A volte le persone si perdono. Quando cambiano, mentre cambiano, si perdono. E non c’è modo che si ritrovino, né che ritrovino quello che erano. Quando il cambiamento è netto, quando le cose non vanno come ti aspettavi, come volevi, ti resta comunque una scelta da fare, tra restare ed andare, tra lottare e mollare. Ed è una delle decisioni peggiori, da prendere. Non ce n’è una che sia assolutamente giusta, come non c’è un momento assolutamente giusto per prenderla. Impiegherai del tempo per capire, del tempo per accettare che la persona che conoscevi ed amavi non esiste più, che il corpo che ti trovi davanti non ha più nulla di ciò che era se non l’aspetto. A volte, il cambiamento è netto come la morte. È peggiore della morte, perché l’inganno, l’illusione sono sempre dietro l’angolo. Guardi quel volto sperando, credendo di ritrovarvi ciò che è andato perso. Il desiderio diventa bisogno, la passione diventa smania, la logica scompare. Non resta neanche la consolazione di poter guardare avanti liberamente, perché una parte di te continuerà sempre a cercare ciò che è stato, ciò che hai avuto. Ma le persone si perdono, a volte. Possono perdersi, quando cambiano troppo, mentre cambiano troppo. E, anche se ci sono delle opzioni tra cui scegliere, anche se scegliere è più necessario che mai, resta una delle più difficili di sempre, delle più dolorose di sempre, quella che porta le conseguenze più pesanti di sempre. Che tu resti o scappi, che lotti o molli, infatti, non c’è niente da recuperare, niente da rincorrere. Non c’è vittoria all’orizzonte, non c’è lieto fine. Comunque vada, qualunque sia la decisione, dovrai prepararti ad un addio. È questo il solo punto di partenza, è questo il solo punto d’arrivo. Totale o parziale, definitivo o temporaneo, sincero o disonesto, rivolto al passato o piuttosto rivolto al futuro: un addio. La sola scelta possibile, in realtà, è questa: lascerai andare la persona che hai perso o smarrirai te stesso per rincorrere qualcuno che non tornerà mai? Sceglierai te stesso o quello che è ormai un estraneo? In fondo, credo, l’unica cosa davvero importante è il motivo che ti spinge: il rimpianto per il passato o la curiosità per il futuro? L’amore che hai avuto o quello che potresti ricevere? La tenerezza di un ricordo o l’adrenalina della scoperta? La sicurezza dell’abitudine o il coraggio della novità? È questo che conta davvero, il motivo per cui scegli ciò che scegli, molto più che la scelta in sé.