno per l’altra, mesciati indissolubilmente in una sola anima, pronti a percorrere un unico cammino eternamente. Sempre erano rimasti, come sempre sarebbero stati. Il destino.. Era il destino ad averli fatti incontrare dall’inizio e lo stesso che ancora li teneva stretti l’uno all’altro, in una macchina dai vetri appannati, in una delle prime, fredde notti d’inverno. Lei gli era mancata più del respiro. Lui le era mancato più della sua stessa vita. Ora il vuoto dentro di lei, perché lui è ancora lontano. La sua vita sarà sempre così, sarà lei a restare e lui a partire e a ritornare. Una sirena ed un marinaio; uniti dal destino e per la vita. Due anime contrastanti, in cui si specchiano la luna ed il sole allo stesso tempo, per cui è impossibile anche nel tramonto quando quest’ultimo ogni giorno scalda la testa del primo, per poi tuffarsi e nuotare con l’altra. Lo stesso fa la luna, ma al contrario: rischiara le notti di lui e rammenda i giorni solitari di lei. Un alternarsi infinito di luce e di buio, mai nello stesso istante per entrambi. Forse un giorno i due s’incontreranno di nuovo per amarsi. Forse un giorno lui si tufferà nel mare per restare per sempre al fianco di lei. Solo allora non ci sarà più sole e non ci sarà più luna; solo un lunghissimo infinito d’amore.
