Lingua incontra lingua. Pelle sfiora pelle. Mani corrono veloci verso i suoi pantaloni. Altre mani raggiungono svelte la sua gonna. È la prima volta che si vedono. Un motel a metà strada. Abitano troppo lontano perché nasca qualcosa di importante, troppo vicini per resistere all’attrazione che li ha coinvolti dalla prima volta che si sono incrociati sulla rete. Un’amicizia nata sull’onda della condivisione di pensieri comuni, di un comune modo di scrivere. Si sono trovati simili. Hanno provato a trattenersi, per paura, per orgoglio. Ma il cuore ha le sue regole. L’istinto prende il sopravvento. Il desiderio di incontrare qualcuno che ti capisce davvero vince la razionalità. Decidono data, luogo. Fanno il conto alla rovescia. Mantengono il segreto. Finalmente il giorno arriva. Appena si vedono tutti i freni scompaiono. Lui è bello. Si dimostra come è sempre stato al telefono. Schietto e sensibile. Divertente e indisponente. Lei è bella. Si dimostra un po’ timida. Un po’ spaventata. Ma sincera. Crollano le barriere non appena entrano nella stanza. Lingua incontra lingua. Vestiti abbandonano corpi tesi. Cuore pompa veloce. Sangue si muove verso il basso. Cervello offuscato rilascia adrenalina. Occhi verdi scrutano occhi neri. Muscoli ben definiti si lasciano sfiorare. Tatuaggi riconoscono tatuaggi. Il loro significato si perde nell’enfasi del momento. Si conoscono bene. Segreti celati, fantasie represse si incontrano e si realizzano senza bisogno di parole. Pensieri si trasformano in azioni. Piacere sale incontenibile. Baci delineano corpi. Saliva bagna pelli. Calore riempie la stanza. Gocce di sudore. Sulle lenzuola, sulla fronte. Sapori si mescolano. Odori si mischiano. Anime si incontrano. Confermano di essere simili. Confermano di completarsi. Godono dell’istante. Approfittano dell’occasione. Movimenti lenti seguono movimenti veloci. Altalena di sensazioni. Respiri si accorciano. Una mano si sposta sulla bocca. Soffoca rumori. Labbra sfiorano il collo. Ne assaporano i confini. Lingua ritrova lingua. Come acqua sul fuoco. Quel bacio intensifica la loro unione. Molto più del sesso. Foga. Giocano ancora. Lotta in cui nessuno sarà sconfitto. Si irrigidiscono poco dopo. Soddisfatti si adagiano ognuno in un angolo del letto. Respirano lentamente. Cercano di riacquistare la calma. Sorridono. Mai decisione fu più giusta. Mai incontro fu più bramato. Più proficuo. Passione travolgente. Svuotati. Restano in silenzio. Occhi negli occhi. Pensieri sottraggono spazio. Aria inizia a scarseggiare. Nasce imbarazzo. Guance arrossiscono. Incontrano sorriso. Cercano approvazione. La trovano. Stanchezza si insinua. Scende silenzio. Scorrono ore. Tempo scivola via. Velocissimo. Lui appoggia la testa sul suo seno. Lascia scendere polpastrelli lungo un fianco. Accarezza pelle incisa. Delinea contorni neri. Sussurra: “It’s better to burn out than to fade away.”
Scritta sul suo polso. Scritta sulla sua spalla. Segni del destino. Tocca disegno sui suoi addominali scolpiti. Fenice rossa saluta spavalda. Lui si contrae. Animale si muove. Sembra spiccare il volo. Lei ride. Giocano di nuovo. Uno dopo l’altra si concedono una doccia rinfrescante. Intimo che ritorna al proprio posto. Lenzuola coprono da sguardi insistenti. Immagini trattenute nella mente. Ricordi importanti. Attimi preziosi. Momenti limitati. Forse unici. Si stringono in un abbraccio. Bacio intenso. Saluto doloroso. È tempo di tornare alla realtà. A due vite lontane. Distinte. Ognuno per la sua strada.
12.05.2011
