Sempre al solito bar
con l'insegna cadente
e orfana di lettere
seduti ai tavolini scheggiati,
chi arriva prima s'atteggia
a fiero eroe di solitudine
ma sprona l'orologio
ad accusare altri nel ritardo,
chi col bastone a scettro d'esperienza
o a indice prolungato
a crocifiggere ingiustizie
processate da scheggiati occhiali
sotto coppole a funghi seccati
e nati da idee macere al represso
-Schiodano da tasche qualche spicciolo
e lo fanno ondeggiare nel piattino
e dal suono si capisce l'umore
a volte aggiustato al passare d'una donna
subito tirata dagli occhi alle salive
oltre i fermagli delle gole
e il gozzo su e giù a stirarla all'anima
-Qualcuno avvolge un baffo
per vedere se la crisi l'ha sfoltiti
oppure a usarli sonda a profumi
evasi da cucine
-I passerotti s'avvicinano
beccano briciole invisibili
ma l'intento è fare compagnia
e nel volo alare il torpore
-L'oste,angelo custode
ogni tanto a giro gli ricorda il nome
e li umanizza al circostante
magari scuce un sorriso buffo
alle bocche galere di denti
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Da:Soste Precarie
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